In Basilicata gli ultimi 40 chilometri di coste sabbiose rischiano di diventare cemento, strade, porti, villaggi turistici. Le associazioni culturali del metapontino hanno costituito il Comitato per la Difesa della Costa Jonica per fermare questo scempio che segnerà definitivamente la fine di una delle poche zone costiere ancora intatte.
In territorio di Pisticci, in provincia di Matera, in una zona di alto valore naturalistico, parallelamente alla foce del fiume Basento, sarà realizzato un mega porto-canale “privato”, denominato “Porto degli Argonauti” pari a “450 posti barca”, un’opera quindi privata realizzata
nonostante:
1) la zona adiacente alla foce del fiume Basento, per il suo grande valore ambientale, sia stata inclusa nei SIC (Siti di Interesse Comunitario) da parte dell’Unione Europea (zona codificata come IT 9220085)
2) non sia mai stata effettuata una valutazione di incidenza ambientale, obbligatoria per le aree SIC, come previsto dall’art.5, comma 8, D.P.R. 357/97
3) la realizzazione del porto, così come progettato, provocherà una forte accelerazione del processo di erosione della costa, già in atto da tempo, come ampiamente documentato da numerosi studi e convegni scientifici, soprattutto sulla sponda sinistra del fiume Basento, nella spiaggia di
Metaponto
4) il disboscamento di 7 ettari di pineta ritenuto indispensabile per la realizzazione dell’opera
5) l’accelerazione del pericoloso processo di salinizzazione delle falde acquifere, processo già in atto nella pianura metapontina
6) una totale assenza di informazione nei confronti delle comunità locali da parte degli enti coinvolti nel progetto
Sul sito web dell’Associazione ambientalista lucana NIM di Marconia di Pisticci www.nimer.it è stata lanciata una “petizione online” per chiedere attenzione sul progetto e bloccare la cementificazione, la petizione è stata appoggiata dall’intero Comitato per la Difesa della Costa Jonica e rappresenta il tentativo di avviare in Basilicata uno “sviluppo sostenibile” che generi occupazione nei paesi circostanti, preservando la bellezza naturalistica delle coste da cui dipende anche il turismo nella regione. Sul web sta arrivando la solidarietà da altre regioni italiane e molti siti web anche non lucani stanno esponendo la petizione.
La nostra associazione è convinta che la cementificazione non apporterà che pochi posti di lavoro stagionali, spesso sottopagati, distruggendo l’unico motivo per cui i turisti dovrebbero venire in vacanza sulla costa Jonica, ovvero la sua natura incontaminata. Tali politiche danneggiano quindi il bene pubblico e non consentono uno sviluppo distribuito tra la popolazione locale.
Chiediamo l’attenzione del vostro autorevole giornale sul nostro caso, non come lucani ma come cittadini italiani. La cementificazione delle aree verdi in Italia, dove ancora esistono, danneggia gli interessi della collettività. La Basilicata è ancora un’isola verde incontaminata d’Italia, da proteggere per il bene di tutti.
Associazione ambientalista locale NIM
Marconia di Pisticci
www.nimer.it