L?orizzonte delle nostre riflessioni si sposta su Giustino Fortunato poiché se si vuole costruire l?identità personale, non si può prescindere dal dialogo fra passato e futuro.
Negli anni a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, le nuove generazioni cercano di analizzare i mali endemici che continuano a condizionare la storia del Mezzogiorno: Nitti, De Lorenzo, Lacava e altri s?impegnano a trovare soluzioni .Giustino Fortunato, critico e storico lucano, nato a Rionero in Vulture è l?uomo più rappresentativo di quella generazione, e nello scritto ?La questione meridionale e le riforme tributarie? fa riflessioni profonde sulle alterne sorti delle due Italie.
Argomento centrale dello studio è il flagello fiscale imposto al Mezzogiorno nel primo decennio post-unitario.Una serie di provvedimenti finanziari non adeguati, tolsero alla nostra regione ogni possibilità di risollevarsi.
Fu applicata un?esenzione da imposte ai fabbricati rurali dal quale furono escluse le stamberghe dei contadini, considerate abitazioni solo perché si trovavano in paese ma, in realtà, vi si viveva in condizioni precarie.
Nel corso del XIX nell?economia della Basilicata, almeno apparentemente, qualcosa sembra cambiare.Nel 1874-75, cominciano i lavori della linea ferroviaria Eboli-Metaponto, inaugurata nel 1880.La legge del 30 agosto 1868 sulle strade comunali ed in ultimo quella del 23 luglio1881, apre alcuni paesi a scambi commerciali.Nel 1890 termina l?isolamento di Ferrandina e altri paesi del versante sinistro del Basento con la realizzazione di un ponte sul fiume.Il Mezzogiorno ha sofferto, da sempre, per la mancanza di uno spirito cooperativistico che, al contrario, ha caratterizzato la storia di altre regioni. Nel 1866 (un po? tardi rispetto ad altre realtà italiane), nasce a Matera, la prima Società Operaia di Mutuo Soccorso.
Perseguire il bene individuale e collettivo, questo l?obiettivo dei soci appartenenti ad essa.
Successivamente, nel 1867 sorge la Società di Genzano e nel 1873 nascono anche a Lagonegro, Potenza e Ferrandina; nel 1882-1884, esse raggiunsero la massima espansione (ben 42 Società presenti sul territorio lucano).Tali dati sono ricavati dalla ?Statistica delle Società operaie di Basilicata?, effettuata dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio).
La Presidenza onoraria delle Società del Vulture, sarà conferita proprio a G. Fortunato.
Da chi erano costituite tali Società?
Non meravigliamoci dinanzi ad una formazione rappresentata prevalentemente da contadini e piccoli operai ma, nel 1885 esse vanno in crisi poiché vengono strumentalizzate da interessi politici. Dinanzi alla subalternità nei confronti dei diversi disegni della politica, alle Società viene affidato il compito di fondare le Camere del Lavoro.
Tra i sintomi significativi di progresso, ancora va ricordato l?arrivo dell?energia elettrica a Ferrandina. Il 1 luglio 1898 l?istanza del signor F. Dikman consente la realizzazione di un sistema di circuiti elettrici con fili di rame elettrico.Il 10 maggio 1900 viene inaugurato l?impianto elettrico di Ferrandina.Non illudiamoci, i problemi rimangono comunque e li riviviamo, ancora oggi, in modi e forme differenti.
Nei suoi scritti, G. Fortunato fa un?attenta radiografia dei mali che continuano a tormentare il Mezzogiorno e fa rilevare le difficoltà legate alla risoluzione di essi a causa della mancata preparazione morale riscontrata in maniera evidente nel tessuto sociale italiano.
I problemi sono diversi: Il flusso migratorio si accentua sempre più, la pressione fiscale non può che gravare e farsi sentire pesantemente, quale la conseguenza a tutto ciò? I braccianti agricoli si coalizzano fomentando continue agitazioni; c?è un fermento generale e nel maggio del 1902, viene ?proclamato? il primo sciopero dei braccianti di tutta la regione per rivendicazioni economiche.
Numerose sono le riflessioni che scaturiscono dai diversi studi fatti sulla realtà territoriale del Mezzogiorno. Mi piace concludere l?articolo con una considerazione di Carlo Levi sulla problematica dell?emigrazione:
?L?altro mondo è l?America. Anche l?America ha, per i contadini, una doppia natura. E? una terra dove si va a lavorare, dove si suda e si fatica [?] dove qualche volta si muore, e nessuno più ci ricorda [?]