Un viaggio alla scoperta di una nuova musica popolare nel percorso di due musicisti d?eccezione, che come zingari di strada, ci raccontano le loro tarantelle…

Una lunga chiacchierata con Antonio Infantino, uno dei più importanti cantori di musica popolare del Sud Italia è diventata una vera e propria lezione, da cui sono emersi interessanti significati sul senso della musica popolare, tanto attuale quanto antica.

Antonio Infantino è stato di recente protagonista di un interessante concerto organizzato dall?associazione culturale U?Cucm di Ferrandina in provincia di Matera.

Ironia della sorte, nella stessa serata, ad Oppido Lucano (PZ) si è esibito in concerto (in occasione della festa dell?Unità) Enrico Capuano, uno dei più significativi interpreti del rock ? folk italiano.

Dico ironia della sorte perché tra i due c?è reciproca stima.
A Maggio è uscito l?ultimo album di Capuano & Tammurriatarock ? ?Lascia che sia?. Nel disco una partecipazione molto importante. ?E vol e vol e vola e vola e va?? (Infantino).

Quando Enrico ha saputo che Infantino avrebbe suonato a Ferrandina è rimasto a bocca aperta e poi ha esordito: ?Non ci posso credere, stasera mi sarebbe piaciuto condividere con lui lo stesso palco, potrò solo sforzarmi di acchiappare le sue note nell?aria e lanciarne delle mie?

Basilicata 7 Agosto 2004 ore 22.00. Stessa regione, stessa ora, stesso giorno: inizia così l?esibizione dei due maestri, 2000 persone hanno accolto Capuano, altrettanto corposo ma più composto il pubblico di Infantino.

Antonio ha presentato la sua performance, proiettando un video che è stato di recente mostrato alla Biennale Di Venezia per promuovere il suo nuovo progetto musicale che sta sbancando nelle classifiche della musica più ballata in America. Stiamo parlando della ?TaranTrance?; l?esempio di come la musica fatta di significati simbolici possa essere sempre soggetta a continue contaminazioni. Antonio Infantino ha preso la musica della tradizione tarantolare di Tricarico, ne ha fatto uno studio personale, l?ha mangiata trasformandola in ?digestive? e poi le ha attribuito poteri ipnotici per liberare, dis – incubare le angosce dell?uomo moderno?

Il sincretismo, è l?aspetto comune sia a Capuano che ad Infantino; tutti e due hanno rinnovato la musica popolare rimediandola, riformulandola. Il risultato?
Il salterello romano e la tarantella lucana, rigenerate ma sempre coerenti con il senso della tradizione ora si espongono vistose a tutto il mercato musicale, sfidando i generi che vanno più di moda, riappropriandosi dei linguaggi attuali per dare l?opportunità a tutti di avvicinarsi alla ?prima? musica, alla musica della terra, ai suoni che hanno scandito i ritmi di sopravvivenza dei nostri antenati. Un senso seduttivo avvolge questi maestri che con i linguaggi del momento parlano di un tempo passato continuando a scandire i ritmi più vicini alla nostra essenza animale..
Suonano tamburi a cornice, si amplifica il battito vitale, impossibile stare fermi, iniziano giravolte salterelli e mille colori.. Un? allucinazione consensuale, infinita, avvolge chi ascolta questi musici; inizia da qui il viaggio nel non spazio della mente umana. Proprio Infantino ci spiega in una recente intervista il senso originario della tarantella ? Tar – in aramaico – vuol dire percorso circolare, e corrisponde alla parola Thao dello Zen orientale, fa riferimento alla circolarità degli eventi e al loro rinascere continuo; la tarantella non è altro che questo ciclo continuo degli eventi che rinascono e risorgono. Il male può diventare il bene e viceversa. La tarantella prende il nome anche dalla dea Taran uno dei tanti volti di Venere, signora della vita e della rinascita?.

Negli ultimi anni c?è stata un?importante riscoperta della musica popolare e c?è chi ha smesso di suonare il rock per inseguire il Progetto Taranta come Stewart Copland ex batterista dei Police o lo stesso Giovanni Lindo Ferretti che quest?anno si è calato più volte nelle vesti di tarantolato nello spettacolo ?Craj? di Teresa DeSio e a breve sarà protagonista della ?Notte della Taranta? a Melpignano (LE).
E mentre feste popolari rallegrano le notti di Agosto c?è chi pensa già a come organizzare una tournèe in America. Ambizioso come progetto, ma Antonio Infantino è pronto a sfidare il mercato d?oltre oceano magari riproponendo una versione ?Electro ? Trance? di ?Vengo da Gerusalemme senza ridere e senza piangere?.

Un?unica strofa per tutta la durata della canzone che per assurdo si riflette benissimo sull?attuale contesto politico. La musica è pronta ad esorcizzare e a liberare l?uomo da questi momenti bui che annichiliscono e lo ingoiano in uno stato di malessere che solo una sana tarantella è grado di curare.

0 Comments

Leave a reply

©2024 Associazione Promozione Sociale Lucanianet.it - Discesa San Gerardo 23/25 85100 Potenza CF 96037550769 info@lucanianet.it