Le finanze del Comune di Lagonegro che, si sa, non godono di buona salute, pare stiano trovando il giusto equilibrio, secondo l’attuale Amministrazione di centro-destra, guidata da Francesco Costanza. Come? C’è chi, in Italia, vorrebbe vendere anche il Colosseo per fare cassa e altri che vendono i “propri” immobili municipali.

A quanto sembra, infatti, in questi giorni le casse di palazzo di città sono state rimpinguate grazie ad un introito di 220mila euro proveniente dalla vendita di alcuni beni comunali. Si tratta, in particolare, dell’immobile di via S. Vincenzo e del bosco della località, quest’ultimo da sempre usato solo per il taglio e quindi per la vendita del materiale legnoso. L’immobile di via S. Vincenzo, ex sede dell’ufficio di collocamento, è stato venduto per la somma di 130mila euro, mentre l’area boschiva che ha fruttato la somma di 90mila euro.

“Questa amministrazione – afferma il vice sindaco, Domenico Mitidieri – che ha dovuto ridurre i costi per beni e servizi in genere senza trascurare però i servizi essenziali per i cittadini che comunque sono stati garantiti. Tuttavia, in quest’ultimo periodo da parte di qualcuno che evidentemente non ha ben compreso l’attività politica e non ha condiviso fin dall’inizio la programmazione e soprattutto la progettualità messa in campo dall’Amministrazione comunale vi sono stati continui attacchi anche a mezzo stampa riferiti all’acquisto dell’immobile ex Siel da parte dell’ente comunale ribadendo più volte la negatività dell’operazione finanziaria conclusa dall’Amministrazione che, a dire degli stessi detrattori, già versava in precarie condizioni economiche. La necessità dell’acquisto dell’ex immobile Siel – precisa il vice Sindaco – si giustifica grazie alla programmazione politico-amministrativa diretta alla riqualificazione dell’abitato di rione Rossi, dove si ritiene indispensabile creare un centro direzionale per servizi da assicurare ai cittadini. In tal modo, si prevedono, altresì, l’ubicazione della chiesa di S. Giuseppe qual ora otterrà il finanziamento da parte della Cei (Conferenza episcopale italiana) sul terreno di pertinenza dell’ex Siel con il sagrato aperto alla piazza. Certamente non rientra nella programmazione di questo ente la destinazione di quell’area ad attività produttive a livello imprenditoriale per le quali sono state già destinate con apposite varianti al Piano regolatore altre zone del territorio comunale. In riferimento all’attività di riqualificazione dell’abitato di rione Rossi va evidenziata anche l’ultimazione dell’iter procedurale relativo all’istituzione della seconda farmacia che sarà aperta al pubblico nei prossimi mesi”.

Sarebbe opportuno ricordare, anche al vice Sindaco, come il bilancio di previsione 2004 del Comune di Lagonegro si sia espresso in un drastico ridimensionamento della spesa sociale (intrattenimento estivo, associazionismo, volontariato, ecc..) e degli investimenti produttivi (turismo). Continuiamo a ricordare, ancora, per esempio, l’acquisto per asta pubblica degli immobili e del terreno della Siel (di cui parla lo stesso Mitidieri). L’impegno di spesa sostenuto dal Comune, circa 704.352,91 euro per una proprietà che aveva una base d’asta di 361.443,91 euro. Quindi, della metà di quanto si è speso.

Lo stesso Comune, al fine di acquistare l’immobile ex SIEL, ha contratto un mutuo di circa 750 mila euro (circa un miliardo e mezzo di vecchie lire) che verrà a costare circa 50 mila euro all’anno ai cittadini lagonegresi. Al momento dell’acquisto però non è stato, in alcun modo, spiegato il motivo, o meglio, la giustificazione, di tale acquisto. Così come ancora si attende – e siamo in molti – la giustificazione per l’aumento degli assessori in giunta, da 4 a 6, con un notevole incremento di spesa di circa 20mila euro. Ora si parla di risanamento? E di cattivo gusto…quando?

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