Dopo la prima nazionale di Prato tenutasi lo scorso marzo, il libro Casa Confiança, è stato presentato a Trecchina, il 18 agosto in Piazza del Popolo alle ore 21,00, luogo natio di Marotta nonno e nipote, autori del testo considerato un incommensurabile serbatoio di informazioni, soprattutto per le università di Brasile, per lo studio delle emigrazioni italiane nello stato di Bahia. Ma cio? che maggiormente viene studiato, e che il libro riesce bene a descrivere, é il fenomeno economico che, grazie allo spiccato senso imprenditoriale, un gruppo di trecchinesi verso la fine dell?800 riuscirono a creare in Jequié, portando alla nascita ed al successivo sviluppo dello stesso centro abitato. Carmine Marotta nipote, che attraverso uno studio durato oltre sei anni ci ha consegnato, con il libro scritto in due lingue (portoghese ed italiano), un documento eccezionale sulla storia dell?emigrazione, riportando dei brani scritti dal nonno, e servendosi della collaborazione del giornalista e storico Eduardo Sarno che vive a Salvador, sta riscuotendo col suo lavoro notevole successo. Il testo, arricchito da numerose immagini, descrive la crescita di Jequié, in cui i trecchinesi portarono usi e costumi e intrapresero numerose attività culturali, oltre a costituire un nucleo importante per lo sviluppo economico e sociale dell?intera area geografica, in cui spesso la fazenda Casa Confiança (Casa di fiducia) rappresentava un punto aggregante fra le genti di diversa provenienza.
Carmine Marotta ci ha concesso in esclusiva un?intervista, in cui racconta come é nata l?idea, e quali progetti futuri potrebbero scaturire dall?opera letteraria.
Il testo Casa Confiança di cui e? autore assieme a suo nonno Carmine Marotta edito dalla Attucci Editrice, rappresenta il documento più ricco ed interessante sulla storia dell?emigrazione trecchinese di fine ?800 in Brasile, quali sono le motivazioni che l?hanno indotta a pubblicarlo?
L’idea della pubblicazione é nata quasi per caso senza nessuna pretesa letteraria o storiografica. Mi sono accorto di avere tra le mani diversi documenti storici di primaria importanza, sia per lo studio della emigrazione trecchinese verso il nord est del Brasile sia per lo studio della fondazione di Jequiè, solo dopo aver sistemato lettere e documenti trovati in una vecchia cassa da nave riportata da mio nonno di ritorno dal Brasile dopo una permanenza di 54 anni. La prima idea fu di pubblicare solamente un libro fotografico con 100 immagini di emigranti e di Jequiè con una piccola didascalia per ogni foto. Solamente quando la documentazione si é arricchita della relazione autografa di mio nonno rinvenuta nella solita cassa, ho deciso di approfondire la ricerca, durata sei anni, e pubblicare un documento che in Brasile viene considerato di notevole interesse per lo studio della emigrazione italiana nello Stato di Bahia. Numerose università sudamericane stanno parlando del sistema italiano di fare commercio, adottato dai “Trecchinsei di Jequiè” e lo indicano come esempio di sviluppo e di imprenditorialità cooperativistica.
Una delle pagine più interessanti e di portata storica del testo scritto da Carmine Marotta nonno e Carmine Marotta nipote e? quella dedicata alla liberazione degli schiavi (13 maggio 1888); un momento raccontato da suo nonno con grande umanità e decoro, nella relazione indirizzata al Dr. Antonio Lomanto Jr., che definisce il provvedimento di “eccezionale importanza”. Che ricordo ha dei racconti di suo nonno, e come trascorse gli ultimi anni della sua vita a Trecchina lontano dalla sua Jequie??
E’ difficile per chi non conosce in maniera approfondita la lingua portoghese, ed in particolar modo la versione Brasiliana della stessa, capire la “saudade” (la amorevole nostalgia per qualcosa) che traspare da tutto il racconto di nonno, un velo sottile di amore che si interseca con gli avvenimenti storici e nello stesso tempo affonda i ricordi nella Saudade. L’azienda dei nonno e soci si chiamava Casa Confiança (Traduzione alla lettera: Azienda della Fiducia) per cui ogni cosa veniva fatta in funzione del prossimo ed in aiuto del prossimo. Io ed altri storiografi brasiliani abbiamo definito Casa Confiança come una “missione” di trecchinesi all’interno dello Stato di Bahia. E’ vero che il loro lavoro fruttava benessere per tutti i parenti rimasti in Italia ma é anche vero che al loro rientro in Italia molti di loro, specialmente quelli arrivati per primi in Jequié, tornarono con grande nostalgia dei luoghi e delle genti lasciate in Brasile. Ricordo molto bene nonno che raccontava delle sue giornate trascorse su un cavallo in viaggio per la regione. Spesso mi parlava di Jequiè definendola “Piccola Trecchina” e ne parlava sempre con tanta tanta nostalgia. Anche mio padre ha lavorato 12 anni in Jequiè ed anche lui mi ha sempre parlato del modo di fare azienda unico in Brasile ma di grande efficacia per l’intero sviluppo dell’area. Nei suoi ultimi anni di vita nonno ha mantenuto i contatti con il Brasile e con i suoi vecchi soci, numerose lettere di questo periodo fanno parte dell’archivio storico in mio possesso.
