Il cammino spirituale di Cristina Rosati ovvero Cristina di Lagopesole, è davvero singolare; ha tanto da comunicare e insegnare al nostro tempo. L?opera ?Sinfonia in re?, si fonda su un?autentica ricerca interiore, ma l?impronta religiosa è straordinariamente forte in ?La notte della Stella? nella quale viene presentata la nascita del Messia.
Tra gli ultimi lavori, va necessariamente ricordato ?Il libro del pellegrino?, testo di preghiere diretto ai pellegrini del Giubileo 2000. Il volume s?ispira alla teologia monastica e nell?ultimo inno, ecco, compare la figura della Vergine che lascia la nostra terra pur continuando a vivere nel cuore degli uomini come presenza di luce:
?Dormi Fiore della Terra, Madre.
In Te riposa il cuore del germoglio,
lo zampillo dell?Amore eterno.
Dormi piccolo profumo di luce incerata,
avvolta nella notte dal riflesso di Dio,
custodito in eterno perché eterno è l?amore.
Dormi nel profondo, nel libro degli occhi,
nelle creature che in te sospirano e vedono.?
Ancora più intenso e profondo è il desiderio di salire a Dio attraverso un itinerario di fede e speranza nello scritto ?Ad crucem?.Queste le riflessioni dell?autrice nello stendere lo scritto:
?Nell?eremo silenzioso, nella cella fructuaria, in stato di quiete amorosa, con l?aiuto dello Spirito Santo,
ho scritto questo libro. E? un Asceticon, uno Speculum, una Filotea, un libro d?Ore, una Scala di perfezione formata da dieci Gradi cui corrispondono dieci stadi dell?essere, un cammino percettivo che, simbolicamente, comincia ai Vespri e termina alle Lodi e che si compie lodando?.
E? necessario porsi ed abbandonarsi nelle mani di Dio. Come riuscirci un mondo così ?inquinato?? Bisogna far depositare la Voce di Dio nel cuore, pian piano. L?acqua se agitata è torbida; quando poi si ferma, la trasparenza ritorna; la stessa accade nel cuore umano sgombro da pensieri di ansia e tormento. Dio illumina i nostri passi, passi che ogni giorno si ripetono e si rassomigliano; il nostro cammino che quotidianamente può presentare sorprese gioiose o ostacoli dolorosi. Quante volte diciamo:?E? tutto uguale, non cambia niente?, questo è il quotidiano privo della speranza della fede che si soddisfa momentaneamente di un sorriso, un incontro, che si accontenta dell?umano delle esperienze.Il segreto per vivere pienamente l?attimo che passa è la paternità di Dio, il suo Amore provvidente.
?Ad crucem?. Ma cosa ci chiede la croce?
Il crocifisso ci chiede umiltà, rara certamente a trovarsi e ci chiede di rendere libero il nostro cuore da desideri vani ed effimeri per riempirci di un Amore grande, vero, puro ed esclusivo. Da un?associazione della mia mente, pensando allo scritto della Rosati, il mio pensiero va ad una grande e nobile figlia del XX secolo, Edith Stein, ebrea, filosofa, monaca carmelitana e poi santa; un ?modello di saggezza e forza? come l?ha definita Giovanni Paolo II nel dichiararla beata. Dinanzi ai miei ochhi scorrono le pagine di ?Scientia Crucis?, prima grande opera apparsa in Italia.
L?interesse della Stein, infatti, si concentra prevalentemente nello sviscerare i problemi centrali di una Scientia crucis anzi più precisamente della Scientia Crucis: dapprima la salita dell?anima verso Dio mediante la crocifissione poi, l?unione sponsale dell?anima con Dio.
La via della croce è la via della fede; si tratta di una via notturna perché la fede è una conoscenza oscura, ci porta a conoscenza di qualcosa che non riusciamo a vedere.Dio sulla terra, si nasconde a noi, ma nel momento in cui l?anima incontra Dio, comincia già a spuntare nella sua notte la luce dell?alba, preludio al nuovo giorno dell?eternità.La fede fornisce all?intelletto una conoscenza certa ma oscura.
L?anima che suggella il matrimonio mistico viene a trovarsi nello stadio più elevato dell?amore; in questo intimo atto unitivo, l?anima ?beve? del suo Amato.Come una bevanda penetra nel corpo, diramandosi in tutte le membra così anche questa comunicazione di Dio e con Dio si diffonde per tutta l?anima.L?ebbrezza del bere ha un effetto catartico:al posto dell?uomo vecchio ne subentra uno nuovo.
Oggi è fondamentale riflettere sul senso della croce; la nostra è un?epoca in cui si pensa forse solo esclusivamente al successo; esso ci gratifica e ci dà prestigio, ma non dimentichiamo che siamo chiamati ad essere nel mondo, ma non del mondo.