Roma ? La Passione, la morte e la Resurrezione di Gesù Cristo, furono viste ?dal vivo? da Padre Pellegrino Maria Ernetti, monaco benedettino, dell?Isola Maggiore, famoso esorcista della zona di Venezia, e scienziato, scrive Giancarlo Padula, autore del libro ?I segreti della Passione di Cristo?, editrice Tabula fati -, che si appresta a pubblicare il seguito del libro intitolato: ?I miracoli della Passione?, esperto anche della problematica inerente al mondo della magia, nelle dinamiche del contrasto a questo fenomeno con la pubblicazione di alcuni libri; che pubblicò il volume ?La catechesi di satana? , morto nel 1994, avrebbe inventato la ?macchina del tempo?, che sarebbe gelosamente custodita in Vaticano. Lo strumento scientifico portentoso e fantastico, si chiamerebbe “cronovisore?, e avrebbe la capacità di captare gli eventi del passato, li farebbe vedere come si sono realmente svolti, svelandone anche i segreti.

A rivelare la scoperta è stato un libro “bomba” pubblicato in Francia, a Parigi, dalle Edizioni Albin Michel: “Le noveau mystère du Vatican” (Il nuovo mistero del Vaticano”) del teologo francese padre Francois Brune. Brune, un personaggio molto noto in Francia: docente di teologia, ha pubblicato libri di notevole impegno, accolti sempre con grande interesse anche dalla stampa laica. Il suo nome, come quello della casa editrice, sono una garanzia di serietà scientifica e per questo il volume che ha dedicato al cronovisore ha riaperto congetture e discussioni infuocate, diventando una miscela esplosiva. Il libro è stato pubblicato in Italia dalle Edizioni Mediterranee.

Della sconvolgente apparecchiatura aveva già parlato intorno agli anni ’70 lo stesso padre Ernetti in numerose interviste e pubblicazioni, e ai suoi allievi di prepolifonia al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. La scoperta aveva suscitato molto scalpore. Da una parte c’erano infatti sostenitori entusiasti: se era possibile rivedere il passato, la macchina avrebbe sciolto definitivamente tutti i dubbi restanti su eventi fondamentali che avevano cambiato la storia del mondo. Dall’altra c’erano le persone spaventate: il cronovisore poteva rivelarsi uno strumento pericoloso per carpire segreti e mettere a rischio la sicurezza dell’umanità.
Le discussioni non finivano mai ed erano soprattutto gli uomini di Chiesa i più coinvolti.

Il libro di padre Brune ha rivelato fatti inediti, retroscena incredibili, dettagli sconcertanti, indica nomi di personalità al di sopra di ogni sospetto, di scienziati famosi, indica date, circostanze precise, riporta documenti straordinari, lunghe conversazioni con padre Ernetti.
Il volume dimostra con dovizia di prove che il cronovisore è realmente esistito, anche se l?argomento è, a detta dello stesso autore, ai limiti della fantascienza.
Negli anni ’60 un gruppo di scienziati, tra cui padre Pellegrino, sarebbe riuscito a captare le onde visive e sonore del passato concreto terrestre, con una macchina che sarebbe in grado di ricostruire non solo i fatti e i detti della vita di ciascuno, ma addirittura la storia.
La scoperta parte da un principio di alta fisica: ciascuno dì noi, a mano a mano che passano i secondi, nelle ore, nei giorni, nei mesi e negli anni della vita presente, lascia dietro di sé come una doppia scia, “visiva e sonora”, poiché ogni uomo altro non è che energia visiva e sonora.

«Tutta la nostra ”fisionomia” ? ha spiegato Ernetti nel saggio “Bibbia, teologia; magia e scienza” del 1987- è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l’evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio». Con il cronovisore, racconta Brune, il gruppo di scienziati guidato dal monaco benedettino fece ricerche dapprima su Mussolini, poi su Napoleone, quindi passò ad avvenimenti dell’età romana e assistette alla rappresentazione di alcune famose tragedie. Di una di queste, scritta da Quinto Ennio, che si intitolava “Thiestes” della quale si conosceva solo qualche breve citazione, trascrisse l’intero testo come venne recitato a Roma nel 169 a.C., durante i giochi pubblici in onore di Apollo. Padre Ernetti raccontò a padre Brune di aver visto anche tutto lo svolgimento della Passione, della morte e della Resurrezione di Cristo.

Nel suo libro Brune afferma che la macchina, composta da tre gruppi di elementi, si trova ?sequestrata” in Vaticano. Padre Ernetti, spaventato dall’importanza incredibile della sua scoperta, si sarebbe confidato a suo tempo con i propri superiori e con le autorità vaticane. Ci sarebbe stata una riunione segreta con il papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A padre Ernetti sarebbe stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell’argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato. E così aveva confidato tutto all’amico teologo francese.

(Fonte: Daniela Ghio, ?Il Gazzettino?)

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