Venerdi 9 luglio a partire dalle ore 17.00

A MET I A PSE?

A Masseria Radogna il grande evento della festa della mietitura

Era fatica e sudore, ma anche una gioia e una festa. Perché mietere significava pane, e quindi salute per tutto l?anno.

Con ?A met i a psè ? l?Ente Parco della Murgia Materana, ripropone a partire dalle ore 17.00 di venerdì 9 luglio, sull?aia di Masseria Radogna, l?antico rito della mietitura.

?La riflessione sul passato ? sostiene Roberto Cifarelli, presidente dell?Ente Parco – si coniuga perfettamente con la volontà di valorizzare i prodotti della nostra millenaria tradizione, come il nostro insostituibile pane, mantenendo intatte la genuinità e la semplicità che li rendono unici.?

Scene di vita, dunque, di un passato non troppo lontano, ricostruite attraverso i gesti e gli attrezzi della civiltà contadina: le ampie bracciate che falciano il grano, le donne che formano i covoni e con il vino rinfrancano gli uomini dalla calura e dalla fatica; la pesatura del grano nell?aia con il mulo che gira in tondo pestando le spighe. E per l?occasione, anche la trebbiatrice ?Cicoria?, vecchia di mezzo secolo, messa a disposizione da mest? V?cinz Vignola, meglio conosciuto come ?La Verdura ?, con un passato di meccanico- trebbiatore.

?Abbiamo voluto riproporre – spiega Paolo Montagna, direttore del Centro di Educazione Ambientale di Matera – una ricostruzione storica non solo delle tecniche e dei tempi che scandivano il duro lavoro dei campi, ma anche della condivisione, della solidarietà e del senso di appartenenza ad una comunità che quei momenti collettivi generavano. Per i più anziani sarà come fare un salto indietro nel tempo di oltre cinquant?anni, mentre i più giovani assaporeranno una sensazione che altrimenti non avrebbero mai potuto provare.?

Naturalmente non mancheranno pane e companatico per tutti, con gli antichi sapori di una volta e i piatti tipici tramandati.

Infine, poiché il canto accompagnava la mietitura e la trebbiatura, come un rito propiziatorio, anche la serata di venerdì si chiuderà con ?I canti dell?erba?, lo spettacolo teatrale di Hermesteatrolaboratorio di Emilio Andrisani. ?Non è la rappresentazione di una storia – commenta Andrisani -, ma il raccontare, cantando, l?essenza di quei fatti, di quelle leggende, di quelle dicerie, è il raccontare il sentimento di una cultura che ci è appartenuta, che abbiamo smarrito e che è possibile recuperare, almeno nella memoria?.


L?addetto Stampa
Marilena Chierico

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