Soave albeggiare. E? il titolo di alcuni miei versi buttati giù qualche hanno fa (?Fulmini di luce / interrompono / l?assopirsi / crepuscolare / di radure / ombreggianti / dove / nubi scure / di ansiose / emozioni / si sgretolano / nell?eco / cromatica / di esplosivi / vagiti?) e che qualche giurato avventato ha avuto anche il coraggio di promuovere con un premio nazionale della critica. Il titolo, usato in questo contesto, credo che possa risultare agli occhi di Voi lettori un po? fuori luogo. Ma Vi assicuro che vuol sottolineare un augurio per questo nuovo anno. Mi ci sono voluti quindici giorni per raggiungere una categorizzazione del duemilaquattro lucano. Mi scuso per il ritardo accorso. Credo di essere riuscito, comunque, ad estrapolare qualche evento degno da ricordare. Tutti quelli che inizierò ad enunciare hanno come motore ispiratore il nostro modo di interpretare la società lucana e il modo di fare informazione. Piccole dosi di giornalismo d?inchiesta, tanto per non dimenticare i presupposti di base di una professione.
L?anno che ci siamo lasciati alle spalle non è stato certo il contenitore ideale per dodici mesi neri per la classe lavorativa di casa nostra. Interi settori violentati dall?incapacità gestionale:
– Circa 331 ex-Lsu del Parco Nazionale del Pollino in bilico, stabilizzati un tempo con la società ?Duemila?. I soldi per il loro sostentamento vennero a mancare e forti tensioni si inerpicarono tra le famiglie, la dirigenza e i sindacati;
– La cassa integrazione dei lavoratori della Fiat di Melfi, con il conseguente sgretolarsi del miraggio a quattro ruote. Dell?illusione decennale;
– L?annunciata chiusura dello stabilimento della Barilla con una comunicazione diretta, fredda e senza possibili errori di interpretazioni. In ginocchio in 120;
– Il varo di una Finanziaria schizofrenica e il conseguente taglio di circa 160 milioni di euro dettato sul piano triennale del settore. Operai forestali ed agricoltori sugli scudi;
– Lo scricchiolio imperterrito per 160 dipendenti dello stabilimento Parmalat di Atella;
– L?ultima vicenda legata alla Sma. Con 816 persone trascinate in un calvario lungo ben 8 anni. La discesa in campo di San Precario e le polemiche tra Dino Collazzo (sostenitore della società mista) e Filippo Bubbico (contrario all?ipotesi). Dallo spettro delle dimissioni per l?assessore al Lavoro agli ultimi impegni assunti da chi di dovere: da un lato l?approvazione del bilancio, per l?esercizio finanziario 2005, che garantirà la copertura finanziaria per la prosecuzione dei progetti per i lavoratori socialmente utili, stabilizzati nell?azienda Sma, a valere per il 2005 e per il 2006; dall?altro, l?insediamento di un gruppo di lavoro congiunto, per avviare le attività previste dall?ordine del giorno approvato in Consiglio regionale il 21 dicembre scorso e avviare nell?immediato, gli approfondimenti preliminari con i Ministeri competenti per definire le migliori soluzioni gestionali e un rinnovato assetto di co-finanziamento delle attività.
Anche qui, non sono mancati gli infuocati reclami degli operai in tuta arancio. Sit-in e manifestazioni in un clima surreale. A proposito di questo, qualche giorno fa, ho ricevuto con estremo piacere una e-mail di un lavoratore Sma, che nelle righe più arrabbiate scriveva: ?Non fa bene a nessuno sfruttare l?occasione sulla pelle dei lavoratori, esausti di un politica che sa di feccia putrefatta e maleodorante?. Parole pesanti che fanno intravedere il sentore di un problema che c?è e che pesa. Poi, l?amico operaio, commenta le ultime novità: ?Non sarà quello che noi tutti ci aspettavamo, ma è un segnale di apertura e di confronto democratico al quale nessuno potrà più sottrarsi. Due anni di copertura finanziaria, due anni di lavoro sicuro per noi tutti. Questo però non significa ?immobilismo temporaneo? di noi lavoratori ma ?dinamismo vigile? con azioni anche di denuncia se non saranno rispettati gli impegni e garantita quindi una stabilizzazione definitiva agli 816 ex lsu, veramente stanchi di strumentalizzazioni politiche e sindacali decisamente campanilistiche!?
Questo è stato per me il duemilaquattro, insieme a tante altre vertenze non citate, ad inchieste ambientali, ad iniziative volte alla tutela, alla salvaguardia e al recupero del nostro territorio. Non è mancato nelle mie riflessioni uno sguardo al contesto internazionale. La tremenda tragedia nel Sud-Est asiatico ha certamente colpito tutti. L?invito è quello di continuare nel nostro sostegno. In Italia, la sostituzione di Mentana dalla direzione del Tg5 mi ha destato ma non sorpreso. E? chiaro, che l?avvicendamento ha avuto il compito di allineare un?altra voce. La linea editoriale varata dall?ex Direttore, negli ultimi anni, si era dimostrata capace di cavalcare l?onda dell?imparzialità. Mi rammarico di questo. Perché per piacere o per dispiacere di qualcuno c?è chi ancora crede che un giornalismo senza ingerenze possa essere possibile. Io, ne sono un accanito sostenitore.
Quest?ultimo è l?incipit ideale per annunciarVi che la linea editoriale di LucaniaNet.it in questo duemilacinque non subirà variazioni (e non ci saranno mai i presupposti perché questo accada). Credo e crediamo che la nostra giusta collocazione sia quella di mediazione (da un?estrapolazione abusata di ?media?) tra le istituzioni, la classe politica in carica, e i cittadini che al di là di chi andranno a votare hanno diritto ad essere informati in maniera imparziale. A proposito. Un in bocca al lupo sentiti a tutti i candidati alle regionali ed un augurio al futuro Presidente della Regione Basilicata.