Nato nell’antica Grecia, dal dramma satiresco, il Teatro o meglio la forma d’arte della letteratura teatrale ha compiuto un lunghissimo viaggio pieno di trasformazioni per giungere fino a noi, con lo stesso impatto e la stessa veemenza che aveva nell’Attica. Se, con il passare dei secoli, le tragedie e le commedie si sono adattate ai periodi storici ed ai gusti mutevoli degli utenti, esse non hanno però perso il fascino ed il potere di stregare l’uomo. Certamente l’avvento di nuovi mezzi di comunicazione, quali il Cinema prima e la Televisione dopo, ha allontanato le grandi masse dai teatri, ma la schiera degli appassionati è certamente folta. Corposo e vivace sarà anche il pubblico che accoglierà questa sera la ?Compagnia Senza Teatro? al Cine Teatro della Valle di Ferrandina (MT). Prima assoluta su tutto il territorio Regionale, i botteghini hanno dichiarato il tutto esaurito per i posti in platea già da una settimana. ?La fortuna con l?effe maiuscola? è il testo corposo con cui questa ?banda? di simpatici attori inaugurano la stagione teatrale 2005. Abbiamo incontrato Davide Di Prima ?o?presidente? [che detta così mi ricorda tanto l?ultima canzone dei Sensascioù?]. Questo, il resoconto della lunga e simpatica chiacchierata che ?c?è stata concessa? nella nuova sede della compagnia teatrale.

Ripercorriamo insieme dove, come e quando è nata ?Compagnia Senza Teatro?. Da quale mente geniale nasce? Il presidente come svolge il suo ruolo?
Inizialmente ruotavo intorno a questo progetto restandone ai margini, poiché vivevo a Bologna e potevo seguire i primi passi solo da lontano. Nel 2000 qualcosa è cambiato: abbiamo deciso di concentrare le forze sul primo progetto importante: ?E fuori Nevica? di Vincenzo Salemme. L?anima dei primi 4 attori ha così deciso di fare lo slancio verso quello che è il progetto attuale.

Quindi, originariamente sulla scena c?erano soli 4 attori. Come si sono aggiunti gli altri? Continua la storia, Davide!
Prima di ?Compagnia Senza Teatro? c?era un altro piano associativo che aveva ambizioni diverse: doveva addirittura coprire altri tipi d?attività come (per fare un esempio estremo) la promozione degli appuntamenti sportivi. Quando l?associazione ha deciso di riformare i toni del suo statuto, sono cambiate anche le idee. Confrontarsi con un?esperienza teatrale seria ci ha messo nelle condizioni di capire che non è cosa facile. Ragionare su quello che dovrà andare in scena tra due mesi, o tra un anno è faticoso perché fra le nostre più importanti ambizioni, c?è sempre stato il desiderio di compiere ogni passo con la massima professionalità possibile. Non bisogna dimenticare che tutto parte da una situazione amatoriale.

Quando c?è stato il grande passo?
Quando nel 2001 abbiamo portato in scena ?E Fuori Nevica? di Salemme. Il contatto con il pubblico è stato fantastico, a grande richiesta ci hanno proposto delle repliche. Da questo momento in poi abbiamo capito che era necessario mettere da parte i primi programmi e concentrarci su un prodotto importante: il teatro. E? stata la forza del gruppo che ha consentito un passaggio così decisivo, grazie anche alla figura di Nino Panetta che nel 2001 era ancora alla presidenza.

Avete mai avuto un confronto diretto con Salemme?
Si, ci furono dei legami. La situazione si è dimostrata un po? ambigua. Da subito abbiamo sentito il nostro modo di recitare vicino alla scrittura dell?autore che invece in un secondo momento, per ragioni personali, non ha più consentito che fossero interpretate le sue opere tanto che dopo mesi di lavoro, non abbiamo più potuto realizzare ?E fuori Nevica?.

Vi siete accostati ad altri autori? Se si, quali? Avete mai pensato di scrivere qualcosa di vostro?
Nel 2002 sono partito da Bologna per trasferirmi a Ferrandina, e così con il regista della compagnia abbiamo iniziato a meditare su un nuovo progetto che già avevamo in mente del 2000. Preso il testo di ?Salone Meraviglia? commedia con Vito Ruggeri e Antonio Albanese; ne abbiamo analizzato il percorso narrativo e da questo momento in poi sono esplose idee, copioni scene e soggetti. Così è nata finalmente ?Barberia cugini Lombardo?. Una commedia che io, Francesco Evangelista e Generoso Di Lucca abbiamo scritto ispirandoci proprio a ?Salone Meraviglia?. Memori dell?esperienza con Salemme, abbiamo contattato l?autore Francesco Freyrie (che è anche uno degli autori di ?Quelli che il calcio?). Questo, si è dimostrato gentilissimo, ci ha spedito i copioni e abbiamo studiato, imparato e partorito la nostra prima opera. Il testo a volte frivolo, ma spesso denso di messaggi importanti è piaciuto al pubblico; così siamo usciti fuori dal nostro circuito realizzando altri spettacoli a Metaponto e a Matera.

