Chi era Antonietta Raphaël
Figlia del rabbino Simone, l?artista lituana, dopo soggiorni a Londra, Parigi e Nizza, giunge a Roma nel 1924; insieme al marito Mafai, a Scipione e a Mazzacurati costituisce il sodalizio “di Via Cavour”, così battezzato da Roberto Longhi; nel 1929 espone per la prima volta alla Mostra del Sindacato Fascista degli Artisti al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La sua intensa attività creativa ed espositiva continua nel decennio successivo; tra il 1939 e il 1943, per sottrarsi alle discriminazioni razziali, si trasferisce a Genova, per fare poi rientro a Roma ed iniziare una lunga serie di importanti esposizioni alla Quadriennale romana e alla Biennale di Venezia, ottenendo un largo consenso critico.

Esposizione
“La sola parola ?scultura? mi riempie d?una paura quasi religiosa”; e ancora: “amo molto le figure umane, perché possono dare più di ogni altra cosa l?idea del movimento”. Sono parole della grande artista Antonietta Raphaël (Kowno, Lituania, 1895 ? Roma 1975) che viene rievocata con un?importante mostra antologica a lei dedicata. Si inaugura quindi sabato 5 luglio 2003, alle ore 19.30 a Matera, nelle chiese rupestri di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, la mostra retrospettiva di Antonietta Raphaël; tali rappresentazioni culturali, che prendono vita nel suggestivo paesaggio dei Sassi di Matera, proseguono dal 1978 apportando un buon grado apprezzamento da parte del pubblico. Tali esposizioni mirano ad indagare nelle vicende più importanti che hanno costituito il motore della ricerca espressiva del secolo appena trascorso.

La rassegna artistica è a cura di Giuseppe Appella, Fabrizio D’Amico e Netta Vespignani e comprende oltre 100 opere (65 sculture datate 1933-1968 e 45 disegni datati 1911-1974, provenienti dalla famiglia Mafai e da importanti collezioni pubbliche e private) che esplicheranno l’intero percorso creativo di Antonietta Raphaël scultrice. È noto, infatti, l’impegno della Raphaël fin dal 1925 nella pittura; in tale annata, con il suo compagno Mario Mafai, Antonietta frequentava l’Accademia di Belle Arti di Roma dove era arrivata l’anno prima. Alla scultura codesta artista dedicò buona parte degli anni della maturità con una rigogliosa ripresa dell?attività pittorica solo alla fine degli anni cinquanta. Le sue opere prendono vita dall?incontro fra i due mezzi espressivi e rappresentano la viscerale e dolcissima coniugazione di diverse forme d?arte.

La mostra prende vita con Miriam che dorme e si chiude con Salomè. Le opere contenute all?interno degli antipodi predisposti, sono focalizzate sul tema degli affetti familiari, dedicando un ritratto alla prima figlia, analizzando aspetti formali e psicologici di tale legami; altro tema preponderante è la specificità di un linguaggio vivo e perpetuo, filo conduttore della mostra, che è in grado di donare alla realtà un aspetto quotidiano ma eterno, mai scisso da quella religiosità dell’esistenza in cui era cresciuta. Nelle opere si evince lo specchio poetico della realtà, e si passa da Le tre sorelle, del 1936, ai ritratti degli anni Quaranta, a Mafai con il gatto, del 1942, a La danza, del 1949, a La fuga, del 1958, a Leda con il cigno, del 1962-1966.

Il catalogo della mostra, pubblicato dalle Edizioni della Cometa, conterrà i saggi dei curatori, il regesto biobibliografico, le schede delle opere e le riproduzioni di tutte le opere esposte. L’allestimento verrà affidato, come di consueto, all’architetto Alberto Zanmatti che si avvarrà della collaborazione di imprese locali. La mostra sarà preceduta da una serie di incontri utili per chiarire il clima culturale e i vari aspetti della scultura di Raphaël. Il 4 luglio, invece, alle ore 21, sarà presentato il 5° numero dei “Quaderni di scultura contemporanea”, da quest’anno patrocinati da “Le grandi mostre nei Sassi di Matera” e dalla fondazione Zetema di Matera ed il volumetto “Via Margutta” di Giuliano Briganti, con la partecipazione di Luisa Laureati Briganti.

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