La mobilitazione dei Radicali Italiani, la quale sta trascinando sempre di più l’opinione pubblica contro la messa al bando della ricerca sulle cellule staminali embrionali arriverà presto sul tavolo del palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Pronto, infatti, un appello che sta coinvolgendo, giorno dopo giorno, un sempre maggior numero di aderenti. “Noi sottoscritti, cittadini di tutto il mondo – recita l’appello – personalità della scienza, della cultura e della politica, ci uniamo per dare corpo e voce a una speranza di vita e di salute che oggi passa per la libertà della ricerca scientifica e che rifiuta vecchi e nuovi proibizionismi anti-scientifici e ideologici. Grazie al rapido progresso della ricerca scientifica, e in particolare agli incoraggianti risultati dalle sperimentazioni sulle cellule staminali embrionali umane, esistono oggi speranze concrete che da tale ricerca si possa giungere alla scoperta di cure per malattie come il diabete, le malattie cardiovascolari, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, la sclerosi, la distrofia e molte altre che colpiscono centinaia di milioni di esseri umani in tutto il mondo”.
L’appello è destinato al Segretario Generale e agli Stati membri dell’ONU affinché si respinga ogni proposta finalizzata a proibire la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, sia per quanto riguarda l’utilizzo di embrioni (comunque destinati alla distruzione) che per la tecnica del trasferimento del nucleo cellulare finalizzata alla produzione di cellule staminali.
“Sono e siamo certi – afferma Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani – che nelle prossime ore tanti altri vorranno aggiungere la loro firma, ma soprattutto la volontà e la forza militante necessaria a contrastare il tentativo di regalare a tutti noi una stagione buia, dove la luce della libertà di scienza, di cura, di ricerca, non sarà la stella polare da seguire, ma un terribile errore da perseguire”.
Lo stesso Bolognetti ha scritto di recente una lettera aperta al Presidente di Confindustria Basilicata Saverio Calia, ai Presidenti provinciali di Confindustria, agli imprenditori lucani, per chiedere un sostegno concreto per la messa al bando della ricerca sulle cellule staminali embrionali. “Intendo rivolgermi a tutti coloro che in questa nostra regione “contano” e “possono” – scrive Bolognetti – affinché riflettano sull’opportunità e la “convenienza” di garantire un concreto sostegno all’iniziativa radicale volta a liberare la ricerca nel nostro Paese. Mentre i cittadini californiani attraverso un referendum hanno letteralmente plebiscitato una proposta, che chiede di investire tre miliardi di dollari in dieci anni per la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali e adulte, in Italia, con la legge 40/2004, questo fronte avanzato della scienza e della ricerca è stato bandito, messo all’indice, è diventato un reato da perseguire in omaggio a chi ritiene questo tipo di ricerca un peccato. Insomma, si ritorna alla vecchia equazione peccato uguale reato.
E così, mentre il referendum Californiano ha potuto godere del sostegno di imprese e privati, che hanno versato nelle casse del Comitato decine di milioni di dollari, il Comitato referendario italiano, salvo rare eccezioni, non ha goduto di alcun sostegno finanziario. Un vecchio detto recita “Senza soldi non si cantano messe”, ed è certo che senza quel poco o tanto che ciascuno di voi potrebbe dare a sostegno di una battaglia, che oserei definire epocale, potrebbe essere determinante per garantire il successo dell’imminente tenzone referendaria. In ballo ci sono questioni troppo importanti per poter rinunciare a prendervi parte”.
“Ecco, io mi auguro – aggiunge Maurizio Bolognetti – che nelle prossime ore dalla classe imprenditoriale di questa regione arrivi un segnale nella direzione dell’impegno e della partecipazione. Abbiamo davvero bisogno di voi, del vostro sostegno, del sostegno della Confindustria lucana, della classe imprenditoriale di questa regione: ne va davvero di un futuro altro che assieme possiamo costruire”.
