Il Parco Giada, piccola area faunistica situata alla periferia della città, fu realizzato dal prof. Angelo Alagia che per più di trent’anni in questo luogo ha accudito, con grande passione e amore, gli animali più diversi. Colpito da una grave malattia e non potendo più provvedere personalmente alla cura degli animali ospiti del Parco l’Alagia donò l’intera struttura al Comune di Lagonegro.

In seguito alla decisione di avviare un opera di adeguamento e ristrutturazione ci fu la decisione della magistratura di interrompere lo stato dei lavori al fine di verificare eventuali irregolarità perpetrate.
Ora, dopo dieci lunghi anni d’attesa, a sbloccare l’intricata vicenda ha concorso la sentenza d’appello emessa due anni fa dalla magistratura giudicante, la quale ha assolto con formula piena tutti gli imputati confermando peraltro la sentenza di primo grado emessa in precedenza dal Tribunale di Lagonegro. Da quel momento si è chiuso definitivamente un capitolo inquietante della storia locale e, nel frattempo, si è aperta una nuova fase per la ripresa dell’oasi faunistica. Infatti, pochi mesi dopo la Regione si espone per il riutilizzo dei restanti finanziamenti che nel frattempo erano rimasti fermi. Un anno fa la Giunta comunale riconferì l’incarico per il prosieguo della Direzione lavori e la redazione della perizia di variante aggiornata alle mutate esigenze. Adesso se tutto andrà secondo le previsioni l’impresa riprenderà i lavori nel prossimo mese di settembre. L’importo complessivo dei lavori e di circa 3 milioni e settecento mila euro, dei quali 2 milioni e mezzo è l’onere per lo svolgimento dei lavori.

A firmare l’ultimo atto l’Ufficio tecnico della Regione Basilicata che ha dato il via libera alla nuova perizia di variante per il completamento degli interventi sospesi dopo il fermo giudiziario intervenuto nel ’94. Infatti, la perizia originaria ha dovuto subire un necessario adeguamento per rendere i lavori funzionali alla restante disponibilità finanziaria. In cassa attualmente vi sono circa 3 milioni e 600mila euro dei circa 4 milioni e mezzo stabiliti all’epoca, in quanto prima che scattassero i sigilli erano stati realizzati già alcuni interventi per circa un milione di euro.
“Per motivi legati non certo alla nostra volontà – afferma l’Ing. Andrea Bianco, Responsabile della Direzione lavori dell’opera – potremmo fare solo parte del progetto iniziale, questo grazie anche alla marcata riduzione del finanziamento di circa il 60 per cento. Faremo in modo di aprire al pubblico l’area relativa ai recinti ove sono presenti le varie specie animali, il centro didattico culturale e il centro sportivo ricreativo”. Nella area del centro sportivo ricreativo saranno presenti due campi da tennis con spogliatoi e servizi. Il centro didattico culturale, invece, servirà a simulare, nel periodo invernale, il percorso descrittivo tra le varie specie presenti nel parco.

Entusiasta la posizione dell’amministrazione comunale di Lagonegro. “Siamo tutti convinti – ha affermato l’assessore municipale ai lavori pubblici, Enrico Spera – che quest’iniziativa servirà da traino ad un più radicale lancio del paese nei circuiti turistici regionali. Abbiamo vinto una sfida importante che fa da cornice al buon lavoro di questa amministrazione nei lavori pubblici”.
Va rimarcato il fatto che la ripresa di Parco Giada è un traguardo raggiunto grazie alla pazienza della cooperativa “Angelo Alagia” che gestisce l’oasi e che non ha mai perso la speranza in tutti questi difficili anni, anche nei momenti più difficili, di vedere un giorno ripartire i lavori della struttura. Insomma ora tutto è pronto per la rimessa in moto della macchina operativa, tutte le volontà convergono per far decollare nuovamente lo sviluppo di Lagonegro.

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