Si è svolto domenica 5 dicembre, presso un noto albergo di Lagonegro, il congresso cittadino dei Democratici di Sinistra. “Il nostro congresso – ha affermato Andrea Rossi, Presidente del Partito – è ancora un esempio di partecipazione e di grande democrazia, non è un fatto virtuale come in altre forme partitiche”.
Un evento politico di notevole rilevanza dato che si prospettano all’orizzonte traguardi importanti come le elezioni regionali e, tra un anno, quelle comunali. Anche per questo motivo la scelta della linea politica da seguire, da parte del primo partito della sinistra, assume un carattere determinante che preclude valutazioni di programma e di alleanze, di leadership e strategie.
Il congresso cittadino DS assume pertanto un aspetto fondamentale, poiché motivo di riflessione e proposizione, soprattutto dopo le incomprensioni della scorsa estate tra membri del Direttivo e la stessa Segreteria del partito in merito alla legittimità delle azioni di critica assunte in merito all’atto di pignoramento dell’immobile ex Siel e del pranzo offerto dal Comune di Lagonegro al Cardinale Giordano. Si ricorda che in quella occasione si ebbe uno scontro assai acceso in cui si sono usati toni forti e di rottura tra le due fazioni diessine. Da una parte la dirigenza di Carlomagno, dall’altra, invece, alcuni “dissidenti” del Direttivo. La segreteria locale del partito, guidata da Domenico Carlomagno, avvisò, addirittura, che nel merito si sarebbero “accertate le responsabilità di tipo personale ed adottati gli atti conseguenti”. Minacce che non hanno avuto poi seguito, dissolvendosi, in effetti, come un veloce temporale di mezza estate.
Oggigiorno per i Democratici di Sinistra di Lagonegro ci sono ben altri rompicapi. Innanzitutto, i rapporti con qualche posizione ambigua degli attuali alleati della Margherita e dell’Udeur.
Alcuni di questi componenti, infatti, sono parte integrante nella attuale amministrazione di centro-destra che governa il Comune di Lagonegro. Un controsenso di difficile giustificazione, soprattutto per l’utenza elettorale del centro-sinistra.
“Il Congresso – ha detto Domenico Carlomagno, segretario uscente dei Ds Lagonegro – rappresenta il momento più importante per la vita di un Partito. Esso serve per proiettarsi nel futuro, riflettendo sulle prospettive del proprio essere. E’ forte la consapevolezza dei Ds di essere il motore della rappresentatività politica in questo Paese”. Lo stesso Carlomagno non manca di fare un appunto sull’attuale stato di confusione dei propri alleati. “Vi è in prospettiva un chiarimento definitivo con i partners di governo sul tema della lealtà, della correttezza e della coerenza per non ripetere passate situazioni analoghe”.
In platea erano presenti, oltre che i numerosi tesserati (più di 100), anche il senatore Mignone, Giannino Romaniello e diversi dirigenti locali dei partiti dell’area del centro-sinistra. Ma non solo. Presenti, infatti, alcuni rappresentanti dell’attuale amministrazione di centro-destra al Comune di Lagonegro. Ovvero, il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Basile, l’assessore alle politiche sociali, Castelluccio, l’assessore alla ricostruzione, Piro, e il vice-sindaco, Domenico Mitidieri. Gli interessati specificano che la partecipazione al congresso è stato un atto di buon educazione. Ma oltre la buona educazione in politica contano i fatti.
Una delle mozioni presentate, infatti, a vocazione locale, ha chiarito la fermezza delle posizioni del partito dei Democratici di Sinistra in merito alle ambigue posizioni degli alleati. Si è chiesto, senza l’ausilio di mezzi termini, di lasciare l’attuale maggioranza di centro-destra al comune di Lagonegro e di avviare un discorso partecipativo sulla piattaforma del centro-sinistra. Da sciogliere nell’immediato, quindi, ogni tipo di imbarazzo decisionale. O dentro, o fuori.