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Isole ecologiche in 30 porti italiani

Non si ferma il progetto italiano per il recupero dei rifiuti pericolosi in ambito nautico e sale a 30 il numero dei porti attivati con le isole ecologiche per la raccolta di oli usati e batterie esauste.

Il Sindaco di Maratea Giuseppe SCHETTINO e il Comandante della Capitaneria di Porto Rosario MEO hanno inaugurato oggi l?isola ecologica dedicata alla raccolta di oli lubrificanti usati e batterie al piombo esauste alla presenza di Luigi DE ROCCHI, Responsabile Campagne Speciali del COBAT, Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste, Giancarlo DEMALDE?, Responsabile Operativo e Vendite COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Lubrificanti Usati, nonché di Francesco SISINNI, Doc. Universitario già Dir. Gen. per i Beni Culturali ed Ambientali, Claudio MAZZA e Carla CREO della FEE Italia e di Pasquale CRISCUOLO, responsabile della Criscuolo Eco-Petrol Service Srl, rappresentante dell?impresa incaricata COBAT e COOU alla raccolta delle batterie esauste e degli oli usati.

L?iniziativa di oggi si inserisce nel progetto nazionale ?L?isola nel Porto?, inaugurato ad Ancona nell?aprile del 1999, che il COOU e il COBAT stanno realizzando nei principali porti italiani in collaborazione con le Autorità Marittime e le Autorità Portuali per l?esigenza di tutelare i porti dalla dispersione di oli usati e batterie al piombo esauste, e di fornire agli utenti della nautica e della pesca strutture funzionali per la raccolta di questi rifiuti altamente inquinanti.

Oli e batterie esausti, infatti, se eliminati in modo scorretto, possono trasformarsi in potenti agenti d?inquinamento; se raccolti con cura e riutilizzati forniscono un importante contributo alla bilancia dei pagamenti del nostro Paese, consentendo di risparmiare sulle importazioni sia di petrolio che di piombo.

I due Consorzi obbligatori da anni sono impegnati nella tutela dei nostri mari e per questo sono nella commissione della FEE, Fondazione Internazionale per l?Educazione Ambientale, che assegna le Bandiere Blu, l?ambito riconoscimento alle località rivierasche e distintesi per qualità delle acque, offerta turistica e tutela ambientale, come Maratea che ha riconquistato la Bandiera Blu anche nel 2004.

Con Maratea, salgono così a 56 le isole ecologiche installate in 30 porti italiani. Oltre a Maratea sono stati dotati i porti di Ancona; Viareggio; Pescara; Castellammare di Stabia e Torre del Greco (Na); La Spezia; Trieste; Savona; Trapani; Riposto (Ct); Porto Empedocle (Ag); Taranto; Marina di Carrara (Ms); San Benedetto del Tronto (Ap), Porto Viro (Ro), Manfredonia (Fg); Trani, Barletta e Mola di Bari (Ba), Castiglione della Pescaia (Gr); Sperlonga, Terracina e Gaeta (Lt); Cagliari, Olbia, La Maddalena, Golfo Aranci, Palau S.Teresa di Gallura (Ss).

E attualmente sono in trattativa numerosi altri porti di interesse sia commerciale che turistico come Siracusa, Rimini, Formia (LT), Bari, Pesaro, ecc. I risultati finora ottenuti sono decisamente positivi, a dimostrazione del fatto che, laddove esistono strutture dedicate, la risposta degli utenti non si fa attendere. Basti pensare che dalle prime isole ecologiche istallate nel Porto di Ancona ad oggi sono già stati recuperati oltre 136.000 Kg di batterie esauste e 77.000 Kg di oli usati.

