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Premio Nazionale Gian Domenico Giagni

Si è appena conclusa la prima edizione del Premio Nazionale Gian Domenico Giagni riservata ai servizi televisivi realizzati dalle sedi italiane RAI per le testate giornalistiche regionali.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione culturale “La Cupola Verde” di Ferrandina. Per il prossimo anno il presidente Nicola Pavese prevede di coinvolgere tutte le altre sedi dei Tg regionali affinché questo esperimento, a lungo andare, possa confermarsi come uno degli appuntamenti più importanti per l’informazione locale.

Questa è stata solo una delle tante iniziative realizzate nel corso dell’estate 2004 dall’Associazione “La Cupola Verde” la quale da un paio di anni sta lavorando per risvegliare l’entusiasmo dei ferrandinesi, per sensibilizzarli alla riscoperta del tesoro storico e artistico che la loro terra porta in seno. Nonostante l’importanza a livello nazionale dell’evento, il Premio Gian Domenico Giagni è stato poco seguito dai cittadini; forse colpa dell’aria più fresca o di una piazza troppo grande?…
Un noto sociologo italiano, Domenico De Masi, racconta in un suo libro dell’importanza dell’Ozio Creativo. Ferrandina, a quanto pare, è caduta in uno stato di Ozio Improduttivo che spesso lascia spazio anche alla malsana ignoranza.

Polemiche a parte, la prima edizione del Premio Nazionale Gian Domenico Giagni si è svolta in tre serate: 24, 25 e 26 Agosto. Durante le prime due sono stati proiettati tutti e trenta i servizi in gara la cui valutazione è stata affidata a una giuria popolare che ha assegnato voti compresi fra i valori di 1 e 10. Solo otto servizi sono entrati in finale in occasione della quale sono stati valutati da una giuria di esperti. Fra questi: Domenico Martinelli (segretario del Consiglio regionale) in qualità di presidente della giuria , Angelo Larotonda (docente dell’università di Basilicata), Franco Rina (vicedirettore di La7), Filippo Radogna, Carmine Nigro (presidente della provincia), Margherita Agata (giornalista de “Il Quotidiano”), Giuseppe Rotunno (giornalista de “La Nuova Basilicata”) il sindaco di Ferrandina Saverio D’Amelio, Gian Franco Giagni (figlio di Gian Domenico) e Mario Raele (regista, documentarista).

Tre i vincitori proclamati. Al terzo posto “Biblioteca su tre ruote” di Luigi di Lauro che racconta la singolare idea di un educatore di Ferrandina di trasformare un vecchio motocarro in una “motobiblioteca”. Il secondo posto è stato assegnato a Rocco Brancati, “Cinquant’anni una storia”. Il filmato racconta i cinquant’anni di storia che hanno cambiato il volto di Scanzano, del Metapontino e dell’intera regione.
Primo posto, ad Antonella Pallante con il suo servizio “Primizie per L’Europa”, viaggio nell’agricoltura del metapontino.
Un premio speciale è stato infine assegnato a Gian Franco Giagni, figlio di Gian Domenico Giagni poeta e giornalista (RAI) che svolse per un trentennio l’attività di autore e regista radiofonico e televisivo e fu uno dei maggiori artefici dei programmi culturali di RAI-3.

L’informazione è il primo strumento attraverso cui l’opinione pubblica prende contatto con la realtà e si forma. La percezione di quello che accade proviene prima di tutto dai nuovi strumenti del comunicare che veicolano i contenuti della storia e l’andamento della nostra società, i cui mutamenti ci vengono fatti notare da chi di mestiere tratta i fatti. Il giornalista contribuisce a fornire la costruzione della nostra agenda di appunti, una griglia di comprensione del reale spesso non sempre corretta. Fare il giornalista è prima di tutto una missione, fatta di sacrifici, è una figura fondamentale del nostro tessuto sociale, tanto quanto il medico. Occhi sempre attenti a vigilare sul mondo. Le glorie e gli scoop non esistono, sono il buon senso e capacità di mediare la realtà e fornirla a chi la vive e l’ascolta.