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Mercato immobiliare impazzito

Nel giro di pochi anni il prezzo di abitazioni e locali commerciali nella città di Potenza è quasi raddoppiato raggiungendo e superando le quotazioni delle grandi città del nord.
Il fenomeno non trova giustificazione considerata la portata dell?incremento dei prezzi delle materie prime. Per l?acquisto di un appartamento di nuova costruzione il prezzo di partenza al metro quadrato non è inferiore a 1.900 euro e può superare i 2.500 per le costruzioni di prestigio. Per i locali commerciali non è raro sentirsi chiedere 4.000 o 5.000 euro al metro quadrato. Pura follia.

Ovviamente l?aumento dei prezzi delle nuove costruzioni hanno trascinato in su anche i prezzi delle vecchie costruzioni.
Quali i motivi che hanno portato a questa grottesca situazione? Ce ne sono tanti, in primis la crisi delle borsa e la sfiducia negli investimenti finanziari a causa degli scandali che si sono consumati ultimamente (bond argentini, caso Parmalat, crac Banca 121) che ha spostato gli investimenti sul mattone. C?è poi una quota parte dell?effetto euro, e c?è, sopratutto, la scandalosa politica dell?Amministrazione Comunale del capoluogo di regione che non ha saputo (o voluto?) pianificare lo sviluppo urbanistico della città, con il misero fallimento del cosiddetto ?Piano campagne?, una variante ?creativa? del Piano Regolatore che non è passata al vaglio dell?organo di controllo della regione. Un piano sbandierato per anni, che ha avuto un difficilissimo parto ed una fine precoce per intervenuto aborto.
Ci sono quindi pesantissime responsabilità politiche, i soliti giochi che favoriscono sfacciatamente le lobbies dei consueti imprenditori edili che in praticano dettano le regole e tengono, artatamente, in alto i prezzi delle costruzioni.
La situazione è oggi ancor più grave dopo le recenti decisioni governative che fanno aumentare le spese per un mutuo e per un?altra anomalia, solo lucana, costituita dal costo del denaro di circa due punti percentuali superiore alla media nazionale grazie ad un sistema bancario gestito in Basilicata dai grandi gruppi del nord.

La fame di case a Potenza è messa in evidenza da un fiume di domande, oltre 1.000, presentate per ottenere un alloggio popolare che l?Ater deve ancora costruire ma che non saranno, in tutti i casi, che poche decine.
Bucaletto, il popoloso quartieri dei prefabbricati costruiti dopo il terremoto del 1980 è una polveriera, il piano di riconversione del sobborgo non decolla, o, per dirla tutta, si vuol iniziare a costruire prima la parte dell?edilizia privata mentre quella pubblica non decolla, e le polemiche fioccano.
In questo contesto c?è da rilevare che il Comune, proprietario nel centro storico di alcuni immobili danneggiati dal terremoto, non ha trovato le risorse, in oltre 20 anni, per ripararle e metterle a disposizione di chi ne ha bisogno.
Questa situazione ha innescato uno strano fenomeno di migrazione da parte di centinaia di famiglie potentine nei paesini dell?interland, Tito e Pignola in particolare, dove il prezzo degli appartamenti è rimasto ?normale?, qui un?abitazione costa esattamente la metà di una analoga ubicata nel capoluogo di regione.
Il fenomeno speculativo interessa, forse in maniera ancora più rilevante, il mercato degli affitti con prezzi da capogiro che non sono calmierati nemmeno dall?elevato numero di case libere. C?è il sospetto che dietro questo andazzo ci sia una sapiente regia che lavora per tenere i prezzi sostenuti.
A farne le spese i ceti deboli, le famiglie monoreddito, gli studenti universitari che non trovano posto nelle residenze dell?ARDSU.

Volendo fare una valutazione politica sulle scelte amministrative che hanno determinato questa drammatica situazione viene da chiedersi cosa hanno fatto i partiti di sinistra, sopratutto i DS, che hanno amministrato la città nelle due ultime consiliature. Dando per scontato che la città di Potenza, amministrata per quarant?anni dalla balena bianca, è stata martoriata da scelte urbanistiche che hanno avvantaggiato solo ed esclusivamente i costruttori, ci si aspettava un?inversione di tendenza con l?avvento al potere di quei partiti che hanno sempre avversato ?quella? politica. Ed invece non è successo nulla, si è proseguiti sugli stessi binari che portano sempre alle ?solite? stazioni.