Un pubblico nuovo di zecca? Bell?azzardo..!
Si, un altro pubblico. Esatto?!

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E quindi, raccontami dei nuovi applausi?
Nel 2002 abbiamo portato 800 persone al Duni di Matera, solo per questo è stato un successo. La gente a conclusione dell?ultimo atto in piedi ci ha applaudito e noi commossi ma consapevoli della nostra stanchezza e dei sacrifici ci siamo motivati per continuare ad andare avanti. Infatti, nel 2002 ci siamo iscritti alla FITA (Federazione Italiana di Teatro Amatoriale) la cui sede è in Villa Patrizia a Roma e vive nei circuiti appartenenti all?AGIS. La FITA conta circa 1200 compagnie di tutta Italia, tra queste, ora anche noi come rappresentanti della Basilicata. Questa nuova carta vincente ci ha permesso di partecipare sia nel 2002 che nel 2003 (con ?Barberia Cugini Lombardo? e ?A che cosa servono questi quattrini? A Curcio) al festival di Teatro Amatoriale.

Dove si è tenuto?
Nel 2002 si è svolto in Emilia Romagna, mentre nel 2003 a Senigallia. Non abbiamo vinto nessun premio perché il livello con cui noi novelli ci siamo confrontati era molto alto. Senza timori (perché motivati ad imparare dagli altri) abbiamo concorso per tutte le categorie principali: miglior spettacolo, miglior attrice protagonista, miglior attore protagonista e miglior scenografia.

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Avete mai messo in discussione, anche solo per un attimo, il vostro modo di lavorare fino ad ora? Avete mai pensato di abbandonare la commedia e la drammaturgia italiana magari usando un nuovo registro linguistico?
Questa è una critica che io faccio spesso al nostro modo di lavorare?

[Aggiungo perdonami] Mi riferisco anche ai contenuti?
?E Fuori Nevica? è bellissima quasi un po? francese, anche se scritta da un Napoletano potrebbe essere paragonata ad un?opera di Simon, perché i tempi di entrata ed uscita dalla scena da parte dell?attore sono molto rapidi e le ambientazioni indiscutibilmente brillanti. ?Barberia Cugini Lombardo? essendo il nostro primo lavoro non ha grosse pretese ma all?interno navigano temi rilevanti: dall?amicizia ai legami affettivi che sono il primo elemento collante di tutto il nostro tessuto sociale. Diverso è il discorso legato al teatro classico Napoletano. In questo momento ci sentiamo vicini alla scrittura d?Armando Curcio, autore straordinario che ha vissuto purtroppo soli cinquant?anni, dal 1900 al 1950. Cinquant?anni di storie bellissime per i fratelli De Filippo che grazie a lui hanno cambiato il loro ?teatro?. A conferma di ciò: il personaggio ?Pappagone? di De Filippo viene proprio da una commedia scritta da Armando Curcio: ? I casi sono Due?, il cui personaggio principale è un cuoco. Il personaggio di Pappagone nasce nel 1942, anni della guerra. ?La fortuna con l?effe maiuscola? che stiamo per presentare è stata scritta anche in tempi di guerra ma vive di concetti attuali che si riformulano nel tempo. Stessa sorte per ? A che servono questi quattrini? storia di uno squattrinato imbroglione che ?cerca di fare fessi? tutti quanti.. Pur rimanendo fedeli alla tradizione della drammaturgia classica italiana ci confrontiamo con temi che da soli riescono a rinnovarsi, nei contesti e nelle storie di ogni giorno.

Al momento vi dirige un solo regista?
Si, Francesco Evangelista ma prima di tutto ognuno è regista di se stesso.

Quanti personaggi ci sono in ?La fortuna con l?effe maiuscola?? Potresti definirne anche i ruoli.
I personaggi sono 11. Un padre di famiglia che purtroppo nella sua povertà assoluta si trova a dover convivere con una moglie dall?animo fragile che coglie tutto passivamente, ed è incapace di prendere qualsiasi posizione. Con loro vive il nipote, nelle vesti di figlio adottivo. Una convivenza difficile dove padre e figlio non si sentono investiti a pieno dal loro ruolo. Giovanni Ruoppolo si allontana dal ragazzo perché non lo considera figlio nel senso più assoluto. Dopo mille scompigli alla fine c?è la riconciliazione?.

Ehmmm non ANTICIPARE troppo altrimenti il pubblico perder ogni aspettativa!!
SI, sì (risata..) non mi permetterei mai di svelare il finale, aggiungo solo che nell?ultimo atto si riscoprire il rapporto tra un figlio adottivo e un papà. Anche questo è un tema attuale che arriva con i suoi contenuti fino al pubblico più giovane.

Quanto dura questo percorso narrativo, tanto per usare una definizione aulica?
Questo percorso narrativo dura tre tempi, due ore e trenta minuti. Una commedia fatta ?alla classica maniera? che sicuramente riuscirà a coinvolgere lo spettatore perché vanta una scrittura efficace.

Chi ha curato le scenografie?
Come ogni anno sono curate da Pasquale De Lucia e Salvatore Di Lucca. Come abbiamo già detto la regia è affidata a Francesco Evangelista, l?audio invece a Michele Sechi, le musiche le ho curate io, il trucco e i costumi a Carmela Laino e Rosanna Cavallo.

