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Il neorealismo di Nicola Scarano

Nicola Scarano s?inserisce nel filone neorealista lucano.
La sua prima raccolta di poesie è stata pubblicata nel 1956 mentre l?ultima, ?Luci sul Basento?, risale al 1986. Sul Neorealismo del secondo dopoguerra incisero profondamente forti momenti storici: la guerra, la Resistenza, l?occupazione straniera, gli anni duri e difficili della ricostruzione; nasce così una nuova concezione della letteratura e dell?arte, in generale, intese come efficaci strumenti d?indagine della condizione umana.

L?ansia di riscatto morale, civile e sociale del popolo conferisce un volto nuovo e diverso agli scrittori. Bisogna distinguere due momenti del Neorealismo:quello degli anni Trenta, sorto in pieno periodo fascista, e quello nato dopo la seconda guerra mondiale.In un certo senso, il movimento neorealista riprende il Verismo di fine Ottocento ma va notata una differenza sostanziale, infatti mentre la poetica verista si caratterizza per il carattere nostalgico e di totale accettazione della condizone d?infelicità propria dell?esistenza umana, il Neorealismo, invece è più critico e polemico, animato dalla speranza di riscatto.

Non dobbiamo pensare ad una netta cesura tra primo e secondo Neorealismo, infatti, molti scrittori degli anni Trenta, Moravia, Alvaro, Silone, Ternari, Vittorini, Pavese, continueranno ad operare anche nel secondo dopoguerra.
Il primo volume di Nicola Scarano, ?Gocce al mare? è venato di malinconia e pessimismo; riaffiorano immagini e ricordi del passato, di un?infanzia difficile che lo ha costretto a crescere prima del tempo. Rimasto orfano deve badare all?ultima sorella; a volte, la tentazione di scappare e ricominciare una nuova vita è forte ma dove andare?Non esiste alcun posto che possa darci tranquillità se non l?armonia con noi stessi. Una carrellata d?immagini e poi, all?improvviso dinanzi agli occhi prende forma qualcosa, è una tazza di dolce latte fumante, un tempo rifiutata ma ora è rimedio consolatore e sicuro ristoro. All?improvviso, il poeta comincia a pensare alla madre morta; ah, quanti rimpianti.La sua poesia solo apparentemente è realistica ma in realtà è rievocativa ed elegiaca; l?infanzia è vista come Eden perduto in cui difficilmente si riesce ad entrare dopo le deludenti esperienze fatte da adulto.

Man mano la tecnica linguistica di Scarano cambia e, nella seconda raccolta, ?Alba sul Basento? si passa dallo sconforto alla certezza di un domani migliore, ad un?autentica aurora di riscatto:

?Mi sgomenta e m?incanta
questo tempo
d?andare libero incauto/??
??che venga l?alba nuova
a queste genti?.
Ad un tratto nei versi conclusivi della poesia s?insinua un senso di scoramento ed arrendevolezza:
?qui non è ancora vera
l?alba nuova?.

Perché questa contraddizione?L?incongruenza può essere spiegata con l?impellente esigenza dello scrittore di porre finalmente fine ad una storia di soprusi, schiavitù e violenza. La poesia apre un varco, è l?unica ancora di salvezza che dinanzi a tanta sofferenza spinge ancora ad inseguire quei sogni che forse rimarranno tali:

?Vorrei che tu
tenendomi per mano
mi camminassi al fianco
silenziosa
per non disincantare
il magnifico concerto
dei miei sogni??

Il meraviglioso gioco di rime, ritmi, tenui e sfumati colori continua nel terzo volume di poesie, ?Luci sul Basento?; è difficile esplorare e conoscere i meandri più profondi dell?anima ma il silenzio, in questo, è prezioso alleato:

?Ripercorrerò sentieri muti
rievocando fasci di speranze
e scioglierò grumi di ansie?

Nicola Scarano non si vincola soltanto alla terra lucana ; man mano le sue riflessioni spaziano, si allontanano dal Basento abbracciando contenuti universali. Le tendenze intimistico-decadenti, la solitudine, l?angoscia esistenziale, l?incomunicabilità, il recupero memoriale, il mito dell?infanzia, non hanno luogo e non hanno tempo, esistono da sempre, sono ?atteggiamenti? inconsapevolmente connaturati all?uomo. Se la realtà appare angusta e limitata come continuare a vivere? L?autoironia può essere efficace strumento capace di dominare i dissidi interiori ed aiutandoci ad acquisire un atteggiamento sereno di fronte alla problematicità dell?esistenza.