Nuovo traguardo per l’opera del fotografo Antonio Pagnotta. Dopo il successo della mostra "La ruota, la croce, la penna" (oltre cento tavole fotografiche 50×60 in bianco e nero) gli scatti sul mondo di Carlo Levi diventano oggi un libro. La cerimonia di presentazione si è svolta martedì scorso, 7 dicembre, presso la Sala Inguscio del Consiglio Regionale di Basilicata. Oltre all’autore, erano presenti il Presidente della Fondazione Carlo Levi di Roma, Guido Sacerdoti, il Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Vito De Filippo, l’Assessore Regionale alle Attività Produttive e Politiche dell’Impresa, Gaetano Fierro, e l’Assessore alla Cultura del Comune di Eboli, Carmine Caprarella. Il volume, curato da Graziella Salvatore, è edito da MMMAC Paestum (384 pagine, prezzo 100 euro) e raccoglie circa 400 delle oltre 15.000 foto scattate da Pagnotta nei due anni di lavoro in giro per l’Italia ed il mondo, sulle tracce dei discendenti dei personaggi immortalati da Levi nel suo "Cristo si è fermato ad Eboli".
"Un viaggio nel tempo e nella storia", ha dichiarato l’autore, "ma anche nella mente e nel territorio di Levi" per restituire un’immagine realistica dell’entroterra lucano e per "riscoprirci", ha spiegato ancora Pagnotta, "eredi di personalità titaniche e di valori immortali quali l’identità, la storia e la dignità di un popolo". Non solo un semplice esempio di letteratura lucana, dunque, ma un vero e proprio "affresco" di un passato che tenta di sopravvivere riallacciandosi al presente attraverso l’associazione di più dimensioni e punti di vista. Dall’aspetto storico e sociologico a quello letterario, dal mondo di ieri a quello di oggi e, da questi, a quello di domani. Il libro, infatti, è corredato da testi di ordine storico (a cura del prof. Nicola Tranfaglia dell’Università di Torino), sociologico, con i saggi del prof. Franco Cassano dell’Università di Bari e di Bianca Arcangeli, sociologa della fotografia presso l’Università di Salerno, artistico (i critici d’arte Gillo Dorfles e Goffredo Fofi), giornalistico (a cura degli scrittori e giornalisti Giovanni Russo e Mimmo Sammartino) e poetico, con la partecipazione del poeta americano della beat-generation John Giorno, le cui origini familiari risalgono proprio ad Aliano.
"Un’antologia fotografica", secondo il Presidente De Filippo che ha aperto la serata, "un progetto socio-letterario che ci invita a ripensarci come figli di una regione che è ancora terra autentica, dalle grandi risorse e dai grandi valori". Le fotografie di Antonio Pagnotta, infatti, sono una viva testimonianza sugli oggetti, sui luoghi, sulle situazioni di vita quotidiana e sui personaggi ritratti da Levi. Sulla cultura di Aliano del locandiere Prisco, del dottor Gibilisco, del tenente Decunto o del Podestà don Luigi Magalone, ma anche sull’Aliano "che non è più quel mondo isolato del passato", come ha sottolineato Bianca Arcangeli, "ma una realtà fisica in movimento, ancora oggi volto del Mezzogiorno". Un percorso letterario e fotografico in cui si alternano i volti delle nuove generazioni alle immagini immobili dei calanchi e delle case contadine che, come ha scritto Giovanni Russo, "offre lo spunto per riflettere non solo sui destini di un libro, ma anche sull’evoluzione di un paese legato per sempre a quel libro famoso". Non a caso il nuovo volume porta in copertina le foto di Lucia, figlia di Giulia la Santarcangelese, della nipote e di altre due pronipoti, oggi laureate nelle più prestigiose università italiane, quale simbolo e testimonianza dei cambiamenti avvenuti in mezzo secolo di storia.