La Regione Basilicata, su proposta dell’Assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Cataldo Collazzo, ha aderito a “Politiche integrate per l’occupazione”, il progetto nazionale promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per favorire l’integrazione tra politiche attive del lavoro e programmazione integrata territoriale – i cosiddetti Pit.
Obiettivo del progetto è di focalizzare maggiormente la programmazione territoriale sui temi dell’occupazione, anche facilitando l’ingresso dei servizi per l’impiego all’interno dei programmi di sviluppo locale. Tra le azioni specifiche è prevista la stipula di un protocollo d’intesa tra il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la regione Basilicata per definire obiettivi, strumenti e tempi delle attività di assistenza tecnica e di supporto che saranno fornite da “Italia Lavoro”, l’agenzia tecnica del ministero del Lavoro per le politiche dell’occupazione, e dall’Isfol, l’Istituto nazionale per lo sviluppo e la formazione dei lavoratori. Italia Lavoro è una società per azioni, totalmente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, costituita nel 1997 con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri. In base all’articolo 30 della legge 448/01 opera come agenzia tecnica per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nella promozione e nella gestione di azioni nel campo delle politiche attive del lavoro e dell’assistenza tecnica ai servizi per l’impiego. Italia Lavoro è attualmente impegnata in una serie di azioni e progetti nazionali e locali finalizzati a favorire l’inserimento delle categorie deboli nel mercato del lavoro e lo sviluppo di servizi per le imprese e i cittadini.
Così l’insieme delle proposte realizzate dalla Regione Basilicata nel settore occupazionale si arricchisce ulteriormente, non c’è che dire. E’ d’obbligo ricordare, ad esempio, il bando sulle Borse Lavoro che tra qualche mese soffierà la candelina del primo anniversario dalla data della sua pubblicazione. In migliaia, senza esagerare, aspettano ancora gli esiti e le graduatorie. Pare – secondo l’assessore alla formazione, Collazzo – che “qualcuno stia mettendo i bastoni tra le ruote” nel processo di pubblicazione delle graduatorie. Qualcuno chi? Maggioranza o opposizione? E un po’ di chiarezza…quando?Accantonata anche la proposta di legge regionale ispirata dalle Rdb e dai Cobas sull’opportunità di creare un reddito sociale di inserimento capace di divenire uno strumento di affrancamento dall’ansia della precarietà strutturale delle condizioni e della qualità della vita. La legge in questione si proponeva di riconoscere un diritto già esistente in parte dei Paesi europei. Della proposta sono definitivamente sparite le tracce. Il motivo? Ai politici di casa nostra non piace molto questo tipo di sperimentazione, troppo “assistenzialista”.
Del resto, è stato dato non molte settimane fa un altro vero esempio di come si possa risolvere – ma non per tutti – il problema lavoro. La legge pro-portaborse, infatti, si è rilevata un vero gioiello di lealtà, onestà intellettuale e coerenza nei confronti dei disoccupati lucani. Un tradimento di cui non si sentiva certo il bisogno, certo, però…come resistere! La delusione arriva soprattutto da quelle forze politiche che sulle spalle hanno una eredità storico-culturale fatta di lotte, di vicissitudini, di resistenze e di inganni rivolti dai più forti ai più deboli. Evidentemente, neanche la storia serve più a molto. E’ la vittoria assoluta dell’era moderna, portata al consumo veloce e a dimenticare, con la stessa velocità con i quali si possono chiudere, da un giorno all’altro, tutti i cancelli, perfino quelli della Fiat.