PORTI TURISTICI: I POLITICI LUCANI VOGLIONO IL “MODELLO RIMINI” NOI PROPONIAMO IL “MODELLO COSTA IONICA”

Gran parte dei nostri amministratori sono convinti che le stratosferiche spese a carico della regione per la costruzione dei megaprogetti sulla costa ionica saranno recuperati grazie al successo apportato da un modello copiato integralmente dalla famosa città romagnola di Rimini, per gunta già proposto e bocciato qualche decennio fa.

Visto che questo modello turistico sembra così perfetto che va imitato proprio come dei “fans con i propri idoli”, in questo articolo paragoneremo la storia, il territorio, la cultura e il turismo della costa ionica con quello del litorale romagnolo e ci renderemo conto che il metapontino con la sua identità prevalentemente agricola e agrituristica non può recitare la parte del “brutto anatroccolo” dell’ Emilia -Romagna. Come ho già descritto mesi fa, la città di Rimini ha una realta turistico- imprenditoriale secolare completamente diversa dalla nostra, oltre al fatto che questa città non è esclusivamente balneare e non vive solo di turismo strettamente stagionale. Rimini, le città limitrofe e quelle dell’ entroterra romagnolo sono densamente popolate anche durante la stagione invernale.

Cari politici e sostenitori del “Modello Rimini”, i turisti che hanno villeggiato e che conoscono abbastanza bene la località e l’ iter turistico della costa romagnola ci hanno suggerito che il porto turistico di Rimini con tutti gli alberghi, villaggi e divertimenti sul litorale sono strettamente legati all’ entroterra. Questo significa che il successo turistico del porto e del mare di Rimini è in stretto connubio col quello delle terme di Bagno di Romagna, dell’ area naturalistica del delta del Po, della vicina città di Venezia, del centro medioevale di Ferrara, di San Marino, di Imola, della medioevale Bologna e a tutto l’ entroterra nonche ai convegni, fiere e appuntamenti nazionali e internazionali che si svolgono tutto l’ anno.

Vediamo ora come la costa verrà trasformata.
Da documenti di Legambiente Nazionale 150 Km di costa ionica tra Puglia e la Basilicata sono interessati da una costruzione di migliaia di posti letto e posti barca all’ interno di Zone Umide e Siti di Importanza Comunitaria (SIC).

Già nella zona costiera del comune di Massafra (TA), nella pineta Marinella è stato approvato un progetto di un villaggio turistico. A Castellameta Marina (distante appena 15 Km da Metaponto) si prevede un megaprogetto con un investimento iniziale di circa 520 miliardi di vecchie lire per la costruzione di alberghi, villaggi turistici, parchi, edilizia residenziale, campi da golf, infrastrutture commerciali e sportive per un estensione di circa 1000 ettari di pineta a ridisso di una riserva biogenetica.

Senza un briciolo di criterio e ragionevolezza segue a catena, sempre in agro di Castellaneta Marina, un’ altro megaprogetto con un investimento pari a 50 miliardi per la realizzazione di un albergo, villette, raddoppio del villaggio turistico Riva dei Tessali. A Ginosa Marina (al confine con la Basilicata) sono previsti tre villaggi turistici da realizzare proprio a ridosso del lago Salinella che è un area umida nonchè Zona di Protezione Speciale. Tutto questo in appena 40 Km di litorale pugliese, escludendo poi tutti gli altri “giochi” di accordi in programma da realizzare su tutta la costa lucana: il villaggio degli Argonauti alla foce del Basento con la costruzione di un area portuale, il villaggio Cit Holding su oltre 200 ettari di territorio del comune di Scanzano Ionico. Altri villaggi sono previsti lungo tutti i 37 Km di costa lucana, a cominciare dai due porticcioli turistici a Metaponto lido, a Marina di Pisticci, il Villaggio Marinagri a Lido di Policoro e a Nova Siri al confine con la Calabria, il villaggio turistico Akiris, in parte già realizzato e un ulteriore porto turistico. In totale si prevede la realizzazione di 15000 nuovi posti letto e circa 1650 posti barca in poche decine di Km sui quali già esistono 11500 posti letto, 4 Sic e una ZPS.

Ora chiedo ai politici e agli amministratori convinti del Modello Rimini: una volta costruita questa “overdose” di cemento fino intasare e distruggere 150 Km di costa, l’ entroterra della nostra regione è come quello Romagnolo? Il turismo di Marina di Pisticci, Scanzano, Policoro è paragonabile a Rimini, Riccione, Cesentatico? Ma soprattutto, i porti lucani potranno contare sul flusso turistico del proprio entroterra, come il porto o i lidi di Rimini? Non mi sembra affatto!

