Il Capogruppo dei Verdi al Consiglio Regionale, Francesco Mollica, ha presentato un’interrogazione agli assessori regionali alle Attività Produttive, Gaetano Fierro, alle Politiche di Impresa, Giovanni Carelli ed all’Ambiente e Territorio, Erminio Restaino in merito al trasporto del petrolio sulla S.P. 16 e sulle mancate bonifiche dei siti inquinati da sversamento di petrolio a seguito di incidenti. Nel documento il Presidente dei Verdi di Basilicata, segnala con forza i pericoli, a suo tempo denunciati dai sindaci di Anzi ed Abriola, riguardanti il passaggio di autocisterne cariche di greggio (circa 40 al giorno) sulla S.P. 16 senza che questa sia stata adeguatamente messa in sicurezza.
Inoltre Mollica ha sottolineaco come ancora non sia stato bonificato il sito dove nel maggio scorso si è verificato un incidente (caso purtroppo non isolato) nel quale si è registrato il versamento nel di una quantità impressionante di greggio. “Tale episodio – si legge nell’interrogazione – evidenzia, non solo il problema dell’inadeguatezza delle strade ma anche un grave inquinamento del terreno e delle falde acquifere, dovuto all’attività petrolifera per i quali è assente, nella nostra regione, un piano di pronto intervento e di monitoraggio”. Attraverso la presentazione dell’interrogazione il Capogruppo dei Verdi in seno al Consiglio Regionale chiede all’Assessore Regionale Attività Produttive e Politiche di Impresa, Gaetano Fierro, se non intenda intervenire a seguito della questione sollevata dai sindaci di Anzi ed Abriola, predisponendo l’adozione di un “Piano di Pronto Intervento, sicurezza e di Monitoraggio” delle attività e degli incidenti dovuti all’estrazione petrolifera e al trasporto del greggio nelle Valli del Sauro-Camastra e Val d’Agri. Inoltre Mollica interroga l’Assessore Regionale Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Carelli, se non ritenga adoperarsi per far sospendere con urgenza, come chiedono i sindaci di Anzi e Abriola, il transito delle autocisterne sulla S.P. 16 che secondo gli stessi sindaci sarebbe stato disposto dalle Prefettura di Potenza. Infine chiede all’assessore Regionale Ambiente e Territorio, Erminio Restaino, di conoscere il motivo per il quale il sito non è stato ancora bonificato, così come denunciano i sindaci di Anzi ed Abriola.
In proposito si chiede di conoscere inoltre quali azioni l’Assessorato abbia promosso o intenda promuovere per evitare rischi per la salute e l’ambiente dovuto, secondo i sindaci, ad un contenzioso tra ENI, Consorzio di Autotrasportatori ed Assicurazioni. Indirettamente questa interrogazione è una risposta precisa alle farneticazioni del responsabile dell’Ufficio infrastrutture e petrolio dell’Udc, Filippo Massaro. “I Verdi – ha precisato Mollica -ribadiscono il loro pensiero riguardo alle attività petrolifere in Basilicata, assumendo una posizione di netta contrarietà, ieri sull’accordo con l’ENI in Val d’Agri, oggi sul recente accordo tra TOTAL Italia S.p.A e Regione Basilicata, sbagliato sia sui contenuti che sul metodo seguito. Sulla svendita della regione agli interessi petroliferi, quindi non esiste alcun “silenzio” da parte dei Verdi, le cui azioni mirano ad ottenere l’istituzione del parco della Val d’Agri Lagonegrese Appennino Lucano e la salvaguardia dell’ambiente e della salute degli abitanti in tutta la Regione” e non come invece da tempo chiedono Massaro ed altri esponenti politici regionali “una zona franca” per le Valli dell’Agri e Sauro-Camastra ove barattare in modo populistico l’ambiente, il parco nazionale e la salute dei cittadini attraverso la promessa di tornaconti economici, affari e interessi elettoralistici.