Da qualche anno l?Ospedale S.Carlo di Potenza è diventato un punto di riferimento per tanti ammalati non solo lucani, l?eccellenza raggiunta in alcuni reparti hanno, in parte, frenato il fenomeno della migrazione sanitaria dei lucani, anzi ha attivato il fenomeno contrario. Al miglioramento dei servizi offerti fa riscontro un grave disagio per chi deve raggiungere la struttura e sostare all?interno dell?area destinata a parcheggio.
E? trascorso un tempo sufficientemente lungo per valutare serenamente la decisione dell?Amministrazione comunale di Potenza di ?regolamentare? la sosta nell?are dell? Ospedale S. Carlo.
Solo uno sprovveduto non può non rilevare che la soluzione di esportare nell?area ospedaliera le tanto odiate strisce blu presenti in gran parte della città non ha risolto l?annoso problema della sosta per chi deve frequentare l?importante struttura sanitaria.
E’ innegabile che prima dell?adozione del provvedimento che si pensava dovesse risolvere il problema, la situazione era quanto meno precaria, con tanti parcheggiatori abusivi ed un disordine totale.
Qualcosa andava fatto, ma la prima cosa da fare sarebbe stata quella di ampliare il parcheggio, raddoppiarlo quanto meno. Utilizzando, magari, lo spazio intorno all?hangar che ospita l?elicottero del 118.
Questa era la primaria necessità. Aver ?solo? regolamentato la sosta non ha risolto il problema, forse lo ha acuito. E non è nemmeno vero che non ci sono abusi nella sosta.
Anche il fabbisogno di posti auto, nel frattempo, è aumentato con l?entrata in funzione del 118, c?è più personale, ci sono più visitatori che si contendono spazi sempre più risicati.
Se poi si tiene conto che a tutto il personale che nell?Ospedale ci lavora è stata garantita la sosta gratuita è evidente che all?utenza sono rimaste le briciole, in termini di parcheggi, anche se profumatamente pagati.
La vera emergenza è la mancanza di posti. Basta recarsi all?interno dei parcheggi in particolari orari, quelli di punta. La mattina intorno alle ore 9.00 quando tanta gente si reca presso gli ambulatori, all?ora delle visite, quando c?è un convegno.
L?emergenza è spalmata su tutte le aree di sosta, presso l?ingresso principale presso gli ingressi dei vari padiglioni, nei pressi della cappella mortuaria.
Ho toccato con mano, più volte, la drammaticità della situazione, il sentirsi impotente di fronte ad una emergenza, girare a vuoto alla disperata ricerca di un ?buco? dove lasciare la macchina.
Ho raccolto le lamentele di alcuni ?forestieri? che assistono famigliari ricoverati i quali deplorano l?assurda situazione venutasi a creare all?interno dell?area ospedaliera, vissuta con frustrazione da chi le norme che regolano la sosta non le conosce (difficoltà di reperire il grattino, per esempio) probabilmente in uno stato d?animo particolare dovuto a contingenti motivi legati alla salute di un famigliare.
Bisogna prendere atto che il problema della sosta non è stato risolto con la semplice regolamentazione, si è provveduto semplicemente ad introdurre una specie di tassa sulla sofferenza con il pagamento della sosta. Il problema è reale non virtuale, gigantesco, un?Amministrazione seria, vicina ai problemi della gente deve affrontarlo con serietà senza fare come gli struzzi e nascondere la testa nella sabbia.
Ci sono state migliaia di segnalazioni da parte di persone che si lamentano di questa assurda ed oggettiva situazione ed è ora che si ponga un serio rimedio.
A far da corollario c?è un?altro grave disagio dovuto alla scarsa presenza di segnaletica che indica come raggiungerlo l?Ospedale e quella per indirizzare il traffico verso le principali direttrici viarie, ma questa carenza rientra nella più generale indecenza offerta dalla viabilità di una città che non ama i propri abitanti figuriamoci se si preoccupa dei visitatori!