Lo screening sulle aree dei permessi per la ricerca di idrocarburi, realizzato dalla società Peal Petroleum Consultants snc, incaricata dalla ESSO srl, comprende una sezione relativa all?analisi delle ?interferenze legate all?attività di esplorazione [?] e alle esigenze ambientali esistenti nell?area di studio (cit. p. 33 e segg.)?. Tale sezione dell?indagine si articola in differenti segmenti, i quali mirano a esaminare le potenzialità fisiche, ecologiche, paesaggistiche, culturali, sociali ed economiche del lembo di territorio lucano in esame. L?obiettivo del predetto studio consentirà di delineare un quadro completo del luogo, in funzione della qualità ambientale.

L?area lucana presso cui la ESSO intende realizzare un pozzo petrolifero è ubicata sulle vette lucane ed è attraversata, nella parte settentrionale dal fiume Basento. Nella zona sono altresì presenti linee elettriche, acquedotti, metanodotti e ferrovie. Il territorio in esame, così come è evidenziato nel permesso, è caratterizzato dal vincolo idrogeologico, apposto per via ?dell?eccezionale o elevata sensibilità geo-idrogeologica (p. 34)?. A quest?ultimo si somma la tutela di aree forestali e il vincolo per le aree situate oltre 1.200 m di altezza. Tutti i comuni presenti nell?area del permesso ricadono, inoltre, nei confini del Parco regionale Gallipoli-Cognato (eccetto Albano D.L.), nel quale sono presenti siti di interesse paesaggistico, archeologico, scientifico e culturale. In tale contesto è proficuo costruire un pozzo petrolifero e utilizzarlo fino al momento dell?esaurimento del greggio? È possibile che lo sviluppo in tale area non sia decollato e sia frutto di un nuovo uso delle risorse locali? Perché le società in esame mirano a utilizzare tale risorsa, piuttosto che puntare su nuovi tipi di investimenti volti alla tutela degli habitat e all?incremento di attività economiche che non danneggino l?area, sviluppando il territorio?

L?elemento idrologico è altrettanto importante per conoscere se l?estrazione del greggio è adattabile agli habitat in questione. Tale studio è relativo alla quantità delle acque superficiali, le quali hanno un flusso variabile, legato al clima, al regime pluviometrico e agli afflussi, mentre sono ridotte le quantità di acque sotterranee, eppure esistono sorgenti, abbeveratoi e acquedotti locali per uso idropotabile. In tale contesto si inserisce il fiume Basento. L?analisi geologica è altrettanto importante nell?esaminare una zona, dato che esso permette di ?una corretta programmazione di intervento sul territorio, poiché una chiara visione dei fenomeni geologici in atto consente di poter stabilire con precisione le possibilità di azione sul territorio senza che questo comporti alterazioni o modificazioni che potrebbero compromettere in maniera irreversibile il delicato equilibrio ambientale (p.36)?. L?area è caratterizzata da zone a rischio di dissesto più o meno elevate, da fenomeni di scorrimento traslativo e di colamenti di terreni argillosi, erosione effettuata da corsi d?acqua superficiale o movimenti franosi e anche movimenti tellurici di consistente entità. In uno scenario così (brevemente) descritto cosa comporterebbero trivellazioni, movimenti di veicoli o cementificazioni? L?impatto delle attività estrattive sarebbe incisivo nella zona in esame ad alterare i fragili equilibri di tale sistema?

Altro elemento da esaminare è l?impatto umano. Esso è ridotto e le attività economiche più sviluppate sono agricole o pastorali, attraverso le quali per secoli gli uomini hanno vissuto in un ambiente austero, utilizzando e valorizzando i frutti di semplici lavori, perfettamente inseriti in un contesto naturalistico. Nel permesso in esame si legge ?l?area, seppur caratterizzata da particolari valenze paesaggistico-ambientali, mostra di essere in massima parte compatibile con i progetti da eseguire nell?ambito del programma di ricerca per idrocarburi (p.40)?, eppure l?impatto sull?ambiente è inevitabile. Il territorio per concludere va utilizzato, non solo custodito come una chimera, ma bisognerebbe anche preservarlo e investire su attività che valorizzino gli habitat, creando forme di sviluppo locale e duraturo.

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