Accademia Kronos ribadisce il suo NO al progetto ?Centrale a biomasse del Mercure?. La nostra associazione ritiene che la centrale non è compatibile con l?ambiente del Pollino e con la vocazione turistica del zona.

La centrale è stata progettata per produrre 40 MW di energia elettrica da biomassa; ciò vuol dire che sarebbe necessario bruciare, ogni anno, una quantità di biomassa superiore alle 350.000 T. Se si considera l?area Mercure-Pollino (entro il raggio di 60 km) una tale massa di materiali legnosi non potrebbe essere fornita poiché bisognerebbe mettere al taglio l?intera area boschiva per soddisfare il ciclo di combustione della centrale. Da quanto appreso da altre fonti di protesta, la centrale non sarà alimentata da legname locale ma proveniente da Paesi dell?Est ed extracomunitari. Questo provocherà impoverimento ambientale e aggravamento dei fenomeni di deforestazione in Nazioni prive di una legislazione che salvaguardia l?ambiente.

Oltre a ribadire le nostre perplessità sulla modalità di riconversione della centrale, peraltro mai oggetto di bonifica ambientale, comprendiamo il disappunto della Guida Ufficiale del Parco del Pollino Giuseppe Cosenza, nel denunciare una emigrazione delle forze lavoro intellettuali, la mancata istituzione di Centri di Educazione Ambientale e strutture di ricerca sull?uso di energia fotovoltaica in un area a forte valenza turistico e ambientale. Inoltre non condividiamo e non capiamo la scelta degli 11 comuni dell?area di uscire dal Parco nazionale del Pollino, approvata a maggioranza nel C.D. dell?Ente Parco il 4 novembre 2004, in particolare lamentiamo la scelta del Comune di Laino Borgo, territorio in cui è presente la centrale del Mercure.
L?incontro di Viggianello organizzato dal Gruppo d?Opposizione Civiltà Solidale, tenutosi sabato 22 gennaio, ha avvallato le nostre perplessità sulle modalità di esecuzione del progetto di riconversione della vecchia centrale del Mercure a biomassa. La nostra posizione è in stretta sinergia con il precostituito Comitato Salute Ambiente del Pollino, con i Verdi di Basilicata, il Gruppo d?Opposizione Civiltà Solidale di Viggianello, il WWF e Legambiente di Basilicata.

Le ragioni tecniche del nostro dissenso

Definire la combustione di fonti lignose-cellulosiche (biomasse) rispettosa dell?ambiente in cui viviamo, ci vede con qualche dubbio assai fondato.

Il protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici entra nella sua fase operativa il 16 febbraio 2005 e l?Italia, uno dei Paesi cofirmatari dovrà attenersi rinunciando a quelle forme di energia che per combustione emettono gas serra in atmosfera. Gli impianti termici di combustione di una centrale a biomasse producono emissioni di Nox (ossidi di azoto), di PM10 (particolato atmosferico), la fuligine e la stessa CO2 (anidride carbonica) principale causa dell?aumento dell?effetto serra. Gli effetti immediati dell?emissioni degli inquinanti sono visibili attraverso il verificarsi di piogge acide, che in un area come quella del Pollino arrecherebbero dei seri danni a tutto l?ecosistema.

Inoltre affermiamo che la centrale elettrica riconvertita a biomasse ricadente nel territorio di Laino Borgo, causerebbe a regime il cosiddetto ?inquinamento transfrontaliero? di vaste aree comprese quelle delle regioni Calabria e Basilicata. Oltre alle emissioni per effetto della combustione è da sottolineare il problema del consumo di risorse e dell’inquinamento atmosferico causato dal trasporto delle biomasse dal luogo di origine fino alla centrale di combustione: più aumenta la distanza tra il luogo di raccolta e luogo di combustione, tanto maggiore sarà l’inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto.
Alle emissioni accertate si aggiungerebbe una deforestazione selvaggia di intere aree: un processo avvallato da interessi economici ben studiati a tavolino.

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