Sono passati vent’anni dalla morte di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano, ma non basterà l’eternità per far dimenticare ciò che il suo teatro ci ha lasciato. Per questo l’amministrazione comunale di Moliterno, in collaborazione con la Bibliomediateca “Giacomo Racioppi”, ha deciso di dedicare una mostra fotografica all’indimenticato maestro Eduardo De Filippo. La mostra, intitolata “Ha da passa’ ‘a nuttata”, ha aperto i battenti lo scorso lunedì, 13 dicembre, presso la Sala degli Affreschi “San Francesco” all’interno del Municipio e resterà aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2005. Le immagini coprono ottant’anni di vita (dal 1900 al 1984) dell’autore-attore-regista a cui si devono opere divenute, ormai, dei veri e propri classici del teatro nazionale.
Le parole che danno il titolo alla manifestazione, “Ha da passa’ ‘a nuttata”, sono le stesse con cui Eduardo De Filippo chiudeva “Napoli Milionaria”, una dei suoi lavori più celebri in cui, attraverso le vicende di una modesta famiglia napoletana, si attraversava l’intero periodo del secondo conflitto mondiale. “Nella frase può essere racchiuso buona parte del teatro del grande commediografo”, spiega l’Assessore alla Cultura e Spettacolo di Moliterno, Mimmo Mastrangelo, “c’è lo smarrimento e la delusione di una città, di un popolo e, se vogliamo, di un’intera nazione che si sforza di uscire dalle macerie morali e materiali della guerra e attende che tornino tempi migliori”. Sicuramente un’asserzione dal doppio senso che, grazie alla teatralità ed alla flemma di Eduardo, lasciava intendere, ogni volta che la recitava, che superato il buio della notte, con il nuovo giorno, si apriva lo spiraglio della rinascita. “Abbiamo voluto titolare questa mostra che racconta per immagini la vita di Eduardo “Ha da passa’ ‘a nuttata” perché”, prosegue Mastrangelo, “ci appare come un’affermazione non datata, in cui possiamo ritrovare un manifesto della speranza per un’umanità che rinnova l’utopia degli invincibili, di quegli uomini che pur perdendo, ritrovano la forza di rialzarsi sempre e di lanciarsi in nuove sfide”.
Una vita dedicata al teatro, quella di Eduardo,(abbandonerà le scene solo poco prima di morire) che ha attraversato per intero il XX secolo, dagli esordi a fianco dell’altrettanto celebre padre, Eduardo Scarpetta, ai lavori in cui è coadiuvato da eccellenti comprimari come il fratello Peppino e la sorella Titina, sino all’avvento dell’era della televisione e del VHS. Comincia frequentando i generi considerati meno nobili come il Caffè Chantant, la rivista, l’avanspettacolo (spesso in coppia con Totò), per poi passare alla scrittura ed alla rappresentazione di opere in cui si fondono commedia dell’arte ed esperienze di un teatro più vivo e reale come le famosissime “Natale in casa Cupiello” (1931), “Napoli Milionaria” (1945) o “Filumena Marturano” (1946).
“Il grande merito di Eduardo De Filippo”, ha scritto la curatrice della mostra, Agnese Rubino, “è stato quello di essere riuscito ad elevare il teatro napoletano ad un livello di dignità e di rilevanza internazionale. Eduardo dava ad ogni battuta un senso che dipendeva dal particolare tono di voce e che annullava il confine tra pagina scritta e scena. La sua apertura morale e sentimentale al popolo”, conclude, “il suo senso amaro e doloroso della vita sorretto, allo stesso tempo, da un malinconico ottimismo, il suo umorismo amaro che nasce da un sottofondo di disgrazie, lo sdegno per le ingiustizie, sono le ragioni che pongono il teatro di Eduardo accanto alla migliore narrativa ed al miglior cinema del Novecento italiano”. Oltre al percorso espositivo, visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, sono previsti, inoltre, due appuntamenti con la proiezione di alcune delle opere più celebri di Eduardo come “Natale in casa Cupiello” e “Napoli Milionaria” in programma, rispettivamente, per il 22 e per il 30 dicembre alle ore 20:30 presso la Sala Visioni della Bibliomediateca Comunale “G.Racioppi”.