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La Levoni perde in casa

Ancora una sconfitta per la Levoni Potenza, ancora una volta ad espugnare il parquet del PalaRossellino è una squadra campana: dopo il Salerno è toccato al Gragnano infliggere l?ennesimo dispiacere stagionale alla squadra allenata da Piero Labate.
Finisce 91-84 in favore degli ospiti, le squadre escono dal campo tra i fischi del pubblico, equamente divisi tra giocatori di ambedue le parti e coppia arbitrale.

Ma andiamo con ordine: l?inizio è tutto dell?ex potentino Vincenzo Di Pierro, al quale non viene riservata la stessa accoglienza di Leo Mauti. Il playmaker tascabile di Salandra risponde con 12 punti in un amen, che però saranno il top della sua gara, dato che dopo questo avvio scatenato il numero sette gialloblù si prende una mezza partita di riposo.
Nella Levoni non entra in gara nessuno, tranne il solito Antonio Labate, che inizia a perforare la difesa avversaria con le sue micidiali penetrazioni, concluse o con un arresto e tiro ad alta velocità o con un facile appoggio al tabellone.
Rato parte ancora dalla panchina e inizia anche lui a fornire il proprio apporto alla causa, seppur ancora freddo nel tiro dalla grande distanza.
Ma dall?altra parte c?è un Trevisan a dir poco scatenato, che gonfia la retina della difesa lucana a ripetizione, dalla lunga e dalla breve distanza.
Ma purtroppo nella squadra potentina ancora non funzionano i meccanismi difensivi, e soprattutto a rimbalzo i campani dominano, con la loro torre Sguassera, non un talento ma certamente ben messo fisicamente e in grado di mettere in difficoltà i ?lunghi? della Levoni.
E proprio qui le note dolenti: infatti Mainoldi, Ventruto e Di Mazo non hanno assolutamente convinto, e certamente pubblico e squadra si aspettano qualcosa di più dall?ala argentina.
Hanno fatto vedere qualche cosa in più del trio succitato Ginefra, Montuori e Stramaglia, ma non hanno certo contribuito alla causa.

In particolare i tifosi biancorossi si chiedono dove sia finito quel Giovanni Montuori del finale della scorsa stagione, quando fu in grado di trascinare i compagni sino agli sfortunatissimi playoff: che risenta ancora dell?infortunio dell?anno passato per il quale quest?estate si è sottoposto ad operazione chirurgica?
Fatto sta che ora la società attende una reazione forte dalla squadra, dopo un avvio che si poteva sperare migliore, ma che comunque non ha ancora definitivamente affossato le speranze della truppa agli ordini di Piero Labate: quindi, come accade da un pò di tempo a questa parte, la parola d?ordine sarà sempre la stessa: vincere.