A metà della stagione estiva il bilancio degli operatori turistici lucani presenta un saldo negativo molto preoccupante. Il mese di luglio sulle spiagge del litorale jonico e sulla costa di Maratea ha visto un consistente calo di presenze che ha mortificato le aspettative di gestori di lidi, di albergatori, ristoratori e di quanti ricavano un reddito dalla presenza di turisti. Erano anni che non si verificava un fenomeno simile, la preoccupazione degli operatori turistici è più che giustificata e già si è cominciato a fare un?analisi delle cause di questo flop.

Un primo motivo viene unanimemente individuato nella crisi economica che attanaglia l?Italia intera riconducibile, per molti, all?introduzione dell?euro ed alla recessione che ha contratto la capacità di spese delle famiglie, altri motivi vanno ricercati nelle carenze dell?organizzazione turistica locale, nella tragica situazione dei collegamenti viari, nella carente offerta di occasioni di svago. Le potenzialità naturalistiche, paesaggistiche, archeologiche lucane rimangono quindi inespresse. Dopo alcuni anni di crescita costante delle presenze questo brusco freno deve portare a ad alcune riflessioni. E? vero che la Basilicata può offrire, potenzialmente, una scelta diversificata ai vacanzieri: mare, monti, laghi ma è altrettanto vero che la ricettività ed il ?contorno? non è confacente alle aspettative sia dei turisti che degli operatori stessi. Da qualche anno nella nostra regione c?è stato un fiorire di strutture turistiche favorito da una legislazione regionale davvero generosa nel dispensare contributi, sono sorti alberghi, ristoranti, aziende agrituristiche, attrazioni. Sull?intero territorio regionale la ricettività è considerevolmente aumentata. Sulla costa Jonica è sorto un vero e proprio ?polo? di villaggi turistici che però hanno molto deluso le aspettative di abitanti e amministratori di Metaponto, Pisticci, Scanzano, Policoro e Nova Siri. Tutti i villaggi già da fine giugno registrano il ?tutto esaurito? ma la clientela è ostaggio del divertimentificio messo su dagli staff di animatori ed è difficilissimo che i clienti dei villaggi abbiano la voglia o il tempo di andare a visitare le bellezze che li circonda. Tutto sommato la costruzione dei villaggi ha apportato limitatissimi benefici all?asfittica economia locale.

Anzi il voler incrementare questi insediamenti si rischia di distruggere l?ecosistema e la stessa costa. Nel raggio di pochi kilometri le ruspe sono già in azione per una cementificazione della non più incontaminata costa jonica lucana. A Marina di Pisticci, a margine dell?insediamento turistico del villaggio degli Argonauti si deve realizzare un porto turistico di dimensioni troppo esagerate, 450 posti barca, che porterà effetti devastanti e favorirà l?erosione della costa. Fra Policoro e Scanzano un mega-villaggio, si chiamerà Marinagri, sta sorgendo sulla foce del fiume Agri, oltre alle residenze, alberghi, negozi, villette 220 posti barca si sommano a quelli di Pisticci. Molti cittadini e tutte le associazioni ambientaliste si oppongono a questi scellerati progetti che, è dimostrato, non portano alcun beneficio all?economia del posto ma che invece arrecano danni reali all?ambiente. Si sposi la causa di chi propugna un turismo eco-sostenibile. Passando ad esaminare la situazione sulla costa tirrenica non si può far a meno di constatare che anche a Maratea si registra un consistente calo di presenze. Calo inaspettato perchè dopo che la Fintur del Gruppo Agnelli aveva pressoché colonizzato quasi tutte le attività legate al turismo, ci si aspettava che Maratea potesse diventare come la costa Smeralda della Sardegna. Anche il turismo d?elite segna una battuta di arresto. Per poter valutare la stagione sul Pollino occorre invece attendere la fine d?agosto perchè è questo il mese in cui viottoli e sentieri del polmone verde calabro-lucano si affollano.

Lamentano un leggero calo di presenze anche le tantissime aziende agrituristiche lucane che devono subire la concorrenza dei più accreditati operatori dell?Umbria e della Toscana. Ma l?agriturismo lucano continua a crescere, sia in quantità che in qualità. Il poter offrire prodotti, anche biologici, di un?agricoltura sempre più di qualità è un asso nella manica che alla lunga risulta vincente. Il mese di agosto è quello in cui gli emigrati rientrano nei paesi d?origine, vicoli, borghi e piazze ritornano animati, tantissime iniziative culturali, molti spettacoli vengono concentrati in questo periodo, tradizioni e folklore fanno rivivere i fasti di un tempo che fu.

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