Il resto del materiale, che lei stesso ha raccontato d?aver ritrovato nel vecchio baule di casa, convergerà in altre due opere legate a Casa Confiança, quando verranno ultimate e quali nuovi argomenti tratteranno?
Sono due i prossimi volumi in programma, tra l’altro quasi ultimati. Un primo dedicato esclusivamente alla economia dell’area del Rio das Contas (Jequiè), tipologie commerciali e scelte aziendali con una approfondita indagine storico-commerciale sul fenomeno “Trecchinesi di Jequiè”. Un terzo libro avrà come titolo “Caro Compare” e riporterà le più belle lettere giunte e mio nonno da Trecchina. Lettere con le quali veniva raccontato al parente, all’amico lontano cosa succedeva a Trecchina. Vita quotidiana trecchinese raccontata dai trecchinesi.
Ritiene che nel tessuto culturale trecchinese sia stata adeguatamente ricordata nel tempo l?esperienza di concittadini, tra cui suo nonno, che con la fondazione della fazenda Casa Confiança contribuirono a far crescere la popolazione e l?economia di Jequie? nello stato di Bahia?Come precisato anche nella prefazione del libro ciò che sarà di sua spettanza sarà devoluto in beneficenza, come mai questa decisione e a chi beneficerà di tale donazione?
Purtroppo no, ma non é da attribuire nessuna colpa a nessuno. Gli anni trascorsi hanno seppellito anche la memoria per cui si sempre più affievolito il ricordo della storia dei Trecchinesi di Jequiè. Molte cose nessuno le sapeva, probabilmente grazie anche a questo libro sono state rispolverate parentele, amicizie e gli aneddoti sui nostri avi ora si contano a decine. Recentemente il sindaco di Trecchina si é recato in Jequiè in veste ufficiale ma molto deve essere ancora fatto per far si che questi gemellaggi siano considerati tali, produttivi e nello stesso tempo punti di incontro fra due culture nate dalla stessa mentalità, dalle stesse tradizioni dalla stessa civiltà. Ho devoluto in beneficenza tutto quanto di mia spettanza perchè ho voluto continuare l’opera iniziata da mio nonno: Casa Confiança (che ora é solamente un libro) che aiuta la gente di Jequiè. Anche grazie all’aiuto economico dell’editore finanziamo l’Orfanotrofio del Sacro Cuore di Gesù di Jequiè che accudisce 50 bambini appartenenti a famiglie molto molto povere.
E? notizia recente e ancora non del tutto svelata quella di una rappresentazione teatrale dell?opera letteraria a cura del regista attore Giovanni Fochi di Pistoia. Può rivelarci qualche nome degli attori interpreti?
E’ vero. L’attore e regista Giovanni Fochi mi ha contattato dopo aver letto il libro e stiamo lavorando da qualche mese per rendere il testo adattabile, per intero alla rappresentazione teatrale. Siamo quasi alla fine per cui, appena dopo l’estate, si concretizzeranno ancora di più le idee e avremo definitivamente il copione. Una prima scelta di attori é stata fatta ed abbiamo già contattato qualche nome importante del teatro italiano, personaggi molto molto conosciuti anche per le continue apparizioni televisive. Abbiamo già qualche risposta positiva ma per scaramanzia preferiamo tenere il massimo riserbo. In settembre dovremmo rendere pubblica la lista degli attori. Sono molto felice per questa ulteriore evoluzione ed anche in questo caso i miei diritti d’autore andranno a finanziare l’istituto che accudisce i bambini di Jequiè. Mio nonno avrebbe fatto uguale.
Per informazioni e aggiornamenti: http://www.casaconfianca.org
Carmine Marotta
e-mail: marotta@casaconfianca.org
cell: 338/5973541