L?anno scorso, il COBAT ha raccolto e avviato al riciclaggio quasi 192.000 tonnellate di batterie esauste (pari a circa 16 milioni di pezzi), segnando il tasso record di oltre il 96% rispetto all?immesso al consumo, che ha posto l?Italia al vertice mondiale nella raccolta di questi rifiuti pericolosi e facendo risparmiare 50 milioni di euro sull?importazione di metallo piombo. Solo nella Basilicata, nel 2003 sono state raccolte quasi 700 tonnellate di accumulatori esausti e quest?anno nei primi 5 mesi già ne sono state recuperate 320, ben 31 in più dello stesso periodo dell?anno scorso.

Nel 2003 il COOU ha raccolto più di 200.000 tonnellate di oli usati. La percentuale degli oli raccolti, inviati alla rigenerazione, si attesta al 90%, ponendo così l?Italia al 1° posto assoluto in Europa per il quantitativo di olio rigenerato. Nella regione Basilicata, nel 2003 sono state raccolte 1.370 tonnellate, mentre nella provincia di Potenza e Maratea rispettivamente 242 e 36 tonnellate.

“Con il progetto dell?Isola nel Porto, coerente con gli adempimenti previsti dalla normativa vigente che affida alle Autorità marittime e alle Autorità Portuali precise responsabilità in materia di rifiuti, il nostro Consorzio intende tutelare i porti dalla dispersione delle batterie esauste. Le batterie utilizzate dai natanti per l?avviamento dei motori, una volta esauste, se gettate imprudentemente in mare, possono diventare rifiuti molto pericolosi per via dell?elevato contenuto di sostanze tossiche e aggressive, quali il piombo e l?acido solforico. – ha dichiarato Luigi DE ROCCHI, Responsabile Campagne Speciali del COBAT – Con circa 8.000 km di coste il nostro Paese ha un immenso patrimonio litoraneo che è un dovere di tutti noi tutelare e salvaguardare”.

“Sappiamo bene che ogni goccia di olio usato non raccolta nei porti è destinata a raggiungere il mare, creando danni irreparabili – ha affermato Giancarlo DEMALDE?, Responsabile Operativo e Vendite del COOU – bastano cinque litri di olio usato, versati incautamente in mare, per inquinare una superficie grande come un campo di calcio. Ecco perché il nostro obiettivo è quello di raccogliere l?olio usato fino all?ultima goccia. Oggi sappiamo di poter contare sullo sforzo comune di tutti gli operatori, le istituzioni e le agenzie presenti: una squadra incisiva e ben schierata che può permettersi gli obiettivi più ambiziosi. Ora il buon esito dell?iniziativa dipenderà anche dalla coscienza dell?utente che dovrà utilizzare correttamente le isole ecologiche collocate nel porto”.

“Con l?ordinanaza emessa dall?Ufficio Circondariale Marittimo di Maratea ? ha dichiarato il Tenente di Vascello (CP) Rosario MEO – si è inteso creare un quadro certo di obblighi e opportunità, diretto e responsabilizzare ogni soggetto interessato verso un’attività di smaltimento di materiali inquinanti come oli e batterie esauste in modo corretto e compatibile. Per noi l?installazione di questa isola ecologica rappresenta, quindi, un importante passo in avanti verso un ulteriore valorizzazione e riqualificazione del complesso portuale di Maratea, che a buon diritto può annoverarsi tra le “eccellenze” turistico/diportistiche nazionali”.

Così hanno concluso Carla CREO e Claudio MAZZA, rappresentanti della FEE Italia: “Nel 1990 il comune di Maratea ha ottenuto la sua prima bandiera blu. Anche quest’anno l’amministrazione comunale ha dimostrato, con le azioni effettuate sul proprio territorio, di operare in direzione della salvaguardia ambientale e della gestione sostenibile del territorio ed ha ottenuto, per la decima volta, questo ambito riconoscimento. Auspicio della FEE è che tale amministrazione continui il suo operato in questa direzione, tenendo sempre alto il livello di attenzione per la tutela dell’ambiente e la vivibilità del proprio territorio”.


Ufficio Stampa:
COBAT: Hill & Knowlton Gaia, Andrea Pietrarota
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