Ragazzi, si ricomincia. Dopo la breve pausa estiva dobbiamo rimboccarci le maniche e riprendere i progetti, nonché le idee, per un attimo sostituiti con e dalle spiagge. Poteva essere un?estate dai tratti tranquilli, se qualcuno non avesse pensato bene di surriscaldare ulteriormente l?ambiente. Ed ecco che nasce la professione dei portaborse.
Pazza idea, ma vera! Mentre il lucano medio si gode le sue meritate vacanze o lavora per portare avanti quel che resta di sano di questa regione, c?è qualche altra persona, economicamente benestante, politico e felice, che approva leggi-lampo per ?regolarizzare? la posizione dei cosiddetti portaborse. Avete capito bene e già conoscevate la vicenda. Qualche giorno fa (abbondante direi) la Regione Basilicata, dopo qualche mesuccio di tempo, rende esecutiva una legge che trasforma definitivamente ed in tempo reale gli assistenti dei consiglieri regionali in dipendenti. Insomma, sarà la Regione a pagare i portaborse e non più i consiglieri stessi, che comunque conservano l?indennità di 3.000 euro al mese, decurtata del 20%, necessaria al pagamento dei loro collaboratori. Due piccioni con una fava, anzi uno solo: quel cittadino medio di cui parlavamo poche righe più sopra. E una fava bella grossa: una trentina di portaborse tutti insieme, una trentina di stipendi tutti insieme al mese, una trentina di tredicesime in più all?anno a carico nostro. Perché fin quando i soldi hanno una provenienza privata non devo permettermi di mettere il becco, ma se la loro provenienza è pubblica mi è lecito ?impicciarmi?.
Questa non è una questione politica, non è una lotta di bandiere, di colori, di schieramenti perché mi sembra che l?approvazione della nuova legge sia avvenuta all?unanimità; tutti concordi, con le stesse determinazione e prontezza con le quali (mi sembra?non me ne vogliate se cado in errore) si votò l?adeguamento degli stipendi. Mai così unita fu la classe politica lucana, forse nemmeno lo è stata così tanto, in occasione dei ?Moti Scanzanesi?, perché quando c?è da cavalcare una protesta, seppur sacrosanta, si pensa innanzi tutto ai propri interessi: chi ne deve uscire vincente, chi ne deve uscire perdente.
Devo chiedere allora scusa, dopo tre anni di insinuazioni, a tutte quelle persone che pensano di amministrare questa regione nel miglior modo privato possibile, che vede nel petrolio l?unica risorsa da perseguire e sfruttare per far migliorare l?economia lucana ed incrementare i posti di lavoro ad essi connessi. Devo chiedere scusa a tutti quelli amministratori che hanno fortemente voluto la messa in atto del Progetto ?Agenda 21? nel Lagonegrese, che ha saputo portarsi dietro soltanto qualche polverone, ma che di concreto, ancora, non si è visto nulla, a parte una raccolta di dati sullo stato dell?ambiente alquanto carico di perplessità e dubbi. Devo chiedere scusa a tutti quegli organi di informazione che fanno regolarmente disinformazione, che si inventano false inchieste per disorientare i cittadini. Devo chiedere scusa a quei sindaci di sinistra che inneggiano alla trasparenza gestionale e all?interesse collettivo che non ci pensano due volte di blindare e organizzare concorsi pubblici truccati dove i posti in palio sono due in totale e i nomi dei concorrenti vincenti sono due in totale: tutto già scritto (?e inviato), anche l?esposto alla Procura. Devo chiedere scusa a tutti i sindaci di destra che si oppongono a quelli di sinistra che usano quei concorsi truccati per farsi campagna elettorale, senza denunciare il falso ma aspettando di usare lo stesso rimedio. Devo chiedere scusa a chi dice di voler gestire tutto in pieno accordo con gli altri, ma gli altri sanno sempre tutto a cose già decise. Devo chiedere scusa perché non ero al corrente che tutto questo fosse lecito. Buon autunno caldo?