Sono fortemente preoccupato per gli eccessivi ed ingiustificati ritardi che ancora oggi si registrano nel procedimento di istituzione e di perimetrazione del «Parco Regionale del Vulture».
Se da un lato si susseguono dichiarazioni favorevoli alla nascita della nuova area protetta nell?area del Vulture da parte dell?Assessore regionale all?Ambiente e Territorio e di autorevoli esponenti del Centrosinistra, dall?altro non risulta che il lavoro istruttorio e tecnico affidato al Comitato scientifico presso il Dipartimento regionale Ambiente e Territorio abbia dato a tutt?oggi un qualche risultato concreto.
Sono trascorsi già dieci lunghi anni di discussioni, di confronti e di proposte da quando è stata lanciata per la prima volta l?idea (all?epoca dirompente) dell?istituzione del Parco regionale del Vulture per poi prendere atto del fatto che ancora oggi esistono forti resistenze. Era infatti il 1994 quando l?allora Presidente nazionale del WWF Grazia Francescato, oggi Co-Presidente dei Verdi Europei, partecipava ad un convegno promosso a Rionero in Vulture dalla locale Sezione del WWF per la presentazione ufficiale di una articolata proposta di perimetrazione del Parco regionale.
In questi anni, purtroppo, l?area del Vulture e, in particolare, la località di Monticchio Laghi sono state oggetto di aggressioni di varia natura e di interventi frammentati e scollegati gestiti da vari enti e vari organismi, in una situazione caratterizzata da grande confusione di competenze e da incertezza di regole e di responsabilità. Progetti ed interventi che spesso non hanno seguito una logica di armonia e di compatibilità con la valenza naturalistica dell?area e con l?idea stessa dello sviluppo sostenibile, ma che al contrario hanno strozzato o frenato di fatto quelle potenziali occasioni di sviluppo economico ed occupazionale che avrebbero nell?istituendo Parco naturale il proprio catalizzatore naturale.
Perché, mi chiedo e chiedo, la Regione si rende oggi di fatto attore principale di questa fase di stallo che impedisce la nascita del Parco regionale del Vulture ? Come mai ai tanti pro-clami a favore dell?istituzione della nuova area protetta non seguono fatti concreti ? Ci si è osti-nati a discutere su una proposta di Parco allargato (a 14 Comuni) sapendo che siffatta proposta di fatto è una non proposta o, per dirla con estrema chiarezza, potrebbe rivelarsi una scelta che nella sostanza finirà per affossare il Parco sul nascere.
Credo al contrario che sia giunto il momento di passare dalla parole (troppe) ai fatti con-creti. Occorre oggi dare un?accelerazione all?iter istitutivo del Parco, pensando seriamente alla sua organizzazione gestionale. Occorre oggi pensare ad un piano economico e sociale e ai piani tematici necessari alla preservazione di quelle aree dotate di particolare valenza naturalistica come, ad esempio, la conca dei Laghi di Monticchio.
Occorre che il Governo regionale di Centrosinistra dia segnali opposti rispetto alle censurabili politiche ambientali del Governo Berlusconi che, in questi ultimi anni, è riuscito sostan-zialmente a cancellare buona parte della legislazione di salvaguardia ambientale preesistente, sferrando un duro attacco all?ambiente e, in particolare, alle politiche di salvaguardia delle aree protette (commissariamenti a raffica degli enti di gestione come nell?esperienza del Parco del Pollino, che producono più danni che benefici; consistenti tagli ai fondi destinati alle aree protet-te; ridimensionamenti territoriali dei parchi già esistenti; tentativi più che attuali di introdurre la caccia anche nei Parchi naturali, nonostante precisi divieti imposti dalla normativa comunitaria ecc.).
In tale direzione la Provincia di Potenza ha dato e continuerà a dare il proprio contributo propositivo e fattivo nella convinzione che l?istituzione della nuova area protetta, che dovrà ave-re proprio nella località di Monticchio Laghi il suo nucleo costitutivo vitale, potrà consentire, da un lato, di superare i conflitti e la confusione di ruoli, di competenze e di responsabilità cui so-pra facevo cenno e, dall?altro, rappresentare un valido strumento di salvaguardia del territorio e delle sue straordinarie bellezze naturalistiche e, al tempo stesso, un volano di sviluppo economi-co, occupazionale e turistico per le comunità locali.
ASSESSORATO:
TURISMO – PARCHI NATURALI ED AREE PROTETTE POLITICHE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE