Maurizio Bolognetti, leader dei Radicali Lucani, accusa l’ASL N.ro3 del lagonegrese di menefreghismo nei confronti di un malato. E’ la storia di E. S., 50 anni da compiere tra pochi giorni, residente a Latronico, malato di SLA – “Sclerosi Laterale Amiotrofica” – una grave malattia progressivamente invalidante e fatale sostenuta da lesioni del midollo spinale e caratterizzata da atrofie alle mani, cui si associano spesso atrofie dei muscoli della masticazione, della deglutizione e della fonazione. La persona affetta da tale malattia non si può alimentare in maniera autonoma, né tantomeno è capace di svolgere le altre funzioni primarie, come ad esempio parlare. Il malato di SLA ha bisogno di assistenza, di cura.
Un assistenza che, da quanto denunciato dalla famiglia e dallo stesso Maurizio Bolognetti, è venuta a mancare a E.S. il quale “da tre mesi attende invano che si riunisca la commissione dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) dell’ASL N3, mentre da sei mesi attende una visita domiciliare del medico fisiatra che magari si decida a prescrivergli una nuova sedia, il sollevatore, il cuscinetto per il bagno”.
Una denuncia che si è concretizzata in queste ore chiedendo, inoltre, di accertare possibili responsabilità dei vertici della stessa ASL in merito alla vicenda. Intanto, qualche ora prima che si portasse l’esposto denuncia in caserma, lo stesso E.S. ha ricevuto la tanto attesa visita del medico fisiatra il quale ha preso atto della situazione di bisogno in cui versava l’assistito.
“Sei ammalato di SLA – afferma Bolognetti – e allora pensi la mia unità sanitaria si prenderà cura di me. La pensava così E.S., ammalato di SLA. Poi, si è accorto che l’Azienda Sanitaria Locale N°3 – con sede a Lagonegro – non aveva e non ha esattamente a cuore il suo caso”.
Immediata la risposta dell’Azienda Sanitaria. Il Dirigente del Distretto Sanitario di Lauria esprime la propria opinione, non senza stupore per l’accaduto, in un comunicato: “si precisa che quanto riferito dal Segretario dei Radicali Lucani presenta numerose lacune ed altrettante imprecisioni. Da quanto comunicato allo scrivente risulta che il paziente di cui trattasi affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica è stato valutato per l’inserimento in ADI il giorno 12.09.03. a 24 ore di distanza da quando pervenuta nell’Ufficio ADI la richiesta del medico curante, protocollata in data 11.09.03. Con il medico curante veniva elaborato specifico Piano di trattamento individuale del paziente che ad oggi è rispettato”. Dunque, per l’ASL 3 del lagonegrese, pare proprio che l’assistenza prestata al paziente sia stata conforme alle regole e che vi sia uno stupore generale per la denuncia inoltrata. Anche sulla contestata visita domiciliare del medico fisiatra si mette in evidenza come sia stato rispettato un ciclo di visite – certificate – effettuate dal 20.09.03 fino al 14.06.04. Dunque?
Sappiamo bene che l’attuale gestione nazionale dei servizi sanitari, con un relativo passaggio di competenze dallo stato centrale alle regioni e agli enti locali non vede, di conseguenza, un corrispondente trasferimento di risorse obbligando, quindi, a tagli della spesa. Questo comporta per molti un motivato atteggiamento di opposizione al sistema, prima ancora che alla gestione del sistema.
La sanità deve essere rivolta a tutti, anche e soprattutto alle eccezioni, non basta perciò affermare il principio astratto dell’universalismo dei diritti, bisogna rimuovere le disuguaglianze, indirizzando le risposte sui bisogni della persona e definendo una sfera di diritti individuali certi ed esigibili. Uno di questi è il diritto alla salute.