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La Lucania in mostra

Si tratta della più grande fiera al mondo dedicata all?artigianato: 2.186 espositori, uno spazio di 110.000 metri quadri, 94 paesi rappresentati, 2 milioni 500.000 visitatori e 30.000 operatori del settore fanno della mostra dell?artigianato svoltasi dal 4 al 12 dicembre a Milano un?iniziativa unica nel campo della promozione della produzione artigianale. Una vetrina, dunque, di importanza fondamentale per chi opera nella lavorazione artigianale delle materie.

La presenza lucana si è concretizzata con la partecipazione di undici aziende coordinate dalla Unioncamere Basilicata. In particolare, dalla nostra regione sono partiti i rappresentati della lavorazione su legno, pietra, cuoio, pelle, oggetti di arredamento, terracotta e ceramica, gioielleria; Pasquale Lamorte ? presidente di Unioncamere Basilicata ? ha commentato positivamente l?evento, dicendo che ?Si tratta della più grande manifestazione internazionale di settore, alla quale Unioncamere Basilicata aderisce con entusiasmo, permettendo alle aziende lucane di incrementare le potenzialità commerciali, nonché di offrire la possibilità di accedere a nuovi mercati valorizzando la propria attività a livello nazionale ed internazionale?.

La partecipazione delle aziende lucane alla mostra di Milano arriva, tuttavia, in un momento poco florido per la realtà artigianale della regione: secondo i dati dell?andamento congiunturale dei settori del commercio e dell?artigianato nel primo semestre del 2004 diffusi dal Centro Studi di Unioncamere Basilicata, infatti, la situazione dell?artigianato nella regione è decisamente negativa. Il settore ha accusato una flessione delle produzioni nell?ordine del 4,6%. La crisi è diffusa e generalizzata, e dal punto di vista delle dinamiche imprenditoriali, inoltre, si è sensibilmente ridotto il "peso" dell’artigianato nel sistema imprenditoriale lucano (l’incidenza delle imprese artigiane attive è passata dal 38,7% del I semestre 2000 al 36,4% dello stesso periodo del 2004).

Storicamente, l?artigianato è un settore di grande importanza per la cultura lucana: in particolare la lavorazione del legno, oggi poco praticata, si svolge soprattutto ad Avigliano, Bella, Forenza, Francavilla sul Sinni, Gallicchio, Montalbano Ionico, Nemoli, San Mauro Forte, Terranova di Pollino, Valsinni. Il ferro battuto continua invece ad essere un punto di forza del settore, e i maestri di questo settore operano nei centri di Avigliano, Corleto Perticara, Grassano, Lauria, Nemoli, Rapone, Sant’Arcangelo, Trecchina, Tricarico. Modellano il ferro per alari, grate, ringhiere. Ancora, importanti sono la lavorazione della ceramica e della terracotta (soprattutto a Grottole, Matera, Melfi, Policoro, San Giorgio Lucano, Venosa) e i lavori ad intreccio, realizzati a Viggiano, dove veniva fabbricata, in tempi antichi, l?arpa viggianese, pregiato strumento a corde.

Se dunque la tradizione artigianale lucana è ricca, altrettanto non si può dire della condizione del sistema di produzione artigianale della regione. La mostra di Milano, con la sua importanza a livello mondiale, può certo contribuire a rendere più visibile l?arte dei manufatti lucani, ma non può essere il rimedio a una situazione di crisi che i dati di Unioncamere definiscono diffusa e generalizzata. La riscoperta dell?artigianato deve, quindi, essere accompagnata da un progetto di distribuzione e valorizzazione che consenta ai prodotti lucani di essere competitivi e capaci di acquisire importanti posizioni di mercato.