CONTINUA L?ASSOLUTO SILENZIO DEL MINISTERO DELL?AMBIENTE SUL PARCO DELLA VAL D?AGRI
LE COMPAGNIE PETROLIFERE CONTINUANO LE LORO ATTIVITA? DI COMPROMISSIONE DEL TERRITORIO SENZA NESSUN RISPETTO PER I TERRITORI CHE RICADONO NEL PERIMETRO DEL PARCO
LEGAMBIENTE CHIEDE CHE SI CHIUDA AL PIU? PRESTO L?ITER ISTITUTIVO DEL PARCO DELLA VAL D?AGRI LAGONEGRESE
Legambiente torna a richiedere con forza che il Ministero dell?Ambiente metta finalmente fine alla querelle sul Parco della Val d?Agri. In assenza del Parco nazionale le compagnie petrolifere continuano a condizionare il futuro di una parte così importante del territorio lucano.
È di questi giorni infatti la notizia che la Total Fina Elf è ritornata alla carica per il pozzo del Monte Caperrino, già oggetto nei mesi passati di un forte scontro fra la Regione Basilicata e lo stesso Ministro Matteoli, con la riapertura della procedura di Valutazione Impatto Ambientale che invece, dopo i pronunciamenti dei mesi passati, pensavamo destinata ad un diverso esito.
?In questa fase – afferma Antonio Nicoletti coordinatore nazionale aree protette di Legambiente ? abbiamo apprezzato la reazione netta e chiara espressa dalla Regione Basilicata e non comprendiamo l?atteggiamento del Ministro all?Ambiente che si ostina a non chiudere l?iter per l?istituzione del Parco Nazionale?
?E? ormai chiaro a tutti – sostiene Marco De Biasi presidente regionale di Legambiente Basilicata – che il Ministero dell?Ambiente non può continuare con la politica dei rinvii, dopo aver preso atto che un?intera comunità regionale si è schierata nettamente con le ragioni del Parco, con l?esigenza di tutelare e valorizzare un?area così importante della nostra regione.?
?Le reiterate richieste delle compagnie petrolifere non possono continuare ad essere il pretesto per bloccare la nascita del Parco, – continua De Biasi ? non è possibile continuare in maniera così palese ad assecondare i desideri delle compagnie petrolifere. Non è possibile assecondare interessi di parte a costo di calpestare processi autonomi di governo del territorio. E? intollerabile che le compagnie petrolifere pensino ancora di poter agire da padroni del territorio e di poter sfruttare, a loro piacimento, le risorse petrolifere della nostra regione, a danno dell?ambiente, dell?agricoltura di qualità e delle prospettive di sviluppo sostenibile che, in alternativa al petrolio stesso, alcuni territori si vogliono dare.?
?E? incomprensibile ed inaccettabile ? continua Nicoletti – la volontà del governo nazionale di prevaricare le decisioni assunte a livello locale per imporre atti e decisioni che vanno in netta contrapposizione con le politiche di conservazione e tutela della natura rappresentando di fatto una pesante interferenza con le attività di pianificazione che la Regione Basilicata ha esercitato in questa fase dell?iter di istituzione del Parco.?
?Al Ministro dell?Ambiente chiediamo ? conclude Nicoletti – di prendere doverosamente atto che la Basilicata ha fatto la sua scelta, di non tergiversare oltre e di procedere con gli adempimenti di sua competenza per formalizzare l?istituzione del secondo Parco Nazionale in territorio Lucano e fare, finalmente, quanto la sua funzione da tempo gli impone, vincendo le resistenze di settori del suo stesso governo e delle lobbies petrolifere.?