Appuntamento musicale scelto per questa settimana

14 GENNAIO 2005
Fiorella Mannoia
Genere: Musica Leggera
Teatro Duni Matera
Via Roma, 10
Ore 21.00
Per Info:
www.cineteatroduni.com
Tel 0835/331812
Fax 0835/312382

Fiorella Mannoia costituisce un caso unico nel panorama della musica italiana. Romana di nascita ma trasferita a Milano da molti anni, questa straordinaria artista ha saputo costruirsi nel corso degli anni la credibilità necessaria tanto da diventare il punto di riferimento femminile per i più importanti cantautori italiani. Il 18 Novembre a Roma verrà presentata in conferenza stampa il nuovoTour di Fiorella Mannoia e Gino Paoli “Ti ricordi? No, non mi ricordo”.

INTERVERRANNO:
ORNELLA VANONI
GINO PAOLI
MAURIZIO COSTANZO, REGISTA DELLO SPETTACOLO
ON. ENRICO GASBARRA, PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI ROMA

Il Disco della Settimana

Titolo: Atlante Sonoro/Duende
Artista: Gabriele Coen
Etichetta: CNI
Genere: etno – jazz
www.cnimusic.it

Titolo Recensione: Traverser La Mediterranèe
di Antonella La Carpia

La corrente fluisce avanti e indietro con la marea
nell?incessante servizio, popolata di ricordi di uomini e navi
che ha portato al riposo della casa o alle battaglie del mare? [?]

La purezza e la libertà del jazz si esprimono con le voci e i colori del Mediterraneo. Se si provano a chiudere gli occhi si vede il mare, un paesaggio. Il singolo brano è un?indicazione geografica e una volta riconosciuta la tradizione si viaggia dalla Spagna al Medio Oriente: storie, musica del tempo vanno e vengono mentre le zingare dell?Andalusia danzano nella mente. Tutto questo è possibile ascoltando l?ultimo disco di Gabriele Coen: un viaggio che scorre fluido come l?acqua con il clarinetto che disegna le tracce di un percorso che non teme i confini e procede veloce a raccogliere i suoni in ogni luogo dell? Europa fino alle porte dell?Asia. Africa, India, il mondo arabo, la musica classica europea si fondono intimamente. Per un attimo culture distanti sono così vicine da superare ogni conflitto politico e un canto a più voci si genera dal clarinetto e dalla voce ardente di Raffaela Siniscalchi.
Gabiele Coen, pur essendo di origine ebraica, si è avvicinato a questa cultura negli anni di università poiché ha approfondito il rapporto tra le tre grandi religioni monoteistiche (Ebraismo, Cristianesimo e Islam) laureandosi in storia. Un vero ?cittadino del mondo?. La sua musica sintonizzata su tre acustiche è una sola vibrazione sonora, come se fosse un?anima a tre facce: ebraica, araba e quella spagnola. Duende è il ?tirare le somme? di un percorso artistico che dura da anni.

Il disco è ammaliante, tutto è giocato intorno al suono e alla storia del classico quartetto jazz che tende ad esplorare linguaggi inediti. Immaginate un quadro con una bella cornice: la tela e i colori rappresentano le sonorità jazz, la cornice è il valore aggiunto che smentisce ogni aspettativa accademica tradizionale. Si tratta di un lavoro diviso in tre parti: apertura, corpo e chiusura. I pezzi che aprono e chiudono hanno in comune il fatto di essere gli esempi espliciti della commistione. Timbriche appuntite del sorprendente clarinetto di Coen si fanno largo nelle riletture di Araber Tantz, Karsilama e Gankino Oro (rispettivamente, un tradizionale klezmer e un tradizionale turco). Duende ma soprattutto Laris dialogano eleganti attraverso le formule più estreme del jazz contemporaneo ma solo Streaming rievoca l?eleganza (grazie anche al contributo poliritmico di Luca Capponi e Pietro Lossu) del free jazz stile Coltrane.
Oblivion è omaggio a Piazzolla, sorprende già dal primo ascolto. Ogni traccia racchiude dei misteri (un po? come le scatole cinesi).

Se si cerca ?il fondo? si scopre che ad un certo punto il contrabbasso in Galut rievoca inaspettati fraseggi rock.
Nelle ultime note si intravedono le cupole delle tipiche case turche, il sole che al tramonto colora di rosso e giallo ocra le strade, le vie strette delle città del Mediterraneo.

