“Viviamo già l’angoscia dello spopolamento. Ora non possiamo accettare che i nostri figli vadano a studiare in un altro paese già in tenera età”. Così il sign. Senatro Racioppi, genitore di una bambina iscritta alla prima media di Missanello, esprime il disagio e la preoccupazione che si respira in questi giorni nel piccolo centro della Val D’Agri. Quest’anno, infatti, gli alunni da iscrivere alla prima classe della Scuola Media Aldo Moro sono nove, uno in meno di quanto fissato dalla normativa vigente secondo la quale, appunto, per dar vita ad una classe ne occorrono almeno dieci. Una classe, dunque, che rischia di scomparire.
Per tentare di scongiurare quella che i 600 abitanti di Missanello definiscono “un’assurdità” una delegazione, composta dal Sindaco, Senatro Vivioli, dai nove alunni “incriminati” e dai loro genitori, si è recata ieri a Potenza presso la sede della Regione Basilicata per incontrare i massimi vertici istituzionali. Punto cardine della protesta, la necessità di mantenere in vita la scuola anche come strumento indispensabile alla vita sociale dell’intera comunità. Una scuola che, almeno burocraticamente, non esiste più già dallo scorso 1998. Com’è noto, infatti, la scuola media di Missanello non è censita nel Piano di Dimensionamento Scolastico. Solo un sistema di deroghe al Decreto Ministeriale del 1997 ha permesso, sino ad ora, il formarsi delle classi. La decisione spetta ora al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico, Franco Inglese, che dovrà stabilire, entro la fine di luglio, se rinnovare o meno la proroga. In mancanza di tale atto l’ufficio periferico del Ministero dell’Istruzione ha già fatto sapere che con ogni probabilità la classe sarà trasferita presso la scuola media di Sant’Arcangelo, altro centro vallivo che dista da Missanello circa 18 chilometri.
Giungono, intanto, le prime rassicurazioni da parte dei vertici della Regione Basilicata. “Piena ed incondizionata solidarietà” è stata espressa, nel corso di un incontro con i manifestanti, dal Presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo, che si è soffermato, particolarmente, sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione da parte delle autorità scolastiche sulla questione delle aree interne. “La presenza della scuola”, ha dichiarato, “è di primaria importanza. Il Consiglio Regionale si farà carico di mettere in campo tutte le opportune iniziative per portare a compimento tale progetto”. Incontrato, anche, il Presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, che ha assicurato il suo “appoggio politico sulla vicenda”. “Bubbico”, ha poi riferito il sindaco Vivoli, “si rivolgerà al dirigente scolastico regionale affinchè venga mantenuta la prima classe dell’istituto ed una pluriclasse che comprenda una seconda ed una terza media”. La palla passa dunque sul tavolo regionale. Lo stesso De Filippo ha annunciato, infatti, che l’argomento delle scuole nei piccoli comuni di montagna sarà inserito nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale previsto per il 20 luglio, così da rendere “corale” la posizione delle istituzioni nella difesa dei presidi culturali in Basilicata.