Per concludere un discorso già anticipato, poi interrotto dalla cronistoria di ?Compagnia Senza Teatro?. Avete intenzione di cambiare il vostro modo di fare teatro?
Vogliamo rinnovarci. Adesso le energie sono concentrate su uno spettacolo grande: 11 attori tre atti, due ore e mezza di scena vissuta. Presto prepareremo un atto unico, per poche persone.. Non so se riusciremo a farlo, ma l?intento c?è.

Da quanto tempo siete in questa struttura?
Da Aprile 2003…

Un?esperienza del genere, all?interno di un contesto sociale come quello di Ferrandina, dove alcune cose nascono, mentre molte altre muoiono: com?è stato apprezzato il vostro lavoro? Quanta importanza date, su una scala da uno a dieci, alla comunità ferrandinese per la vostra crescita artistica?
Il pubblico di Ferrandina ci ha accolto molto bene, nonostante mantenga sempre la fama di essere poco interessato alle nuove iniziative.. Ci sono stati gruppi di persone che ci ha seguiti anche in altri paesi. Importante è far notare che alcuni attori della compagnia si sono fatti conoscere recitando dall?età di 9 anni le commedie di Bellocchio e per questo motivo il pubblico gli è rimasto fedele. Ti confido soddisfatto che il nostro sito è molto visitato e pensa che una nostra attrice, Dominga Dimarsico, nel 2003 ha partecipato ad uno stage tenuto da Cinieri.

Come gestite la vostra cassa economica?
Non abbiamo sostegni da nessuno. Nel 2003 avevamo l?appoggio di uno sponsor molto generoso che ci ha lasciato un anno dopo per problemi che fanno parte di una situazione economica generale.. Al momento solo i nostri spettacoli consentono di portare avanti la baracca…Come puoi notare [e m?indica una stanza della sede]…Le strumentazioni, i microfoni sono tutte cose che abbiamo acquistato grazie ai ricavi degli spettacoli. E? difficile, lo so.

Come sono gestite le vostre attività? Hai pensato di attivare laboratori e aprire il progetto anche all?esterno?
Non credo, è già faticoso realizzare i nostri spettacoli, tutti lavoriamo e ..[..] La Compagnia teatrale è prima di tutto un hobby e vuole rimanere tale, però stiamo pensando di aprire dei laboratori scolastici. Continuiamo a monitorare altre iniziative su tutto il territorio nazionale, per scoprire giovani talenti che hanno intenzione di proporci i loro copioni e farceli rappresentare. Ci tengo a raccontarti che giorni fa ho ricevuto la telefonata di una signora calabrese che mi chiedeva se poteva inserirci con ?Barberia Cugini Lombardo? in un?enciclopedia degli autori teatrali del 900. Io ovviamente, le ho detto di si.

Altri progetti per il futuro?
Ci piace affrontare le cose una alla volta: ora continuiamo a far bene quello che stiamo affrontando. Essere riusciti a migliorare nella recitazione, nelle scenografie, nella saggistica è già una conquista. Forse all?inizio abbiamo fatto l?errore di voler mirare in alto, non abbiamo pensato a quello che realmente la nostra regione può concederci. Ora abbiamo la consapevolezza di essere in Basilicata, a Ferrandina, dove il teatro amatoriale è surclassato. Il 10 Febbraio saremo anche a Matera. Come ogni anno realizzeremo una serata di beneficenza per la ?Lotta contro in tumori? promossa dalla sezione provinciale di Matera. Nel 2003 abbiamo realizzato una serata con l?associazione ?Dumbo? che da anni da assistenza e sostegno ai bambini disabili e come queste ce ne sono state molte altre.

Conclusioni

Ci rendiamo conto che essere esaurienti sarebbe difficile, ma speriamo che quest?intervista aiuti il lettore a districarsi meglio nell’ampio panorama della Letteratura Italiana, individuando gli Autori che maggiormente hanno contribuito a formare e dare dignità alla nostra lingua ed al linguaggio espressivo di questa forma d’Arte.

[?] Ci sarà un retroscena con gli utensili per plasmare il corpo, e una ribalta con i suoi arredi permanenti. Ci sarà un?équipe di persone la cui attività sul palcoscenico, in connessione con gli arredi a disposizione, costituirà la scena dalla quale emergerà il sé del personaggio rappresentato, e un?altra équipe ? il pubblico ? la cui attività d?interpretazione sarà necessaria per quest?apparizione. Il sé è un prodotto di tutte queste combinazioni e in tutte le sue parti reca il marchio di una tale genesi.[…]

E. Goffman ?La vita quotidiana come rappresentazione?

EXIT

Info: Compagnia Senza Teatro ? Largo Montefinese, 35 ? 75013 Ferrandina (MT)
Tel: 0835/555166 ? Fax: 0835/75549
http://www.compagniasenzateatro.it
Biglietto: 5 euro galleria/6 platea.

Nota:
Foto testo:
"A che servono questi quattrini", di A. Curcio. Stagione teatrale 2003/2004

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