L’ entroterra lucano è un area povera con poche risorse turistiche con una devozione secolare esclusivamente agricola, scarsamente abitata e sicuramente con ben pochi punti di riferimento da offrire a un turista. Allora, i porti turistici e i megavillaggi a cosa saranno legati? Non sapete che sono state approvati anche progetti simili sulle coste della Campania e della Calabria? A questo punto cerchiamo di essere obbiettivi vedere la realtà. Dopo che un turista è venuto a villeggiare un anno, si rende conto di aver speso un paio di milioni di vecchie lire per un soggiorno di una o massimo due settimane, cosà convincerà lo stesso a tornare l’ anno successivo sulla costa ionica, che certamente da un punto di vista paesaggistico- naturalistico è meno bella e ospitale rispetto alle vicine coste campane e calabresi? A cosa servirà fra qualche decina di anni aver distrutto la costa?

Inoltre voglio evidenziare un particolare che sicuramente nessuno ha fatto caso, ma certamente chi ha la presunzione di saper creare e gestire bene il modelo Rimini deve saperlo. Cari amministratori e sostenitori del Modello Riminii vi siete informati se lungo il litorale di Rimini hanno costruito il porto turistico in un Sito di Importanza Comunitaria (SIC)??? Vi siete informati se a Rimini hanno distrutto i SIC per creare Megavillaggi turistici?? A Rimini hanno infranto le leggi della Comunità Europea con una Variante della Regione?? Ve lo diciamo noi, NO!! Assolutamente NO!!. Gli interessati o i non credenti possono costatare informandosi personalmente. Vi daranno la nostra stessa risposta! Infine va ancora ricordato a queste persone un’ altro particolare: dai risultati Bandiere Blu 2004 Rimini ha ottenuto Bandiera Blu!! Policoro e Scanzano hanno ottenuto due Bandiere Nere. Perchè? Forse qualcosa non quadra? Altro che modello Rimini. Allora… come pensate di imitare il modello Rimini?

A Rimini gestiscono le spiagge, i litorali e le pinete come da noi? Come potete pensare di essere i creatori di megaprogetti “extraterrestri”, di svolte storiche se nessuno si è dimostrato capace di mantenere ordinata e pulita una pineta e una spiaggia? Qualche politico e amministratore ha mai visto in che stato di incuria si trovano le aree delle foci fluviali e le pinete litoranee? E allora, qualcuno mi spieghi quale sarà il Modello Rimini? A me, francamente sembra che molti usano questa frase solo come un pretesto di trasformare la costa in una catacomba di cemento, ma resta il fatto che il Modello Rimini, copiato malissimo senza una logica, non è asportabile sulla nostra costa. Si…cari amministratori e progettisti lucani, Rimini non è una cataconba di cemento.

Anzi mi auguro che a da quelle parti non sappiano che dovete costruire un porto in un SIC o dei villaggi in un ZPS altrimenti la Basilicata farà una “figuraccia indescrivibile” nei confronti dei “maestri di Rimini!” Non solo!! Speriamo che non sappiano che ai comuni di Policoro e Scanzano sono state tolte le bandiere blu altrimenti come tutti i buoni maestri ci darebbero un bel due come fanno a scuola i “maestri con gli alunni più somari”!!!! Allora qual’ è una forma alternativa più giusta e sostenibile per la costa ionica?

Semplice: il “modello costa ionica”, ovvero quel modello che non stravolge la naturalità della costa, che non danneggia l’ ambiente già distrutto dai “vandali delle pinete”e dall’ erosione costiera, un turismo a basso impatto ambientale legato alla grande risorsa di quella costa: l’ agriturismo e l’ archeologia di Metaponto e le ricchezze del suo passato conservate nel museo.

0 Comments

Leave a reply

associazione - progetto - collabora - identificati - note legali - privacy - contatti

Associazione Lucanianet.it c/o Broxlab Business Center | P.zza V. Emanuele II, 10 | 85100 Potenza tel.+39 0971.1931154 | fax +39 0971.37529 | Centralino Broxlab +39 0971.1930803 | ­www.lucanianet.it | info@lucanianet.it Testata Giornalistica registrata al tribunale di Potenza n° 302 del 19/12/2002 | ­C.F. 96037550769 Invia un tuo contributo tramite bonifico bancario alle seguenti coordinate IBAN : IT 31 E 08784 04200 010000020080

Log in with your credentials

Forgot your details?