Cerca

Manuel Agnelli, emotività ed istinto

Afterhours
Gli Afterhours sono una pietra miliare del panorama indipendente italiano. Manuel Agnelli è un personaggio denso, vulcanico, affascinante e i suoi Afterhours ne sono la perfetta espressione musicale: rock energico e senza compromessi, capace spesso di graffiare profondamente e subito dopo cullare dolcemente. I loro show sono sempre memorabili, una tempesta di emotività ed istinto che non lascia indifferente nemmeno il più distratto tra gli ascoltatori.

La formazione:

Manuel Agnelli voce, chitarre
Giorgio Prette batteria
Dario Ciffo violino
Andrea Viti basso
Giorgio Ciccarelli tastiere

L’intervista:

Manuel Agnelli, cantante e leader degli Afterhours, uno dei gruppi più significativi della scena underground italiana. Benvenuti alla nona edizione del Pollino Music Festival. Tre giornate immerse nella musica e nella natura? Come vi sembra quest’esperienza?
Il posto è molto rilassante, non ci aspettavamo un’organizzazione così efficiente, la luna stasera è splendida, l’aria fresca, un toccasana per un’esibizione brillante.

Manuel Agnelli è anche direttore artistico di Tora Tora il Festival itinerante (e da quest’anno anche libro!) che unisce sullo stesso palco i gruppi più interessanti della scena musicale italiana. Tra gli ospiti Caparezza che – ironia della sorte – si esibirà anche al Pollino Music Festival. Cosa pensi di questo artista?
E’ un artista che ama fare il suo mestiere, non commento il suo modo di fare il musicista mi limito a dire che lui ha diritto quanto me a partecipare a questo genere d’iniziative. Se lo incontro, lo saluto.

Una sensazione. Il vostro ultimo album sembra voler ripercorre alcune essenze musicali dei Massimo Volume. Già lo scorso anno credo a Sora hai cantato un pezzo dei Massimo Volume e subito dopo avete esordito con “Ritorno a Casa”
Che rapporto hai con Mimì Clementi?
Mimì Clementi è un mio amico, lo apprezzo tanto, mi piace il suo modo di fare musica. Sono felice che nell’ultimo periodo si sia creata un certa complicità artistica che io mantengo viva soprattutto durante le esibizioni dal vivo.

La vostra formazione musicale, qualche gusto nascosto, qualche passione sonora bizzarra. Nessuna passione nascosta. Ci hai visto? Ci autoformiamo e più bizzarri di così non si può.
A parte gli scherzi, la nostra musica è sempre in progress, cerchiamo sempre nuovi stimoli, nuovi modi per rilanciare testi, pensieri e musica

aftehours

Il Pollino Music Festival dal 1996 fino al 2001 si chiamava Etno Pollino. Intuitivo capire qual è stata la scelta degli artisti fino a questo periodo..
Che tipo di rapporto avete con la musica popolare? In particolare con i suoni viscerali dei tamburi a cornice, tipici strumenti della tradizione delle tarantelle?
Mi sento purtroppo molto distante dalla musica popolare soprattutto quella che riguarda la tradizione delle tarantelle. Apprezzo chi la suona, ma non ascolto mai cose di questo genere anche perché non sono del Sud e avverto queste tradizioni, lontane dalla mia musica.

Fonti discrete – indiscrete, certe e non certe vociferano che recente sarebbe stata una vostra decisione di sciogliervi dopo la promozione dell’ultimo disco. E’ vero, o sono solo leggende?
Si è vero, ma ancora non l’abbiamo fatto forse non faremo. Aspettiamo un altro po’. Perché avete fretta?

Manuel Agnelli, cosa pensi delle etichette indipendenti? Le case discografiche uccidono le musica, le major ancora di più.
C’è sempre una latente ma radicata esigenza di dover produrre un disco per fare soldi. Questo modo di pensare a priori, danneggia l’artista che perde d’unicità e si trova ingabbiato con la sua creatività in certe esigenze meschine legate alla commercializzazione dell’opera d’arte. Le etichette indipendenti cercano di sfuggire da questo meccanismo favorendo un migliore compromesso tra esigenze di mercato e l’esigenze del musicista.

Chi è Barbara? Per nessuna vita mi spengo neanche per Barbara… La mia ex ragazza..

Il risveglio dal sogno forse uccide, mai tradisce. E’ vero?Se l’ho detto è vero.

Il meraviglioso tubetto, l’oggetto che diventa soggetto, un [s ]– oggetto. Quanto conta nella tua musica il tuo autoerotismo? Uno dei primi motivi che mi consente di stare sul palco è proprio il mio istinto egocentrico, nonché autoerotico.