L’apertura degli spazi della Mediateca Provinciale di Matera potrebbe rivelarsi come una prova di vitalità per le diverse associazioni attive in Basilicata. Inaugurata alla fine di settembre, la mediateca materana si presenta non solo attraverso il suo portale elettronico (in fase di allestimento, www.mediatecamatera.it ), ma anche strizzando l’occhio alle realtà associative presenti in regione. In tal senso, la disponibilità offerta dalla Mediateca materana alle associazioni lucane è un’opportunità di apertura e confronto anche per quegli attori sociali che afferiscono al mondo del volontariato, e più in generale del no-profit. La struttura e i servizi previsti dalla Mediateca, infatti, potrebbero potenziare e facilitare gli aspetti relazionali che le realtà associative devono prima o poi fronteggiare per potersi attivare su uno specifico territorio e rendere attiva la cittadinanza che lo abita.
I servizi offerti dalla mediateca poggiano sostanzialmente su due perni strettamente correlati. Da un lato, la consultazione di banche dati e cataloghi, l’accesso a internet, le postazioni audio-video e il prestito intermediatecario garantiscono una forma di accessibilità che scavalca finalmente i limiti strutturali che da troppi anni attanagliano l’organizzazione e la diffusione del sapere nella regione. Dall’altra i corsi di formazione e alfabetizzazione informatica e linguistica, finalizzati alla formazione di operatori culturali per il territorio, dovrebbero garantire la diffusione e la crescita di un patrimonio culturale che riguarda la regione stessa. Infine, l’organizzazione di eventi, mostre, seminari, videoconferenze e workshop si prospetta come un invito rivolto ai diversi attori sociali attivi per la produzione e la diffusione di saperi. Per quest’ultimo aspetto, dunque, gli enti e le realtà associative lucane troverebbero una particolare possibilità per presentarsi nel contesto culturale della regione e per aprire il dialogo con un’utenza che potrebbe andare ben oltre la fruizione dei servizi offerti dalla mediateca.
In questa prospettiva, come sostenuto da Maria Cristina di Martino, Vice Presidente dell’A.I.B. (Associazione Italiana Biblioteche) permettendo l’accessibilità a un sistema informativo e culturale la mediateca prevede allo stesso tempo la convergenza di diversi servizi per favorire l’accesso alle risorse. In tal senso la mediateca si configurerebbe come un moltiplicatore culturale per gli utenti stessi, o anche come un luogo di produzione ed elaborazione di culture. Così, con una simile concezione del sapere inteso come patrimonio sociale e collettivo, diversi soggetti potrebbero assumere il ruolo di nuclei divulgatori, coordinatori o promotori di contenuti.
È questo il caso, ad esempio della sezione lucana di Accademia Kronos ONLUS, con sede a Venosa, attiva nel settore dell’ambiente e, più in generale, in quello del volontariato da quasi due anni. L’associazione ambientalista ha infatti salutato l’inaugurazione della mediateca mettendo a disposizione dell’utenza materiali divulgativi finalizzati alla sensibilizzazione verso quelle tematiche di cui si interessa. Si tratta di numerosi video e opuscoli realizzati in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e l’ENEA, due partner di grossa taglia per pronunciarsi sulle condizioni dell’ambiente. Racchiuso in titoli come ad esempio Il Bosco e il Fuoco, Pianeta Vivo, Clima e cambiamenti climatici, La Febbre del nostro Pianeta, Boschi in Fiamme, il materiale presentato da Accademia Kronos tratta argomenti che vanno dal mantenimento dell’ecosistema alla particolare attenzione e sensibilizzazione per la vegetazione boschiva, dallo sviluppo sostenibile alla prevenzione di sconvolgimenti climatici e ambientali causati dall’uomo.
Arricchendo il patrimonio culturale offerto dalla mediateca materana, Accademia Kronos Basilicata si presenta non solo come un?associazione ambientalista pronta a diffondere i contenuti relativi alla propria attività, ma anche come una discreta collettività associativa incline a misurarsi con le istanze della comunità culturale regionale, inaugurando un percorso di collaborazione basato sui contenuti di cui si occupa.
In conclusione, la disponibilità degli spazi materani si rivela non solo come una struttura destinata all’erogazione di servizi culturali a tutto campo, ma anche come un asso nella manica che quegli enti che popolano il mondo lucano del volontariato, o del cosiddetto terzo settore dovrebbero sfruttare. Le diverse associazioni lucane, infatti, operano in contesti di comunicazione ancora troppo deboli o poco integrati per potersi espandere, presentarsi, e potenziare i propri progetti e attività sviluppate nel territorio regionale.
Giovanni Bove
Informazione e comunicazione
Accademia Kronos Basilicata