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Centrale a Biomasse, chiarimenti

CENTRALE DEL MERCURE: DICHIARAZIONE DI PITTELA
La riapertura della Centrale Enel del Mercure dopo i lavori di trasformazione della caldaia a biomasse vegetali non deve dar luogo a prese di posizione ideologiche fuorvianti. Lo sostiene in una nota l?europarlamentare Gianni Pittella (Ds), che invita alla riflessione sul fatto che ?la produzione di energia da fonti rinnovabili è favorita dall’Unione Europea?, aggiungendo che ?la produzione di energia da biomassa vegetale non consente, sia per le caratteristiche tecnologiche dell’impianto che per legge, che possano essere usati altri tipi di combustibile?. ?L’impatto delle emissioni è tutelato per legge e dunque se in qualsiasi momento venissero superati i livelli stabiliti per legge la produzione dovrebbe essere fermata?, aggiunge Pittella auspicando un elevato grado di partecipazione delle comunità locali. L?europarlamentare osserva inoltre che ?la trasformazione della centrale ha seguito un iter procedurale autorizzativo al quale lo steso Ente Parco del Pollino ha partecipato e ha dato il proprio assenso?, e che ?l’investimento dell’Enel costituisce comunque il più ingente investimento di un?impresa nell’area degli ultimi 40 anni. ?La vocazione propria del territorio del Mercure non è e non deve essere messa in discussione. Il bilanciamento della attività produttive e di servizi deve essere garantito da un ruolo attivo degli attori locali?, conclude Pittella, per il quale ?è necessario che i cittadini e i loro rappresentanti locali governino questo processo che può costituire un importante elemento per lo sviluppo del territorio. In questo senso lo studio di fattibilità che le amministrazioni locali dovrebbero realizzare per poter valutare l’impatto potenziale e livello locale, è lo strumento con il quale poter assumere le decisioni più appropriate nel prossimo futuro.

RISPOSTA DEL CoSA (COMITATO AMBIENTE SALUTE POLLINO) ALL’EUROPARLAMENTARE GIANNI PITTELLA
Nel cuore del più grande parco d?Europa l?Ente preposto a tutela e valorizzazione del medesimo autorizza la attivazione di una Centrale a Biomasse di 40 MW (tra le più grandi d?Europa). Un turista adesso potrà scegliere se venire sul Pollino a godersi il disagio ambientale e paesaggistico della Centrale o restarsene a casa a godere le domeniche senza traffico nella sua Milano, Roma, Napoli.

Da alcune dichiarazioni dell?Europarlamentare Pittella, emerge che le Autorizzazioni concesse dall?Ente Parco per la riconversione della Centrale del Mercure, dovrebbero convincerci della bontà del provvedimento come se fossero un Marchio di Qualità; le autorizzazioni sono semplici pezzi di carta che non bastano a farci stare tranquilli, soprattutto se provengono da un Ente che negli ultimi anni non si è distinto per zelo nella tutela del Paesaggio e nella promozione dello sviluppo economico del territorio.
Si riperimetra un Parco per favorire l?insediamento di una centrale senza assolutamente considerare che sono state escluse aree di elevato interesse paesaggistico e ambientale proprio alle porte del Parco. Con la riperimetrazione del Parco, il Comune di Laino Borgo non si è reso conto di essersi dato la zappa sui piedi, avendo perso potere contrattuale nei confronti dell?Enel per la gestione del suo territorio.

Lo Studio di Fattibilità di cui parla Europarlamentare Pittella ?che le amministrazioni locali dovrebbero realizzare per poter valutare l’impatto potenziale e livello locale, è lo strumento con il quale poter assumere le decisioni più appropriate nel prossimo futuro?, doveva essere fatto prima della realizzazione e non nella fase di ?già avviato?. Il Meridione è pieno di errori cui si cerca di porre rimedio in corso d?opera. I grandi interventi sono fatti dalla buona programmazione, e la buona programmazione non si fa con il populismo ma con la serietà e il coraggio. Sono almeno quindici anni che i nostri amministratori avrebbero dovuto pretendere la bonifica di un?area, con un?elevata presenza di amianto, pericolosa per la salute e per l?ambiente. Da allora avrebbero potuto sedersi a un tavolo per decidere come rendere questo sito utile e produttivo per lo sviluppo locale con nuovi insediamenti produttivi.

Questa storia rischia di diventare esplosiva: riaccenderà il dibattito sull?utilità del Parco, con difficoltà sopito, e sulla legittimità di vincoli tutelativi che si piegano solo e per i poteri economici e politici forti, ma non per il cittadino comune. Con questa Centrale costringete i giovani al non ritorno, all?immigrazione intellettuale, all?abbandono delle nostre radici, della nostra identità, condannate questo luogo alla solitudine e al degrado ambientale e sociale.