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Il Comitato anti-Centrale risponde

Risposta al vicepresidente del consiglio provinciale di Matera sulla Centrale di Pisticci Scalo

Nel prendere posizione favorevole alla mega centrale in Val Basento, il vice presidente del consiglio provinciale Nicola Montesano, policorese di Forza Italia, ripercorre sterili luoghi comuni che riportano indietro di oltre un anno il dibattito relativo all?impianto energetico sproporzionato, proposto per Pisticci Scalo. Nel dire che ?la centrale può da un lato far si che le aziende presenti possano usufruire di energia a basso costo, dall?altro può rappresentare un elemento incentivante affinché nuove aziende decidano di investire nell?area interessata con conseguente aumento occupazionale?, Montesano non spiega di quali aziende si tratti, per il semplice fatto che l?opera di reidustrializzazione della Val Basento è meno che avviata, senza tener presente che l?abbassamento dei costi dell?energia è scollegato dalla presenza di una mega centrale in loco. Oggi l?energia si può acquistare a pacchetti anche a distanza di centinaia di chilometri.

Basta organizzarsi e mettere le imprese nelle condizioni di essere libere dal giogo del Consorzio Industriale di Matera. Lo dice il presidente della Regione Basilicata Bubbico, non il Comitato. Anche la convinzione che l?utilizzo del gas metano rappresenti di per sé una ragione di abbattimento dei fattori inquinanti è fuorviante e strumentale. Che l?attuale centrale ad oli inquini lo sostiene anche il Comitato, che chiede la sua riconversione con combustibili più puliti, senza che questo, però, rappresenti il pretesto per aumentare la potenza della centrale. Si cadrebbe, infatti, dalla padella nella brace, cambiando solo la decisione sul tipo di morte di cui morire: oggi gli inquinanti della combustione degli oli, domani i gas emessi da una centrale potenziata. Tra l?altro ci stupisce l?ostinazione nel perseguire prese di posizioni personali e non documentate. Il problema, che è innanzitutto collegato al senso del progetto della centrale nell?ottica di un rilancio della Val Basento che va dimostrato e perseguito prima di affrontare la questione dell?energia, è anche di dimensioni e di coerenza con il Piano Energetico Regionale, che stabilisce come in Lucania bisogna ancora produrre meno di 400 Mwe di elettricità. A noi sembrerebbe corretto dividere per 3-4 aree regionali questo fardello e su ognuna di esse far sorgere piccole centrali sostenibili dal territorio. E? desueta anche la favoletta per cui le imprese sono andate via dalla Val Basento per mancanza di energia e vi ritorneranno solo in seguito all?allocazione di nuovi impianti energetici. Anche alcuni sindacati, di recente, hanno riconosciuto che le cose non stanno così e che le ragioni del fallimento della zona industriale di Pisticci sono ben altre (crisi della chimica, programmazioni sbagliate, non ultima quella relativa al tipo di rilancio di Tecnoparco, bandi che consentono l?allocazione di imprese del nord con procedimenti industriali desueti e fino ad esaurimento contributi ecc.). Tra l?altro ci stupisce, di fronte ad un problema molto sentito dalle popolazioni e che devaefare i conti con le esigenze della tutela della salute e dell?ambiente, fattori di cui Montesano non parla, come si continui a sentenziare da comode poltrone, in maniera disorganica e continuando a fuggire il confronto. Montesano, come tutti i politici provinciali e regionali è stato invitato al dibattito sull?energia organizzato di recente a Pisticci, ma non abbiamo avuto il piacere di incontrarlo.

Ancora alcune precisazioni: Molti minacciano gli operai dicendo che ?se non si fa la centrale Tecnoparco chiude?. Questo non corrisponde al vero, gli operai stiano tranquilli.. Tecnoparco può passare sotto la Regione e garantire una migliore tranquillità al territorio e alle imprese, così come è stato fatto per Metapontum Agrobios, che è uscito dalla crisi perenne in cui era ed i cui impiegati sono diventati dipendenti pubblici. La costruzione della mega centrale insieme alla montagna di rifiuti tossici e nocivi che oggi arriva giornalmente a Tecnoparco, sarà la definitiva morte della Valbasento,e così i fondi residui dei bandi potranno essere trasferiti altrove ed il problema Valbasento sarà definitivamente cancellato.

Nessuno va ad investire in una zona vicino ad una megacentrale e che smaltisce ca.1000 Tons/giorno di rifiuti. Dovunque le megacentrali sono da sole, non hanno nessuno vicino. Se Lei ha altre argomentazioni da proporre la invitiamo ad un pubblico dibattito.

Questo è l’articolo, pubblicato su basilicatanet.it il giorno 15/11/2004 alle ore 8:56, del vice presidente del Consiglio Provinciale di Matera Nicola Montesano:

Il vice presidente del Consiglio Provinciale, Nicola Montesano, interviene con una nota stampa sul dibattito inerente la costruzione della centrale a turbogas di Pisticci. ?Le difficoltà della Valbasento ? afferma Montesano – sono nell?insufficienza ed inadeguatezza dell?apparato industriale. Tali problemi possono essere risolti a mio avviso aumentando il supporto infrastrutturale dell?area. La centrale può da un lato far si che le aziende presenti possano usufruire di energia a basso costo, dall?altro può rappresentare un elemento incentivante affinché nuove aziende decidano di investire nell?area interessata con conseguente aumento occupazionale?.

?Il mio personale sostegno alla centrale ? continua l?esponente politico – nasce anche dal fatto che il nuovo impianto utilizza gas metano, che rispetto all?impianto della vecchia centrale termoelettrica presente, senza dubbio abbatte notevolmente le emissioni di biossido di zolfo e di polveri. Inoltre con una nota pervenuta su richiesta di parere da parte dell?amministrazione provinciale nel 2002 a firma di Nedo Biancani, consulente della Provincia di Matera in materia ambientale, si evince nella parte finale che l?emissione di sostanze inquinanti contenute nei fumi ed il rumore sono ampiamente inferiori ai limiti di legge?. ?Questo non decidere ? conclude Montesano – è l?ennesima dimostrazione che sulla Valbasento non esiste da parte della nostra classe dirigente una visione chiara delle politiche industriali da attuare in un?area strategica per la nostra regione. Mi auguro che da una decisione positiva su questa vicenda si possa intraprendere un nuovo cammino che potrà portare al rilancio di un?area che ha delle potenzialità fino ad ora poco sfruttate?.