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Vietato fumare!

Da circa 24 ore è entrata in vigore la legge antifumo fortemente voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Niente più vie di scampo per gli accaniti fumatori. Fumare è rigorosamente vietato nei luoghi chiusi, pubblici e privati, aperti al pubblico. Una legge che mira all?annientamento del fumo passivo, con norme severissime, che hanno fatto discutere, e non poco, (in primis) molti fumatori e, in secondo luogo, i proprietari di bar, pub, ristoranti ed altri esercizi pubblici.

Le regole sul fumo
Sigarette e nuovi divieti, le dieci cose da sapere

Di Margherita De Bac (www.corriere.it)

1 Cosa dice la nuova legge e quali sono gli obiettivi?
Dal 10 gennaio, si parte con le nuove regole sul fumo. Che lo vietano, nella pratica, in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati, aperti a pubblico e utenti, dove non siano previste zone separate dal resto del locale, munite di aspiratori d’aria e recintate da muri sui 4 lati. Una legge molto rigida, la più intransigente d’Europa, quella voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Obiettivo, la lotta al fumo passivo, carico di almeno 50 sostanze tossiche, grande comprimario di varie forme di tumore, specie ai polmoni. Si vogliono difendere soprattutto le fasce più deboli della popolazione, donne incinte e bambini.

2 Quando entrano in vigore le nuove norme?
Un secondo dopo la mezzanotte di domenica 9 gennaio. In teoria chi in quel momento si trovasse in discoteca e avesse la sigaretta in mano dovrebbe spegnerla all’istante con l’inizio del nuovo giorno. E’ probabile una certa tolleranza nella fase di passaggio, ma le categorie meno favorevoli, i gestori di bar e ristoranti, temono i blitz delle forze dell’ordine. Le attività commerciali esordiranno nella nuova èra alla riapertura.

3 In quali luoghi non sarà più permesso fumare?
Niente più tabacco in tutti i locali pubblici e privati dove entrano pubblico o utenti. Fanno eccezione, oltre agli spazi all’aria aperta, la propria abitazione e i luoghi con impianti di riciclo d’aria. Entrano nel circuito no smoking , dunque, studi professionali ( avvocato, commercialista, architetto), parrucchieri ed estetisti, assicurazioni, banche, agenzie immobiliari, imprese industriali e artigianali, circoli privati, supermercati, centri commerciali, spacci, alberghi, agriturismo, palestre, bar, ristoranti, discoteche, sale bingo, videogiochi. Ovunque dovrà essere esposto in bella evidenza il cartello con la classica barra rossa e il nome della persona incaricata di vigilare sul rispetto della legge. Fino ad oggi i divieti hanno riguardato la pubblica amministrazione, come ministeri, questure o uffici finanziari, i locali privati dove si svolgono funzioni pubbliche, ad esempio le banche per il pagamento dei tributi e, poi, cinema, scuole, ospedali, stazioni, aeroporti, mezzi di trasporto pubblico.

4 Anche nei condomini vige il no al tabacco?
Sì. Infatti, se nelle abitazioni private non ci sono obblighi, la libertà svanisce appena si mette piede sul pianerottolo. Ascensore, ballatoio, scale, androne. Gli amministratori temono però che i divieti resteranno solo sulla carta, specie nei palazzi dove hanno sede anche uffici. E’ assente la figura che dovrà far rispettare i cartelli, sostengono. Ma Confedilizia ritiene che il no al fumo non si debba applicare nei condomini ed eccepisce sul significato della parola « utente.

5 Ci sono eccezioni per i circoli privati?
Nessuna eccezione per i club privati e per i loro iscritti. Non sono contemplate deroghe neppure se, per esempio, i soci si mettono d’accordo in assemblea, con voto unanime, di liberalizzare il fumo. A quel punto i dipendenti potrebbero esigere il rispetto della legge. Le stesse regole valgono per i club destinati al consumo di tabacco, come quello della pipa. E se si prende in affitto una sala per organizzare una festa privata e si decide, in accordo con gli ospiti, di tollerare sigari e sigarette? Non è permesso.

6 Cosa avverrà nei piccoli studi e nelle piccole aziende?
Ecco un caso molto frequente: un piccolo studio professionale, l’avvocato e una segretaria, reciprocamente tolleranti. L’ufficio misura pochi metri quadrati. E’ soggetto alla normativa? Certo, perché è luogo « aperto a utenti » e, se un vigilante o una guardia giurata sorprendessero il titolare in flagranza di reato, potrebbero multarlo. Per le piccole aziende e gli uffici dei professionisti valgono le stesse regole degli esercizi pubblici. Cartelli bene in vista, col nome del responsabile incaricato di vigilare sull’applicazione dei divieti.

7 Sono previste delle multe e a quanto ammontano?
Il trasgressore rischia multe da 27,5 a 275 euro che vanno pagate con diverse modalità. Le sanzioni raddoppiano se la violazione avviene in presenza di donne incinte e bambini sotto i 12 anni. Nei pubblici esercizi ( bar, ristoranti, discoteche) chi non fa rispettare i divieti e non denuncia il cliente trasgressore rischia sanzioni da 220 a 2.200 euro ( aumentano della metà se ci sono donne incinte e bambini), fino alla sospensione e ritiro della licenza. I gestori chiedono la modifica di questa norma e hanno presentato ricorso al Tar. La multa viene comminata da vigili urbani, polizia municipale, carabinieri, polizia. Nelle aziende private intervengono vigilantes e guardie giurate. L’infrazione può essere segnalata anche dal cliente.

8 Chi dovrà far rispettare la legge?
Nei locali aperti al pubblico (dai ristoranti alle banche) è il titolare o un delegato a controllare chi fuma, ma spetta alle forze dell’ordine dare le multe. In uffici e aziende invece i controlli vanno affidati al responsabile prevenzione e sicurezza, dotato di capacità di spesa (ad esempio, per effettuare la messa a norma delle zone aerate per fumatori).

9 Dove si potrà fumare?
Oltre che nelle abitazioni private e all’aperto, in tutti i locali dove siano state predisposte zone per fumatori. Spazi delimitati da muri cielo- terra e non da pareti semovibili o paraventi e da porte con chiusura automatica. Gli impianti per il ricambio d’aria devono possedere alcuni requisiti tecnici indicati in un decreto a parte. E’ necessario che sia assicurata una certa quantità di litri d’aria « pulita » per ciascun fumatore, perchè anche la sua salute deve in qualche modo essere tutelata. Non si potrà rinchiuderli in una camera a gas. Le zone smoking vanno segnalate e non possono essere ricavate in spazi di passaggio.

10 A chi ci si può rivolgere per chiedere informazioni?
Il ministero ha attivato un numero verde (80057166) dove chiedere a medici e operatori informazioni sul modo corretto di applicare e interpretare la legge. Funzionerà dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17. La Lega italiana per la lotta contro i tumori ha intensificato la linea verde Sos fumo: 800998877, attivo a partire da domani. Infine la linea dell’Istituto Superiore di Sanità: 800554088, con informazioni su dove smettere e i metodi. Da domani scatta il divieto di fumo in tutti i locali pubblici, nelle hall degli alberghi e negli uffici.