REFERENDUM/BASILICATA ? RAGGIUNTO L?OBIETTIVO MINIMO: 5015 SOTTOSCRITTORI.

Il 13 aprile, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell?iniziativa referendaria per l?abrogazione della legge sulla ?Procreazione Medicalmente Assistita?, ci eravamo dati un obiettivo minimo, che poteva e doveva essere il contributo della nostra Basilicata a una lotta finalizzata a riconquistare, per questo nostro Paese, libertà di ricerca, di cura, di scienza, di scelta.

L?oscurantismo, l?illiberalità, il sinistro proibizionismo della 40/2004, ci ha spinto a fare quanto era compatibile con le nostre forze per garantire un voto referendario, che, ne siamo certi, sancirebbe con il sigillo di una valanga di ?NO? la distanza tra il ?Palazzo? e gli Italiani, tra scienza e politica.

Se solo questo Paese potesse votare e conoscere, la stessa Italia ragionevole, cattolico liberale, socialista liberale, radicale e referendaria, che bocciò nelle urne la linea ?Almirante-Fanfani?, direbbe nuovamente sì alla laicità dello Stato e delle sue leggi.

Per quanto potevamo abbiamo cercato di trasformare il pensiero in azione, le posizioni in lotta, nella consapevolezza che la posta in palio è troppo alta per non correre il ?rischio? di mettersi in gioco.

E così, dopo 48 giorni di mobilitazione e partecipazione davvero straordinaria, le 5000 firme, obiettivo minimo dichiarato il 13 Aprile, sono state raggiunte.

Ma non basta! Ora occorre rilanciare; occorre che coloro che non hanno fatto, decidano di agire; occorre che tutti quei comuni lucani, che non hanno potuto partecipare o non hanno voluto partecipare, si uniscano ai cittadini di Castelsaraceno, Potenza, Matera, Latronico, Scanzano, Moliterno, Lavello, Trecchina, Lagonegro, Lauria, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Terranova di Pollino, Episcopia, Montescaglioso, Muro Lucano, Chiaromonte, Marsiconuovo, Sasso di Castalda, ai tanti che hanno sottoscritto ai tavoli, nei porta-a-porta, nelle raccolte ?fai da te? organizzate da Sindaci, Consiglieri comunali e provinciali.

Occorre che da ciascuna delle 131 segreterie comunali arrivi un ulteriore contributo.

Occorre che altri decidano di passere all?azione; occorre far seguire al voto i fatti, magari abbandonando tatticismi e ?Terze Vie?, per coltivare la forza che nasce dall?avere convinzioni e non convenienze.

Ai tanti amministratori locali che hanno animato questa campagna referendaria lucana, condividendo con noi i contenuti dell?iniziativa, o che hanno partecipato perché hanno a cuore la difesa dello strumento referendum e la possibilità che i cittadini possano utilizzarlo, diciamo grazie davvero.

Ora possiamo e dobbiamo andare avanti per costruire una squadra di cittadini e amministratori locali, un laboratorio politico di gente, che vuole garantire a se stessa e a tutti una primavera laica e referendaria?ne abbiamo davvero bisogno.


Segretario Radicali Lucani

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