Scotellaro muore all?improvviso il 16 dicembre 1953 per un attacco cardiaco, all?età di soli 29 anni. Un malessere però lo accompagnava da un po? di tempo. Le cause? Sconosciute.
Nella lettera scritta da Portici, all?amico Antonio Albanese, scrive:

?[?] penso di avere un reuma fortissimo al petto e alla gola.Ma disgraziatamente solo un dottore in Italia s?intende, positivamente e cioè guarendo, di reumatismi:ha 95 anni e sta a Ferrara.
Non posso ancora muovermi e ho tanto bisogno d?aiuto?.

Riporto una lettera scritta alla madre pochi giorni prima di morire.

?Cara mamma,
sto meglio ma non bene. Il motivo è che devo riposare; io, invece ogni tanto vorrei alzarmi e camminare.Il Dottore dell?Università che mi ha visto pensa anche lui a esaurimento .Ma io penso che devo avere un reuma molto forte al petto.
Mi dispiace che non arrivano ancora i soldi.In ogni modo cercherò di mandarteli.
O altrimenti a nome mio si può fare un debito provvisorio a Tricarico.
Forse vengo.
Non risparmiate, vi prego.
Fatemi trovare la stufa di creta.Un po? alla volta pagherò.
[?] Voletevi bene. Non pensate ai soldi. Un giorno usciranno e saranno troppi, se campo, come camperò perché ne val la pena.
Ti abbraccio.?

Rocco

Mi soffermo sulla lettera perché preferisco andare al di là di ciò che è noto.
Sono state fatte differenti considerazioni sulle sue raccolte poetiche, ma pochi hanno fatto riflessioni sul linguaggio informale, quello epistolare ad esempio, dal quale si possono fare significative considerazioni.Ciascuno è tale non per quello che appare o proietta agli altri di sé, ma per ciò che è, per ciò che lo caratterizza intrinsecamente.
Scotellaro è conosciuto da tutti prevalentemente come ?poeta popolare? la cui poesia si lega a motivi sociali, ma non dobbiamo dimenticare e sottovalutare la sua liricità e raffinatezza.
Lo scrittore sente il bisogno di comunicare con la cara mamma perché è preoccupato non tanto per la propria salute, ma per il benessere della famiglia. Cosa lo assilla?
Ha premura di mandare i soldi alla famiglia e raccomanda di non risparmiare e non privarsi di tutto ciò che può essere utile a star meglio. Ancora un?esortazione ai suoi cari, quella di volersi bene e non lasciarsi travolgere dai problemi quotidiani che incidono fortemente sulla tranquillità familiare.
Tutto si risolverà. Lo scrittore non pensa di dover morire (?camperò), ma molto presto la sua vita avrà fine.
La madre di Scotellaro è destinataria anche di una poesia presente nella raccolta ?E? fatto giorno?.

?Come vuoi bene ad una madre
che ti cresce nel pianto
sotto la ruota violenta della Singer
intenta ai corredi nuziali
e a rifinire le tomaie alte
delle donne contadine?
Mi sganciarono dalla tua gonna
pollastrello comprato alla sua chioccia.
Mi mandasti fuori nella strada con la mia faccia.
[?]
Tu ora vorresti da me
amore che non ti so dare.
Siamo due inquilini nella casa
che ci teniamo in dispetto,
ti vedo sempre tesa
a rubarmi un po? d?affetto.
Tu che a moine non mi hai avvezzato.
Una per sempre io ti ho benvoluta
quando venne l?altro figlio di papà:
nacque da un amore in fuga,
fu venduto a due sposi sterili
che facevano i contadini in un paese vicino.
Allora alzasti per noi lo stesso letto
E ci chiamavi Rocco tutt?e due

[1948]
Riflettiamo? che rapporto c?è tra madre e figlio?
I versi sono molto significativi?a voi lettori la risposta ?

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