Curiosità oltre confine – C’eravamo anche noi
MEI – Meeting delle etichette indipendenti

Anche per quest? anno è fatta!!
Da qualche mese sì è conclusa l? ottava edizione del MEI di Faenza (Meeting delle etichette indipendenti), salone della nuova scena musicale italiana indipendente, auto – prodotta e non. Il MEI anche quest?anno è apparso come una grande officina creativa, costruttiva e carica di energie. Il 27 e 28 novembre sono state due giornate intense: più di 250 espositori, tre tendoni per i live (dove band emergenti si sono esibite senza sosta dalle 9 di mattina sino alle 22.00 di sera) e infine uno spazio per le presentazioni letterarie.
Questo importante evento nazionale si è svolto vicino Bologna, sembrerà strano ma c?eravamo anche noi di Lucanianet.it e siamo felici di raccontarvi che abbiamo incontrato alcuni personaggi del Pollino Music Festival 2004 perché con grande sorpresa stanno trovando una collocazione interessante all? interno del panorama musicale italiano. La Basilicata negli ultimi dieci anni è riuscita a rivalutare le sue proposte culturali, proponendo nuovi spazi ai più giovani aiutandoli così in una sorta ?coming out? a venire fuori con le loro proposte e nuove idee. Per chi non avesse mai avuto la fortuna di partecipare a questo evento, il MEI è un?occasione per suonare ascoltare, scambiare e comprare dischi, guardare videoclip. Quest?anno si sono susseguiti anche importanti incontri, dibattiti e convegni tra i protagonisti: i One Dimensional Man sempre raggianti e un batterista meno sfatto di quest?estate (era così pulito che quasi ho stentato a riconoscerlo), invece Pierpaolo Capovilla (cantante – bassista) non ha smentito il suo indiscutibile fascino e i meravigliosi occhi blu.

[Vabbè, adesso ci addentriamo nelle riflessioni personali].
Riprendiamo la retta via. Tra i tanti personaggi di spicco hanno avuto la benedizione del Mei: Gianna Nannini, Broken social scene, P. Pollini, Enrico Rugeri, PGR, Tiromancino, mario venuti, elisa, parto delle nuvole pesanti, polly paulusma, velvet, deasonika, e molti altri.

A questo punto occorre fare una bella virata per rispettare la nostra linea editoriale e contestualizzare l?argomento.
Miei cari amici indovinate un po? chi c?era al MEI?
Francesco Cerroni dei Poppy’s Portrait abbiamo scambiato due chiacchiere e con grande piacere sono felice di annunciarvi che il bassista del gruppo di Pignola insieme ai Methel and Lord ha vinto il premio ?Fuori dal Mucchio? con l’album “Pai Nai” che la rivista ?Il MucchioSelvaggio” ha assegnato al Miglior Album d’Esordio 2004.

Tra una chiacchiera e l?altra ho scoperto delle cose molto interessanti che in maniera ordinata e metodologica affronteremo presto.. La metodologia e il rigore sono invece i punti di forza del progetto Joy Cut. C?erano anche loro sul Pollino! “A fish counter” il loro ultimo lavoro, sei pezzi che descrivono alla perfezione l?essenza del gruppo. Stanno già impastando un nuovo scrigno di sogni, ma ancora non sappiamo se il nuovo disco sarà autoprodotto. Si vocifera che un?interessante etichetta indipendente straniera li abbia contattati. Non si può svelare tutto altrimenti si perde ogni aspettativa, ogni curiosità.

E Ristretto? Volete sapere che fine ha fatto? Adesso vive a Roma, sono in cantiere nuovi progetti. Lo abbiamo incontrato alle Terme di Docleziano. Una chiacchierata interessante, bizzarra che spesso ha fatto rima con geniale. Vittorio Rosa in arte Ristretto è veramente un vulcano di idee. Ristretto non è solo un personaggio ma una vera e propria filosofia. Gli elementi necessari per interpretare la realtà che ci appartiene. E’ appena uscito ?Poste e Telegrafi? il suo primo concept album. Ascoltatelo e scoprirete la magia della sua musica, del suo show.

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