Dallo scorso 7 aprile fino al termine del mese di giugno, nelle sale della Pinacoteca della città di Potenza è presente un?esposizione di opere artistiche prodotte da gruppi di cittadini cinesi. La mostra è intitolata: ?Cinesi, tra tradizione e presente? e ha l?obiettivo di proporre spunti di riflessione relativi al remoto oriente. La cultura contemporanea cinese, infatti, presenta sia delle caratteristiche innovative, ma al tempo stesso è fortemente radicata al passato e alle tradizioni pregresse.

La nazione cinese è legata ai proprî tempi andati, ma è anche attenta alle innovazioni tecnologiche e ai mutamenti socio-politici che investono l?intero universo. Dalle opere esposte è possibile comprendere e osservare tale fenomeno.
Chen Shaofeng è un artista che tende a radicare le opere d?arte a un ambiente preciso, o meglio alle persone che popolano una zona. In ?Research in Hebei province? egli realizza in primo luogo una meticolosa e precisa ricerca demo-antropologica, con sfondo etnografico. In seguito Shaofeng realizza una serie di ritratti ai contadini che ha incontrato nello scorcio cinese visitato. L?attività non si limita a comporre dei ritratti, ma è arricchita da considerazioni, descrizioni, appunti, annotazioni e curiosità relative alla vita e alle abitudini dei soggetti raffigurati. L?artista compie un lavoro tanto meticoloso e minuzioso, in modo da sottrarre sconosciuti contadini dalla sfera dell?indifferenza e dell?anonimato, conferendo loro la regalità attraverso ritratti, i quali nella tradizione cinese sono realizzati quasi esclusivamente per immortalare soggetti sacri o regî.

Xu Bing appare altrettanto originale e innovativo con la ?Square word calligraphy (SWC)?, un?avanguardia ideata dalla mente dell?artista cinese, al fine di inventare un nuovo alfabeto, fusione degli ideogrammi delle lingue orientali e dei monogrammi occidentali. In ?Robert Frost? egli dà un?attuazione concreta alla propria creazione, traducendo in SWC un brano composto dal poeta anglofono. Anche Lou Shengzhong apporta delle innovazioni alla tradizione classica cinese attraverso l?arte dell?intaglio. Tale attività in Cina è considerata da secoli un passatempo amato dalle donne, soprattutto dalle signore di origine nobiliare. L?artista rompe col passato, in quanto egli è un uomo e realizza intagli originali, come in ?Calling the soul?, in cui riproduce una figura ritrovata in una serie di pitture rupestri cinesi. L?omino intagliato è duplicato un?infinità di volte, poi fissato a un filo, al termine del quale c?è una freccia con la punta volta verso il basso, come a voler riprodurre l?intera società cinese rigidamente imbrigliata in caste, presenti sulla Terra ancora oggi.

L?arte pittorica cinese è intrisa di politica, macchiata dalla violenza e dalla brutalità di un regime dispotico e dittatoriale. Yang Shaobin, esponente della corrente nota come realismo cinico, attraverso le proprie opere d?arte quasi denuncia la violenza di cui la Cina è stata palcoscenico e i cinesi spettatori più o meno protagonisti. In diversi dipinti, per esempio ?2002?, egli realizza delle figure umane monche, il cui sangue zampilla, per via delle mutilazioni subite. Lo stesso colore dominante è un angosciante e acceso rosso sangue, a voler imprimere ulteriormente la paura e l?afflizione, il tormento e lo sbigottimento dinanzi alla violenza e alla brutalità reciproca, scambiata tra gli uomini. Pure Yue Minjun manifesta l?avversione a forme politiche degenerate eppure concretizzate in Cina. Nella tela fronte-retro intitolata ?Memory? egli mostra una testa umana, segata nel mezzo. Nella parte concava si scorge dell?acqua e il corpo di un essere umano che mostra un ampio sorriso e nuota nel roseo fluido.

Il quadro è una curata allegoria probabilmente di Mao Tze Tung sceso nel fiume Giallo, ora riproposto nelle calotte craniche di un uomo a voler simboleggiare un eventuale lavaggio del cervello posto in essere dal despota? In tal modo l?autore protesta contro forme di annullamento delle individualità e perdita di decisionalità, schiacchiate da un?uniformazione delle menti e delle persone.
Le opere d?arte esposte sono appartenenti a 15 artisti, tra i quali vanno, inoltre, menzionati Qiu Shihua, Yinxiuzhen, Fang Lijun, Xinping, Yin Xiuzhen e Liang Ying, Ed Pien e John Young, Ling Jian e infine Gao Xingjian. La Cina è dunque presente in Basilicata attraverso tali opere d?arte contemporanea, così l?Oriente appare più vicino all?Occidente.

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