Raffaele Nigro nasce a Melfi nel 1947. I suoi romanzi sono stati tradotti in diverse lingue: I fuochi del Basento (1987), La baronessa dell?Olivento (1990), Il piantatore di lune (1991),Ombre sull?Ofanto (1992),Dio di Levante (1994),Adriatico (1998), Desdemona e Cola Cola (2000). Nel 2001 è stato pubblicato anche un Diario Mediterraneo (2001).

Mi ritrovo tra le mani questo testo e, leggendo tra le righe, il mio pensiero va?
Reinventare la vita è possibile?Solo chi sfugge alla noia di stereotipi riesce a sentire e seguire ?l?impulso letterario? e dunque a rielaborare la propria dimensione esistenziale.
In Viaggio a Salamanca viene presentato un ?convegno creativo e geniale? dove vari scrittori novecenteschi(Pirandello,Tomasi di Lampedusa,Calvino, Brodskij, Choukri, Duras, Djebar, Hrabal, Hedàyat, Lorca e Dalì), presso l?Università di Salamanca reinventano la vita. Il romanzo nella sua scansione in giornate (e non solo), può essere assimilato al Decameron di Boccaccio.All?improvviso un?apparizione, la bellissima Neshua, evidenzia e mette in risalto il taglio metaforico della realtà.
?Almeno una volta nella vita bisogna perdersi tra le strade di Salamanca?, questa l?affermazione di Nigro.Quali i motivi per andarci?

?A Salamanca non si è più gli stessi?.Il romanzo è dedicato a Bernard Simeone, poeta, amico, editore dello scrittore e traduttore che ha potuto leggere solo le bozze del testo.All?amico, lo scrittore si rivolge spesso.
Il viaggio per arrivare a Salamanca non è certamente confortevole. Le strade dissestate procurano fastidio ed il sole cocente è una tortura.
A Salamanca tutto sembra essere avvolto in un?aura magica. Le preoccupazioni del vivere quotidiano sembrano lontane e la fantasia non è una ?distrazione dell?esistenza?, è utile proprio perché inutile. Sembra un gioco di parole, ma rende bene l?idea. Nel gioco della fantasia più che il risultato è fondamentale il giocare ed è nel giocare stesso, in questa sua ?utile inutilità?, che prendono incisiva consistenza le potenzialità educative.Sì, la creatività, l?inventiva educano a leggere in maniera diversa la vita.Lo scrittore respirando l?aria della nuova città avverte il contrasto stridente tra il proprio mondo e i luoghi che si profilano dinanzi ai suoi occhi.Nel suo paese si pensa solo alla logica del consumo e della produzione, non c?è posto per la poesia, ma qui tutto è diverso,la poesia è tutto.Queste le parole del poeta: [?] ?Ma a Salamanca mi sembrava che ancora avesse un senso la mia sete di poemi e di rivolta e ovunque mi aggirassi, seduto a un marciapiede o al tavolo di un bar o alle scale d?ingresso dell?Università io avvertivo che il vento portava le parole di Lorca, di Machado, di Hikmet, di Neruda e gli studenti erano pronti a ripeterle, le strade e i vicoli a cantarle?.A Salamanca ci si ritrova, c?è serenità e tranquillità per potersi leggere dentro. E poi c?è un paesaggio unico. Nell?aria si sente l?odore dei churros appena fritti.La nostra è un?età di disimpegno, analfabetismo, chiacchera, ma a Salamanca tutto questo manca. C?è una grande passione:l?amore per la lettura. Non c?è traccia di una malattia molto pericolosa:la malattia d?umore.

?Salamanca è un pozzo dove pescare progetti?.
Chi ha bisogno di ricaricarsi non può che decidere di andarvi. E? da qui che si può partire per ricostruire la realtà. Come riuscirci?Abbandonandosi alla scrittura, mettendo per iscritto la voce del cuore che continuamente ci parla, ci interroga e ci ascolta. Non sempre siamo disposti ad ascoltarla perché distratti da tanto frastuono e rumore.
Di scrittura, è di questo che abbiamo bisogno!

0 Comments

Leave a reply

©2024 Associazione Promozione Sociale Lucanianet.it - Discesa San Gerardo 23/25 85100 Potenza CF 96037550769 info@lucanianet.it