Mentre sulla scena planetaria tutto accelera spaventosamente, divorando il nostro tempo di vita per trasformarlo in lavoro, consumo e guerra ci viene in mente la figura di Antonio Giovannitti poeta e socialista, sindacalista e oratore trascinante che aderì all’organizzazione socialista internazionale Industral Workers of the World (IWW), diventandone uno dei leader.
Con la sua cravatta di seta nera e il panciotto di velluto fu tra gli organizzatori dello sciopero di Lawrence, Massachusetts del 1912, vicenda centrale nella storia del movimento operaio americano.

Gruppi così organizzati hanno lottato per cambiare le proprie condizioni sociali; le lotte tra i padroni e i servi hanno fatto la storia e non ultime le vicende di Melfi in Basilicata. La canzone sociale ha raccontato questi fatti. Era il 1964 quando Giovanna Marini cantò per la prima volta “Bella Ciao”, in occasione di uno spettacolo di canto politico e sociale, dato a Spoleto con grande scandalo per un pubblico molto chic e poco abituato. Così ebbe la possibilità raccogliere canti popolari in giro per l’Italia, nelle situazioni sempre incandescenti degli anni Sessanta. Quelli furono anni di grandi cambiamenti per la nostra regione.

La valle Basento fu meta ambita per molti lavoratori pugliesi ma il crac economico presto determinò la caduta di molte aziende e il fallimento di uno dei villaggi più frequentati negli anni d’oro. Borgo Macchia di Ferrandina si è presto trasformato in un città fantasma, privo dei servizi pubblici fondamentali. Il livello occupazionale attuale è spaventoso eppure la Basilicata è potenzialmente considerata una regione ricca di risorse: non abbiamo ancora ben capito come sfruttarle e c’è addirittura chi vorrebbe toglierle.

Se a mali estremi corrispondono estremi rimedi, allora conviene rinnovare quello che già si ha, tentare con lentezza il rilancio di certe realtà lavorative. Pare difficile soprattutto se di mezzo c’è la crisi finanziaria italiana che ci taglia le gambe. C’è chi lascia sperare e pensa a un nuovo slancio del programma industriale della ValSud. Il 18 ottobre i sindacati presto si riuniranno per definire le iniziative future nell’ottica della concertazione. L’ assessore regionale Gaetano Fierro, in una recente incontro tenutosi per fare il punto sulla situazione del progetto Valsud, si è espresso in questi termini: ”preoccupano gli eventuali ripensamenti di tutta la materia riferita agli incentivi alle imprese ed ai contratti di programma come il dibattito nazionale sta ponendo in evidenza, il rischio che si corre e’ che nell’attesa di preparare il nuovo si determini un vuoto di iniziative che finisce con l’affossare anche i tentativi di salvare in extremis alcune situazioni di crisi dell’apparato industriale meridionale. È una istruttoria completa dal punto di vista istituzionale e politico. Bisogna ora richiamare l’attenzione del Governo attraverso una iniziativa forte e concertata”. Alla riunione hanno partecipato il senatore Antonio Potenza e delegazioni sindacali, dei Comuni di Bernalda e Pisticci, dell’Unione industriali, del Consorzio Asi di Matera e del Consorzio Nuova Valsud.

Viviamo un’epoca davvero travolgente. Il ritmo della tragedia storica travolge ogni capacità di governo ed ogni principio di universalità etica o politica. Gruppi di criminali che posseggono aziende petrolifere o corporation mediatiche hanno preso il potere sul pianeta e lo trascinano verso la catastrofe. L’equilibrio psichico delle nuove generazioni è lacerato dall’esasperazione competitiva e dalla depressione. Questo è l’attuale scenario del mondo, e i nostri neuroni sono impegnati a trovare una via d’uscita o almeno una linea di fuga come ad esempio un lavoro dignitoso per sperare di costruire qualcosa di sano e personale.

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