Egregio direttore
Le scrivo in merito alla polemica scatenata al Comune di Nemoli, dai dati Contenuti nella relazione sullo stato dell?ambiente della Comunità Montana del Lagonegrese, pubblicata nell?ambito del progetto Com.e.t.a. Agenda 21 locale.
Io sono uno dei tecnici incaricati dalla Comunità Montana per la rilevazione dei dati, in particolare ho curato i settori Rifiuti, Energia, Inquinamento acustico e Inquinamento elettromagnetico. I dati oggetto del contendere sono stati, prima di essere pubblicati, presentati nell? estate 2003 a Nemoli alla presenza di assessori e politici locali, già allora venne spiegato che, dovendo procedere alla stima degli indicatori che costituiscono l?ossatura della RSA, si erano richiesti ai comuni i valori medi sulla base dei cinque anni. Dal momento che il censimento fu effettuato nel 2002, per l?indicatore ?percentuale dei rifiuti solidi urbani differenziati? si pregarono i funzionari comunali di rilevare i dati dei cinque anni precedenti al 2002 (2002 compreso) e di trasmettere il valore medio.
Molto frequentemente i dati trasmessi dai comuni risultarono poco attendibili, dal momento che, come fu rilevato già nella citata riunione, molti comuni rispondevano, ad esempio, nel seguente modo:
– Percentuale dei rifiuti solidi urbani conferiti in discarica: 100%
– Percentuale di rifiuti solidi urbani differenziata: 1%
si è proceduto ad incrociare i dati con quelli del Piano Provinciale dei rifiuti ottenendo il dato in discussione. Chiaramente il comune di Nemoli e il sindaco attuale in particolare, che era designato in qualità di assessore all?epoca di seguire il processo di Agenda 21, avrebbe dovuto sapere delle difficoltà oggettive e dei problemi incontrati dal rilevatore nel compiere il proprio dovere, per cui l?accusa (se vera) di essere di fronte a dati non veritieri o quanto peggio inventati risulta alquanto strana e oltremodo grave.
E? chiaro, che nella costruzione del dato, chi scrive ha cercato di basarsi sulla cruda realtà dei numeri, leggibili da documenti ufficiali, per garantire a chiunque la rintracciabilità del dato fornito, altra cosa è invece l?attività del politico che afferma spesso le cose in base al sentito dire, alla propria volontà e alle proprie aspirazioni, legittime e condivisibili. Bene avrebbe fatto il sindaco allora assessore a preoccuparsi del perché Agenda 21 locale ha trovato così tanta indifferenza nei palazzi del potere, del perché i rilevatori hanno riscontrato tante ostilità e difficoltà nel reperire i dati, del perché Agenda 21 non è interessata, in fondo, nessuno, dei problemi di gestione di Agenda 21, del perché solo alcune delle idee del Piano di Azione scaturito dal processo sono state alla base delle progettualità in corso da parte del territorio.
Bene farebbe ora a spingere al fine di promuovere l?aggiornamento della RSA da parte di quei comuni e di quei tecnici che l?hanno snobbata. Solo cosi? riuscirebbe a misurare quanti passi avanti (o indietro) il suo comune e l?area Lagonegrese hanno fatto in termini di sostenibilità. In merito ai compensi elargiti ai tecnici, se a qualcuno interessa si tratta di atti pubblici facilmente acquisibili presso l?Ente Comunitario.
Cordialmente
Elena Santa Carlomagno