Il piccolo borgo di Acerenza (PZ) sorge sulla sommità dei monti lucani, a 833 metri slm, dominando le verdi vallate e le vette impervie. Il rilievo che accoglie l?antico paese è delimitato dal fiume Bradano e dall?affluente Fiumarella e la cittadina appare una fortezza inespugnabile realizzata in tufo arenario. Le origini di Acheruntia, tale era il nome latino del villaggio, sono antiche e si perdono nelle notti del VI secolo a.C. È stata rinvenuta, infatti, un?arcaica tomba databile sei secoli prima della nascita di Cristo e un?antica statuetta del dio Eracle, considerato il protettore delle genti italiche.
Il borgo nei secoli trascorsi aveva un ruolo strategico, dato che dominava le grandi arterie che collegavano Roma con il sud Italia, ossia la via Appia, l’Appia-Traiana e la via Erculea. L?origine del luogo risale agli Osci, i quali si insediarono sui monti e crearono il villaggio di Akere, che fu poi denominato Acheruntia dai romani. L?importanza del paese si consolida nei secoli, divenendo colonia e prefettura romana, vasto gastaldato longobardo, importante centro normanno e infine castello ghibellino, angioino, aragonese.
Il Centro Storico di Acerenza ha conservato la struttura medievale, con le piccole e anguste viuzze che si intersecano fra di loro, che sembrano custodire l?antica cattedrale, dell?undicesimo secolo, la quale sostituì un?arcaica pieve paleocristiana. La chiesa è intitolata alla Beata Vergine Maria Assunta e a San Canio, il protettore del paese, del quale la popolazione ricorda i molteplici miracoli, conservando nel cuore il ricordo della benevolenza del santo e venerandolo con sincera e sentita devozione. Il duomo si presenta con un?architettura armonica e semplice, come se custodisse al suo interno la genuinità di una fede tramandata nei tempi. L?interno, in particolar modo, è semplice tanto da apparire spoglio, come a voler testimoniare ai fedeli che l?animo giunto all?interno dell?edificio è dedito al raccoglimento e alla riflessione. La facciata è interamente in pietra, con un imponente portale, la cui cornice è scolpita ed è sovrastato da un arco con due colonne, complete di capitello, le quali poggiano su due gruppi scultorei, raffiguranti creature dalle fattezze umane. Nella parte superiore è visibile un grande rosone, adornato con vetri variopinti, che lasciano filtrare la luce all?interno dell?edificio.
La pianta è a croce latina, con tre navate delimitate da dieci pilastri; si scorgono anche un transetto e un abside, ricoperti da una volta a crociera. La cattedrale custodisce un?opera pregiata, ossia un polittico raffigurante la Madonna del Rosario, quindici misteri e San Tommaso, realizzato da Antonio Stabile nell?ormai remoto 1583. Nell?abside della cripta, posto in una sala sottostante l?altare, sono visibili quattro colonne con basamento scolpito, due finestre rettangolari con sbarre a forma di croce e quattro dipinti custoditi al suo interno. Si osserva Santa Margherita di Antiochia, dedita a calpestare un temibile drago, l?Adorazione dei Magi, giunti dall?oriente a venerare il bambino Gesù, San Girolamo, il quale impersona la sapienza e la semplicità, e infine Sant?Andrea. Tra gli altri edifici acheruntini degni di nota bisogna ricordare l?antico convento di Sant?Antonio, del 1570, al cui interno si trova una navata, in fondo alla quale vi è un altare in pietra del XIX secolo, in stile barocco. Nei corridoi, inoltre, si trova il museo permanente di circa 2.000 opere lignee, intagliate e donate dalla famiglia Di Trani. Sono visibili i resti delle antiche mura che cingevano il paesino e la chiesetta duecentesca dell?Annunziata, con un?abside e un portale graziosi.
Acerenza appare un gioiellino custodito dai monti lucani, alla cui base si estendono rigogliosi vigneti, abbondanti di uva aglianica, a testimoniare la ricchezza di questa terra che da secoli conserva intatte le proprie tradizioni, cultura, piatti e bevande tipici, tanto da continuare a produrre il buon vino. Il territorio è circondato anche da verdi e rigogliosi boschi, che impreziosiscono e ingentiliscono il luogo, tanto da essere visitato e apprezzato da gruppi sempre crescenti di turisti.