Ci sono piccole persone che fanno cose grandi senza che i più lo vengano mai a sapere.
Ci sono piccole scuole in cui i bambini vengono quotidianamente accompagnati nel loro percorso di crescita da insegnanti e giovani volontari che lavorano con impegno e dedizione anche in situazioni di disagio, segnate dalle difficoltà dell?oggi e da un futuro incerto.
Proprio una di queste piccole scuole, la scuola elementare di Giarrossa, è stata visitata dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, durante la festa organizzata per accogliere i bambini al loro rientro dalle vacanze il primo giorno di scuola. Il sindaco ha invitato ai bambini ad ?amare la scuola, perché la società ha sempre bisogno di persone preparate?; ha costatato la professionalità degli insegnanti, la modernità e adeguatezza della struttura che ? a differenza di tanti altri edifici scolastici del territorio – ha aule spaziose, una palestra attrezzata e spazi verdi curati; ha parlato dell?importanza di valorizzare questa risorsa e non ha potuto non rilevare il ?nodo di criticità? di questa piccola scuola di contrada: il numero di anno in anno più esiguo di iscritti, che ha già causato una riduzione dell?organico e la conseguente forzata e penalizzante scelta di lavorare in una situazione di pluriclasse.
Il problema si risolverebbe secondo Santarsiero se si riuscisse a convincere quei genitori che hanno preferito iscrivere i figli in un?altra scuola del capoluogo a scegliere la scuola del loro territorio. Fino ad ora infatti c?è stato chi – lavorando in città e dovendo comunque spostarsi, o magari anche pensando di dare ai propri figli maggiori opportunità di integrazione ? ha forse sottovalutato l?importanza di ?vivere? il proprio territorio e di contribuire alla sua crescita.
Se la scuola di Giarrossa dovesse chiudere la comunità perderebbe il suo unico centro di aggregazione, e questo perché la scuola oltre ad ospitare la scuola elementare e materna è anche il luogo dove tutte le famiglie della zona si riuniscono per la Messa domenicale, o per discutere dei problemi che interessano la comunità, ed è un punto di riferimento anche per i giovani, che hanno fatto della scuola il centro propulsore di iniziative culturali e di solidarietà.
E in questo contesto sembra veramente doveroso spendere qualche parola sui giovani volontari dell?Associazione ?Free Smiling Angels?, che da anni affiancano gli insegnanti nell?impegno di valorizzare la contrada proprio partendo dalla scuola. Ragazzi giovanissimi, pieni di creatività, ?angeli liberi e sorridenti? che ? nel più totale spirito di gratuità e autotassandosi per finanziare le loro iniziative – fanno visita agli anziani nelle case di riposo e organizzano feste e spettacoli per loro, riuniscono i bambini nei pomeriggi invernali coinvolgendoli con giochi e laboratori di manipolazione, animano la contrada con il presepe vivente, la sfilata dei carri di carnevale, il festival dell?organetto.
E che ogni estate si attivano per dare l?opportunità ai giovani di fare un?esperienza di scambio culturale con un?associazione di Coburgo (Germania). Insieme ai giovani volontari tedeschi, venuti a Potenza nel mese di Agosto, i Free Smiling Angels hanno abbellito l?atrio con un murales, risistemato le aree verdi, realizzato la fontana che hanno poi regalato alla scuola e la targa in ricordo dei bambini di Beslan che è stata poi scoperta alla presenza del sindaco.
Il loro entusiasmo è contagioso, l?esempio che danno ai più piccoli, senza retorica, solo per il fatto di esserci e di dare una mano come farebbero dei fratelli maggiori è una linfa vitale che senti
scorrere nelle vene della comunità, e dà motivo di sperare?
Perché decidere di scrivere un articolo sul primo giorno di scuola in un piccolo plesso situato in una contrada, su una scuola che per qualcuno appartiene ad una periferia senza un?identità precisa, e che vede minacciata la sua esistenza dalla logica dei numeri, della centralizzazione e dell?omologazione culturale?
Forse perché Giarrossa, come le tante Giarrossa disseminate sul territorio regionale, a guardarla da vicino si scopre che ci appartiene, che è un pezzo anche della nostra identità, che rappresenta il nostro bisogno di rinnovarci e di sperimentare nuove strade senza perdere il senso profondo di ciò che siamo. Per questo motivo è importante sapere che queste realtà ci sono, che vanno conosciute,
comprese, e soprattutto difese.