Il panorama musicale lucano accoglie tra le sue fila il giovanissimo gruppo dei Bum Bum Baby San, nato tra gli anni 1997 e 98. I componenti della band lucana sono Filippo Figliuolo (voce, chitarra), Edoardo (basso) e Riccardo (batteria, voce) Puntillo. Il nome del complesso è ripreso dal film ?Full metal jacket?, il quale si presenta come una pellicola inquietante, dai contenuti controcorrente, così come la musica composta dalla giovane band lucana, la quale dà vita a sonorità irrequiete e irruenti. Lo stile musicale proposto dai Bum Bum Baby San è una sintesi dei suoni americani e delle moderne ritmicità punk, in modo da rivoluzionare il panorama musicale e creare battute innovative e passionali. Il tutto arricchito da parole di rivolta e ribellione giovanile, quasi a voler dar sfogo a idee e sentimenti dei gruppi giovanili. Le melodie sono dunque aspre e pungenti, eppure cariche di significato, perché a volte per dare spazio a sentimenti vivi, emozioni reali, ma anche per denunciare fenomeni inquietanti, è necessario legare al significante termini duri e suoni impetuosi.
Nel corso del 1997-98 il gruppo dei Bum Bum Baby San nasce con il nome di Transizione, ma dopo i primi concerti la band muta la denominazione. Già nel 2000 il complesso produce il primo demo e durante l?anno successivo realizzano concerti in piazze, centri sociali, pub o festival. Il 2002 è l?anno durante il quale i Bum Bum Baby San producono il compact disk intitolato ?Ombre verdi EP?, mentre nel 2003 passano le selezioni regionali dell?Arezzo Wave e nel corso del mese di luglio approdano nella città aretina. Ad agosto dello stesso anno sono ospiti della manifestazione canora del Pollino music festival e aprono il concerto di Marlene Kuntz.
Con il brano ?Dovremo pur combattere? la band è inserita nella compilation 2003 prodotta da Basilicata music net, l?associazione autoctona che cura e organizza il festival di musica contemporanea e dei gruppi emergenti locali lucani. I suoni e le parole del pezzo sono ben amalgamati e volti a esporre emozioni e sentimenti dei componenti della band. L?inizio è dolce e modulato, adattato alle parole che la musica accompagna, come se il giovane gruppo volesse caricarsi, darsi forza per affrontare la vita e le difficoltà che essa presenterà. Il ritornello è caratterizzato da un?inversione di genere musicale e di registro verbale, fino a far dominare con prepotenza l?acredine e la rigidità. L?intento appare un desiderio di voler denunciare la società e alcune ?anomalie? che i giovani, quali esseri dall?animo più sensibile e sincero, nonché meno contaminato dall?asprezza della quotidianità, riescono a captare e intendono contrastare. Per tale motivo i Bum Bum Baby San gridano ?mi sento un vigliacco, sono un bersaglio?. La denuncia è esplicitata e urlata al pubblico.
Con lo stesso pezzo la band è approdata in Toscana a rappresentare la propria regione di appartenenza, in seguito alla vittoria dell?Arezzo Wave, selezione lucana.
Significativa è la testimonianza relativa alla loro performance aretina. I rappresentanti lucani, in seguito al confronto con i gruppi italiani, affermano ?siamo entrati un po? in crisi?; successivamente, però, si resero conto che il raffronto è stato utile perché dopo ?aver perso fiducia in quello che stavamo facendo? continua Riccardo, i Bum Bum Baby San hanno compreso che la musica va realizzata ed eseguita per passione. ?L’inverno 2003 ? prosegue Riccardo ? è stato una vagonata di idee, di ore di musica apparentemente senza senso, di ore e ore di improvvisazioni nel magma che colava dagli strumenti?: la fase di stallo e riflessione è superata e ha ceduto il posto a una rediviva creatività e slancio vitale, per dare vita a nuove tonalità e testi musicali, che contenessero un pezzettino dell?anima di ogni componente del gruppo. Il loro lavoro continua anche nel corso dell?estate 2004 e non sarà il sole o l?insolita pioggia ad arrestare la creatività della band, nutrita da ?camomilla e incenso, per i nostri pensieri?, prosegue Riccardo. Con tanta sincerità egli conclude utilizzando parole a sostegno dei meritevoli gruppi lucani degli Effetti Collaterali, di Dino Lacanfora, del Ristretto o dei Poppy’s portrait.
Il gruppo è costituito da tre giovanissimi componenti, che sono attenti al mondo in cui si trovano a vivere; essi osservano la vita e i fenomeni aventi luogo sul pianeta e la loro musica diviene un mezzo per capire e dare forma espressiva a pensieri ed emozioni.