Numerose sono le tesi e le interpretazioni sulla vita e la scomparsa della donna che per mano di Leonardo è divenuta il sorriso più enigmatico e misterioso della storia. I fantastici resoconti e alcune indicazioni storiche hanno portato il Prof. Vincenzo Fucci ad effettuare una ricerca più approfondita sulla leggenda di Monna Lisa che da oltre cinque secoli affascina i grandi appassionati di Leonardo.
?Una fiamma che non si spegne? è l?ultimo libro dello scrittore lagonegrese, giornalista e attento studioso e conoscitore di storia locale. Il saggio raccoglie tutto quanto ruota intorno al mistero della morte e della sepoltura di Monna Lisa: interrogativi, risposte, ipotesi, interpretazioni, interviste di scrittori nazionali e stranieri. Un mosaico variegato, le cui tessere si incastrano a preziose e documentate tracce di storia locale lagonegrese.
Proprio Lagonegro risulta essere infatti, secondo la tradizione, ?la piccola e oscura città? del Sud in cui sarebbe morta e sepolta la bella nobildonna fiorentina colta da febbre e malore improvviso. Monna Lisa, posata a un ricco mercante di nome Francesco del Giocondo, pare abbia seguito il consorte in un viaggio d?affari nel sud dell?Italia. Al ritorno dalla Calabria, sembra che la giovane donna sia sta colta da un improvviso malore da cui non si riebbe. Dove si ammalò e dove morì? Il libro di Fucci muove dalla leggenda e dalla tradizione, ricercando e cucendo tra loro notizie e fonti di valore storico sulla misteriosa vicenda della Gioconda e lo fa partendo da lontano, attraverso la biografia romanzata di Demetrio Merezkowski – il primo a lanciare il messaggio della morte di Monna Lisa a Lagonegro – i testi di M. Visetti, di M. RaRakovski e Tenconi, passando per i riferimenti storico-letterari di Carlo Pesce e Raffaele Nigro. I servizi televisivi di Trufelli, Sabia e quelli giornalistici di Rocco Brancati, Franco Corrado, Renato Cantore, Doriana Laraia, Oreste Lo Pomo,Tonino Marranchino e tanti altri.
Attraverso un argomentare preciso e dimostrazioni storiche sempre puntuali e documentate, Vincenzo Fucci riesce magnificamente a sostenere e ad avvalorare quella tesi che da sempre lega la Monna Lisa di Leonardo a Lagonegro.
E lo fa attraverso uno studio etimologico dell?antica Nerulum, un resoconto dei numerosi viaggiatori stranieri in Basilicata, un?analisi della cartografia e della viabilità lucana tra il 1400-1500, tutti tasselli di un mosaico che fanno emergere Lagonegro come luogo più probabile della vicenda. Situata lungo l?antica via Popilia, la cittadina lucana, rappresentava infatti a quel tempo un punto di passaggio obbligato e strategico per quanti volessero accedere per terraferma da nord a sud della penisola e viceversa.
?Con il presente lavoro ho voluto in primo luogo mettere in ordine i miei ricordi personali di avvenimenti e circostanze legati in qualche modo alla vicenda di monna Lisa? – scrive l?autore in quarta di copertina ? ?Ho approfondito e riportato, inoltre, le testimonianze esistenti, nel tentativo di ricostruire un quadro il più possibile ampio, che aiuti il lettore a districarsi in qualche modo tra storia e leggenda e che riporti quanto meno all?attenzione questo vero e proprio – mistero – che lega profondamente Lagonegro a questa signora del ?500?.
Vincenzo Fucci ha approfondito inoltre anche la possibile dislocazione delle reliquie della Monna Lisa a Lagonegro, circoscrivendo i possibili luoghi sacri dove sia potuta avvenire la sepoltura. Sostiene a tal proposito l?autore: ?Per Monna Lisa , comunque appare probabile la sepoltura in una chiesa. Anche il suo censo di moglie di un ricco mercante induce a ritenere che la sepoltura sia avvenuta in una chiesa. Appare comunque poco probabile una chiesa o una cappella della parte alta dell?abitato, piuttosto lontana dalla strada?.
In allegato al libro è presente inoltre una documentazione fotografica di immagini, cartoline e depliant che rievocano fantasticamente la presenza di Monna Lisa a Lagonegro e lo stralcio di un racconto su Lagonegro e la Gioconda del giornalista Mario Trufelli. Un riandare storico, dunque, dal grande rigore scientifico, quello di Vincenzo Fucci, ?una fiamma che non si spegne? dal linguaggio chiaro e consapevole, dallo stile scorrevole e accattivante.